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Questa settimana, io e Margrethe, con l’aiuto di nostra figlia Gerda, facciamo in casa e in negozio una vera pulizia di primavera, perché i Farnsworth — i nostri amici del Texas e i migliori amici che abbiamo — vengono a trovarci. Per me e Marga, una visita di Jerry e Kate è come Natale e Festa dell’Indipendenza messi insieme. E lo stesso vale per i ragazzi: Sybil Farnsworth ha l’età di Inga; le due ragazze sono grandi amiche.

Questa volta sarà un’occasione extra-special, perché viene anche Patricia Marymount. Anche Pat è una vecchia amica, quasi come i Farnsworth, ed è la più dolce persona del mondo: un’insegnante che non si è mai sposata, ma tutt’altro che il tipo della zitella.

I Farnsworth hanno cambiato la nostra vita. Io e Marga eravamo in Messico per la luna di miele quando il terremoto ha distrutto Mazatlán. Non siamo rimasti feriti, ma abbiamo incontrato un mucchio di difficoltà per rientrare: avevamo perso passaporti, denaro e travellers check. A metà strada del nostro viaggio di ritorno abbiamo conosciuto i Farnsworth, e, da quel momento in poi, tutto è cambiato; non abbiamo più incontrato difficoltà, anche se al mio ritorno nel Kansas l’unico bagaglio che avevo era il rasoio (un oggetto di alto valore affettivo: me l’ha regalato Marga durante la luna di miele; da quel giorno non ne ho usato altri).

Quando siamo arrivati in Kansas abbiamo trovato esattamente il negozio cercato: una tavola calda in questa piccola cittadina universitaria, Eden, a sudest di Wichita. I vecchi proprietari erano il signor A.S. Modeus e signora; intendevano cederlo. Siamo entrati come dipendenti e in meno di un mese l’abbiamo preso in gerenza. Poi mi sono indebitato con la banca fino alle orecchie, ma siamo diventati i proprietari del Marga’s Hot Fudge Sundae: bibite, hot dog, hamburger e la specialità della padrona, i sandwich danesi in bella vista.

Margrethe voleva chiamarlo “Marga e Alex”, ma io l’ho proibito: si legge male. Inoltre è lei che è a contatto con il pubblico: io sono dietro, in cucina. Margrethe sta al banco, aiutata da Astrid e da me; tutti siamo in grado di preparare qualsiasi piatto del menù, anche i sandwich danesi. Per preparare questi, però, ci atteniamo tassativamente agli ingredienti e alle fotografie di quelli di Marga: per onestà verso il nome del locale, solo lei ha il permesso di fare innovazioni.

Quanto all’hot fudge sundae — la coppa vaniglia alla cioccolata calda che dà il nome al locale — è sempre pronta da servire; e a scopi pubblicitari ho fissato il prezzo a dieci cent tondi tondi, anche se il guadagno è solo di un cent e mezzo. I clienti che festeggiano il compleanno hanno diritto ad averne una in omaggio, con il canto di Happy Birthday! e il bacio rituale. I ragazzi del college apprezzano più il bacio di Margrethe che il gelato, e la cosa è comprensibile. Ma anche il vecchio Alec gode di una certa popolarità tra le studentesse: sono sempre loro a chiedere il bacio del compleanno.

Fin dal primo giorno, il nostro locale è andato a gonfie vele. Il posto è buono, sulla strada maestra, e la gente viene soprattutto per il tocco magico di Margrethe nel preparare i piatti… e per la sua simpatia e la sua bellezza. Noi non vendiamo calorie: vendiamo allegria.

Con me a fare i conti, il successo era assicurato, e per fortuna i prezzi degli ingredienti non sono aumentati da allora. Il signor Belial, presidente della nostra banca, dice che il paese attraverserà ancora a lungo un tranquillo periodo di prosperità. Spero che abbia ragione; intanto tengo d’occhio le spese.

Nella nostra cittadina c’è un vero rilancio edilizio, grazie ai Farnsworth e al cambio del clima. Una volta, i ricchi texani avevano una seconda casa a Colorado Springs, ma adesso che il clima da noi è diventato più mite, il Texas comincia ad apprezzare anche il Kansas. Dicono che c’è stato un cambiamento delle correnti a getto (o della corrente del Golfo? non ho mai avuto testa per la fisica e la geografia). Comunque, adesso abbiamo estati fresche e inverni miti; molti conoscenti di Jerry comprano terreni attorno a Eden e si costruiscono la casa. Il signor Ashmedai, che cura una parte degli interessi di Jerry, adesso abita qui tutto l’anno, e il dottor Adramelech, rettore dell’Eden College, lo ha fatto eleggere tra i consiglieri e gli ha dato una laurea ad honorem… come ex procacciatore di finanziamenti, ne so benissimo il motivo.

A noi i texani sono tutti simpatici, e non solo per il denaro che portano… ma non vorrei che Eden diventasse affollata come Dallas.

Del resto, il rischio non c’è. Questo è un ambiente bucolico; la nostra “industria” è il college. La chiesa della nostra comunità officia per tutte le sette: Chiesa del Divino Orgasmo, scuola di Sabba alle 9,30, funzione alle 11, poi picnic e orgia rituale.

Siamo dell’idea che i ragazzi debbano arrivare alla religione per conto loro, senza imposizioni, ma vediamo che i giovani apprezzano la nostra chiesa, grazie soprattutto al nostro pastore, il reverendo dottor M.O. Loch. Malcolm è un presbiteriano, credo; parla ancora con un certo accento scozzese. Ma non ha nulla della severità che in genere si attribuisce agli highlander. Guida le orge e dirige i rituali… nostra figlia Elise è Estasiasta novizia sotto di lui, e dice di avere la vocazione. (Sciocchezze. Ho l’impressione che si sposerà non appena licenziata dalla scuola superiore; potrei perfino dirvi chi è il giovanotto… anche se non capisco cosa ci trovi.)

Margrethe fa servizio all’altare delle orge con le altre della sua corporazione; io faccio la questua durante il Sabba e sono membro della commissione finanziaria. Non ho mai rinunciato alla mia appartenenza ai Fratelli dell’Apocalisse, ma devo ammettere che noi Fratelli ci sbagliavamo: la fine del millennio è arrivata e la Voce e la Tromba non si sono fatte sentire.

Chi è felice a casa propria non rimane sveglio la notte a pensare cosa ci sarà dopo questo mondo.

Sono un uomo di successo? I miei compagni del politecnico di Rolla direbbero che mi sono accontentato di poco: padrone — con il mutuo — di un ristorante in una città che nessuno conosce. Ma io ho tutto quel che desidero: non vorrei essere un santo in Cielo se non ci fosse con me Margrethe; non avrei paura di scendere all’inferno se pensassi di trovarla laggiù… anche se non credo all’inferno e se non ho mai avuto la possibilità di diventare un santo!

I latini dicevano: “La patria è dove si sta bene”, e Mark Twain ha scritto: “L’Eden è vicino a lei”. Il mio Cielo è dove c’è Margrethe.


FINE
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