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Una persona che cade da un edificio di dieci piani colpisce il suolo a una velocità di poco superiore ai 110 chilometri orari, il che è in genere più che sufficiente per ucciderla. Un hakh’hli che cade dallo stesso edificio colpisce il suolo alla stessa velocità. È vero che gli hakh’hli sono abituati a vivere in una gravità maggiore del 40 per cento circa rispetto a quella della Terra, e infatti sono in grado di sopravvivere tranquillamente a improvvise decelerazioni che ucciderebbero o mutilerebbero qualsiasi essere umano, ma nonostante ciò, vi è un limite anche per gli hakh’hli. In termini relativi, era come se Obie fosse caduto, diciamo, da un edificio di sette o otto piani. Solo che sette o otto piani sono più che sufficienti per uccidere sia un umano sia un hakh’hli, e di fatto l’impatto fu sufficientemente violento da uccidere Obie.


— Ma lui era mio amico — piagnucolò Sandy con tono lamentoso. Non riusciva a togliersi dalla mente l’immagine del corpo di Oberon spiaccicato sul marciapiede di Dawson, con gli occhi sgranati e il corpo letteralmente squarciato. Dozzine di esseri umani si erano affollati attorno per guardare, affascinati e disgustati allo stesso tempo. Non avevano alcun diritto di fissare Obie a bocca aperta a quel modo.

— Ma certo che era tuo amico — lo rincuorò Marguery Darp. — Sandy? So che non avrai voglia di pensare a una cosa del genere in questo momento, ma che tu sappia, bisogna organizzare qualche particolare tipo di cerimonia o di rito funebre hakh’hli?

— Rito funebre?

— Sì, per il saluto finale al morto e per la collocazione del cadavere-disse. — Insomma, lo hanno caricato su un’ambulanza, ma adesso che cosa devono farne?

Sandy la fissò. Non era il caso di ricordarle che tipo di “riti funebri” usassero gli hakh’hli, tanto più che sarebbe stato impossibile organizzare una cosa del genere al di fuori della grande nave. — Non ha importanza — rispose. — Prova a chiederlo a Polly.

— Ma Polly non è qui con noi — disse Marguery. — È nella sua stanza e sta parlando con qualcuno via radio, forse con la nave. Gliel’abbiamo chiesto, ma ha detto che non gliene importava nulla.

— Be’, allora è così — borbottò Sandy. — Non credo che importi nulla a nessuno di loro. Perché, voi che cosa fate in questi casi?

— Dipende dai desideri della famiglia. A volte i cadaveri si seppelliscono, ma nella maggior parte dei casi si cremano.

— Si seppelliscono? — Sandy trasalì al solo pensiero del corpo di Obie messo sottoterra a marcire e a decomporsi. Venne percorso da un brivido. — Be’, fate un po’ come volete. La cremazione forse è la cosa più adatta, ma… Oh, Marguery, che cosa terribile!

Quando Polly uscì finalmente dalla sua stanza, non dimostrò un grande interesse per la sorte del cadavere di Obie. Era il futuro, piuttosto, che la preoccupava. — Che cosa terribile — dichiarò, usando le stesse parole di Sandy ma in un contesto tutto suo. — HoChet’ik ti’Koli-kak era il nostro unico… cosa? Oh, Oberon, va bene. Oberon era il nostro unico specialista in astronomia, e ChinTekki-tho dice che i Grandi Anziani non hanno nessuna intenzione di mandarcene giù un altro.

— Questo significa che non volete più andare a York per la conferenza? — domandò Marguery timidamente.

Polly emise uno sbuffo dal naso e contorse l’addome in un gesto disgustato. — Niente affatto! I Grandi Anziani mi hanno ordinato di prendere il posto di Oberon; in fondo, anche io sono piuttosto bene informata in materia di astronomia. Quindi, direi di procedere in ogni caso. — Per un istante, Polly parve assumere un’espressione addirittura amabile. — Fra l’altro, credo che sarà decisamente interessante viaggiare su questo “dirigibile”. Non credi, Sandy?

Ma Sandy era troppo immerso nella sua disperazione per ascoltarla.

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