Byers alzò un dito (inanellato in un grosso gingillo in filigrana d’argento) e disse: — Devi tener presente che De Castries è morto quando tu e io eravamo bambini. Quasi tutte le mie informazioni provengono da un paio di amici di De Castries, non troppo intimi e non particolarmente benvoluti, dei suoi ultimi anni di vita: George Ricker, che era un fabbro e che giocava a go con lui, e Herman Klaas, che gestiva una libreria antiquaria in Turk Street ed era una sorta di anarchico romantico, e per un certo tempo era stato anche un iscritto al movimento per la Tecnocrazia. E in parte le mie informazioni provengono da Clark Ashton Smith. Ah, questo t’interessa, vero? Ma non si trattava di grandi cose… Clark non amava parlare di De Castries. Probabilmente, è stato a causa di De Castries e delle sue teorie se Clark si è tenuto alla larga dalle grandi città, perfino da San Francisco, ed è diventato l’eremita di Auburn e di Pacific Grove. E poi ho qualche dato ricavato da vecchie lettere e ritagli, ma non è molto. La gente non amava mettere nero su bianco le cose che riguardavano De Castries, e aveva buone ragioni per non farlo. Del resto, verso la fine, lui stesso viveva circondato dalla massima segretezza. È strano, se pensiamo che aveva cominciato la carriera scrivendo e pubblicando un libro sensazionale. Tra parentesi, la mia copia l’ho avuta da Klaas, quando è morto, e forse lui l’aveva trovata fra la roba di De Castries, dopo la morte di quest’ultimo… non l’ho mai saputo con precisione.
“Inoltre — proseguì Byers — probabilmente ti racconterò la storia in uno stile un po’ romanzesco, almeno in certe parti. Non lasciarti fuorviare. Mi serve per aiutarmi a organizzare i pensieri e scegliere i particolari importanti. Non mi allontanerò minimamente dalla verità rigorosa, così come l’ho scoperta: anche se nella mia storia possono esserci accenni ai paramentali, suppongo, e di sicuro c’è almeno uno spettro. Io penso che tutte le città moderne, soprattutto quelle più grossolane e recenti, altamente industrializzate, dovrebbero avere i loro spettri. Esercitano un’influenza civilizzatrice.”