B.T. percorse gli ultimi metri che lo separavano dal solaris e Delanna pensò, Avrei dovuto riconoscerlo. Era più magro di Sonny e più alto, ma aveva lo stesso sorriso timido, i capelli più scuri gli scendevano fino al collo e il modo in cui si fermò a poca distanza dal solaris e rimase lì, rigirandosi il cappello tra le mani, fu in puro stile Tanner.
Delanna uscì faticosamente dal solaris. Per un attimo si chiese se avrebbe dovuto portare Cleo con sé, ma lo scarabeo si era ritratto completamente nel suo carapace e dormiva alla grossa. Lo lasciò sul sedile e sollevò gentilmente il tettuccio in modo che il rumore non lo svegliasse, poi andò a conoscere B.T.
Nonostante le nuvole di polvere ancora nell’aria, i capelli di B.T. erano umidi e perfettamente pettinati e Delanna notò, con suo grande divertimento, che i baffi erano spariti. E così Cadiz non era stata l’unica a cercare freneticamente un pettine. E dal modo in cui stava guardando Cadiz, ovviamente non c’era nulla di vero nelle voci che riguardavano lui e Mary Brigbotham: B.T. aveva occhi solo per Cadiz, e per nessun altro. Le rivolse un sorriso incerto.
Delanna guardò Cadiz, aspettandosi che sul suo volto comparisse lo stesso sorriso, ma lei stava fissando con rabbia B.T. da sotto il cappello calcato sugli occhi. Nessuno dei due aveva ancora detto una parola.
«Cosa ci fai qui, B.T.?» chiese Sonny rompendo finalmente quel silenzio imbarazzante.
«Ho ricevuto il messaggio in cui mi dicevi che il solaris si era messo a fare le bizze,» spiegò B.T., «e così ho pensato di venirvi incontro a Spencer’s Wagon e mi sono fatto prestare il vecchio solaris di Flaherty. Non volevo che rimaneste in panne nelle pianure.»
«Be’, certo che te le sei presa comoda,» commentò Sonny. «Cadiz è stata attaccata alla radio notte e giorno, cercando di capire dove fossi finito.»
Rivolse un sorriso a Cadiz, ma lei lo gratificò di un’occhiata che sarebbe bastata a mettere in fuga una scimmia incendiaria.
B.T. guardò timidamente Cadiz, poi il suo sguardo tornò su Sonny. «Sono arrivato fin qui, ma poi è scoppiato un temporale durato tre giorni e non sono potuto andare da nessuna parte, però ho immaginato che avevo ancora molto tempo per trovarvi. Ma cosa avete fatto per attraversare le pianure così in fretta? Per caso avete volato?»
«Praticamente sì. Jay ha un nuovo programma,» spiegò Sonny, «e Delanna sapeva come farlo funzionare: è stato facile come scavalcare una pozza di fango.»
«E poi non avevamo bisogno di te,» intervenne Cadiz in tono bellicoso. «Jay e Sonny sono riusciti ad aggiustare il solaris da soli. Jay è bravissimo nell’aggiustare le cose.»
Delanna fissò a bocca aperta prima Cadiz e poi B.T., ma quest’ultimo si limitò a ignorare Cadiz.
«E così questa è tua moglie,» commentò poi, rivolgendo un cenno del capo a Delanna. «Sarebbe stato un bel guaio se avesse deciso di non rimanere. Per un po’ sarà strano pensare che sei un uomo sposato.»
Questo non è il momento di spiegargli che si tratta solo di un matrimonio pro forma, specialmente se Cadiz ha tentato di fare ingelosire B.T. usando Sonny, come adesso sta tentando di farlo ingelosire con Jay, pensò Delanna, poi avanzò e strinse la mano di B.T.
«Probabilmente non ti ricordi di me,» esordì in tono leggero. «Eri solo un bambino quando io sono andata via per frequentare la scuola.»
«Ma come sarebbe stato possibile non ricordarti,» commentò B.T. rivolgendole un sorriso, «visto che Sonny parlava continuamente di te? È sempre stato…»
«Penso che forse sarebbe meglio che tu dessi un’occhiata al solaris,» intervenne Sonny. «Jay e io abbiamo cercato di aggiustare la trasmissione, ma tende ancora a surriscaldarsi. E poi bisogna controllare i collettori e ricaricare le batterie.»
Mentre Sonny alzava l’albero, B.T. aprì il cofano del solaris, continuando a ignorare Cadiz, che lo stava fissando con rabbia, le braccia incrociate sul petto.
«Aspettate,» li avvertì Delanna. «Fatemi prima prendere Cleo.» Girò intorno al veicolo per aprire il tettuccio, ma Sonny aveva già montato il boma e così non riuscì ad aprirlo completamente.
«Cleo?» chiese B.T. «Ma con quante donne viaggi, Sonny?»
«È l’animale di compagnia di Delanna,» gli spiegò Sonny. «Ed è stato introdotto illegalmente sul pianeta, all’insaputa di Doc Lyle, così Delanna non può parlare di Cleo via radio o mostrarla alle persone. Nessuno sa delle sua esistenza, tranne Cadiz e Jay.»
Delanna allungò un braccio verso il sedile posteriore. «Cleo è uno scarabeo,» spiegò. «Lei…»
Cleo non era sul sedile. Delanna strisciò nel retro e tastò sotto il sedile, cercando lo scarabeo. «Non è qui,» annunciò raddrizzandosi. «Cleo non è qui.» Si sporse sul sedile anteriore per vedere se si fosse incuneato sotto il cruscotto.
«Come ha fatto a uscire fuori?» chiese Sonny. «Il tettuccio era chiuso, vero?»
«No,» rispose Delanna sulla difensiva. «Cleo stava dormendo.»
«Che aspetto ha?» chiese B.T. «Quanto è grande?»
«Probabilmente Cleo ha visto B.T. e si è spaventata,» intervenne Cadiz.
«Forse è tornata dalle oche,» ipotizzò Sonny.
«Sa nuotare?» chiese B.T., girandosi verso la pozza.
«No,» rispose Delanna, poi disse a Sonny, «Diamo un’occhiata alle oche.»
Ma prima che potessero avviarsi verso il recinto, Jay Madog li chiamò, «State cercando qualcosa?» Stava reggendo la sua giacca per le maniche, come se fosse un sacco, e quando Delanna corse verso di lui, gliela diede. Delanna separò le maniche e trovò Cleo, avvolta nel tessuto. Liberò con molta attenzione le zampe e le unghie dello scarabeo dalle pieghe del tessuto. Quando Cleo fu libera, estese immediatamente le zampe anteriori e si sistemò intorno al collo della padrona. «Dov’era?» chiese Delanna a Jay.
«Accanto al solaris di Tom Toricelli,» spiegò Jay.
«Che sta trasportando delle galline,» commentò Sonny. «L’ha vista qualcuno?»
«Non credo. Era diretta verso il rimorchio e così le ho buttato addosso la giacca prima che qualcuno potesse vederla. Ma come mai è tanto interessata a delle galline?» chiese Jay in tono perplesso.
«Continua a tentare di covare delle uova,» spiegò Sonny.
«Sei sicuro che non l’abbia vista nessuno?» chiese Delanna in tono ansioso.
«Se lo avessero fatto, avreste sentito un bel po’ di urla,» rispose B.T., avvicinandosi per fissare con curiosità Cleo. «Cos’è? Una specie di scarafaggio?»
«No,» rispose Delanna. «Sarà meglio che la metta nel solaris.» Si avvicinò al tettuccio, ancora aperto, staccò le zampe anteriori di Cleo dal collo, la depose gentilmente sul sedile posteriore, la coprì con la giacca di Cadiz, in modo che chiunque avesse guardato dal finestrino non sarebbe riuscito a vederla, poi si allontanò dal solaris e praticamente andò a sbattere contro Jay.
«Stavo venendo qui a parlarti quando ho trovato Cleo,» le rivelò lui a bassa voce. «Volevo…»
«Solo un istante,» lo interruppe Delanna. «Non mi fido di lei.» Si sporse dentro il solaris per controllare di nuovo dove fosse Cleo, poi chiuse il tettuccio.
«Jay!» chiamò Sonny. Era impegnato a tenere sollevato il cofano del solaris mentre B.T. era chino sul motore. Nel frattempo Cadiz lo fissava con sguardo assassino. «Vieni a far vedere a B.T. quale pensi che sia il problema.»
«Arrivo tra un attimo,» replicò Jay. «Domani arriveremo dai Flaherty,» annunciò a Delanna, «e io tornerò indietro. Volevo essere sicuro di averti detto quanto…»
«Jay!» esclamò Cadiz, come se si fosse appena accorta della sua presenza, poi si avvicinò con andatura provocante. «Hai detto che potevo venire a fare la doccia sonica ogni volta che volevo, vero?» chiese, prendendo sotto braccio Jay con aria civettuola. «La tua offerta è ancora valida?»
«Penso di sì,» rispose Jay, che sembrava assolutamente esterrefatto.
«Oh, bene,» commentò Cadiz, girandosi per essere sicura che B.T. la vedesse. «Perché qui non succede nulla di interessante.»
«Ho bisogno di parlare con Jay,» intervenne Delanna, provando il desiderio di mettersi Cadiz sulle ginocchia e di somministrarle una sonora sculacciata. «Jay, sei sicuro che Tom Toricelli non abbia visto Cleo?»
Lui annuì e tentò di scostarsi da Cadiz, ma lei accentuò la stretta sul suo braccio. «Io non ho visto nessuno e Cleo era quasi arrivata sotto il rimorchio in cui trasporta le sue galline.»
«Voleva covare le loro uova,» spiegò Delanna. «Cleo continua a volere covare e a fare il nido. Penso che ormai creda di essere un uccello.»
«Voi due potrete parlare di uccelli e scarafaggi più tardi,» intervenne Cadiz, tirando Jay per il braccio in modo scherzoso. «Be’, allora cosa ne dici di farmi fare questa doccia sonica?»
«Non devi andare a prendere qualche vestito, oppure un asciugamano, o magari qualcos’altro?» chiese Jay, guardando Delanna in cerca di aiuto.
«Ma no, visto che tu puoi prestarmi una vestaglia,» propose Cadiz, ridacchiando in maniera provocante.
B.T. chiuse con violenza il cofano del solaris. «Da queste parti c’è una brutta atmosfera,» annunciò, evitando volutamente di guardare Cadiz. «Vado ad alzare le vele del mio solaris.» Si avviò con andatura decisa verso la pozza, dove dal fuoco da campo si alzava ancora del fumo.
«Vieni, Jay,» insistette Cadiz, tirandolo per il braccio.
«Delanna, se fossi in te, io terrei Cleo dentro il solaris,» le consigliò Jay. «Manca solo un altro giorno per arrivare al lanzye dei Flaherty, ma non vorrai certo che qualcuno la veda.»
«Farò come dici,» gli assicurò Delanna, ma Cadiz aveva già trascinato via Jay, aggrappandosi al suo braccio e ridacchiando a voce alta in modo che anche B.T., ormai a metà strada dalla pozza, potesse sentirla.
Delanna e Sonny li seguirono con lo sguardo. «Be’, questa sì che è stata una bella scena,» commentò Sonny.
«Senza dubbio,» convenne Delanna aggrottando la fronte. «Non ho mai visto nulla del genere.»
«Qualcuno dovrebbe dare una bella lezione a Jay Madog per avere ficcato il naso in faccende che non lo riguardano,» affermò Sonny, stringendo un ultimo nodo della vela.
Delanna si girò a guardarlo, sbalordita. «Stai dicendo che è colpa di Jay?»
«No,» rispose Sonny, sollevando il cofano del solaris con un movimento brusco. «Sto dicendo che è colpa di Cadiz. Si comporta sempre così. Di solito lo faceva con me. Hai visto come si è comportata a Grassedge, come se lei fosse la mia fidanzata. Ed è una storia che va avanti da due anni. Immaginavo che adesso sarebbe stata costretta a smetterla, visto che sono sposato con te, ma poi arriva Jay e…»
Delanna avrebbe potuto protestare sulla questione del matrimonio, ma era troppo arrabbiata per farlo. «Jay era venuto semplicemente a riportare Cleo!»
«Che sei stata tu a lasciare fuggire.»
«E così adesso la colpevole sarei io? Insieme a Jay e a Cadiz?»
«Be’, e chi altro potrebbe essere?»
«Che ne dici di B.T.? Arriva qui lemme lemme, non saluta neppure Cadiz, anzi, non la guarda neppure!»
«Se ci avesse provato, probabilmente lei gli avrebbe staccato la testa a morsi.»
«E visto che ti piace tanto giocare a scaricabarile, che ne dici di te?» Imitò la voce di Sonny. «’Dove sei stato, B.T.? Cadiz era tremendamente preoccupata per te. È stata attaccata giorno e notte alla radio, cercando di capire dove fossi finito’.»
«Be’, ma è proprio così!»
«Ma Cadiz non vuole che lui lo sappia, visto che si comporta come se non fosse felice di vederla!»
«Felice di vederla!» gridò Sonny. «E perché diavolo pensi che B.T. abbia fatto tutta la strada per venire fin qui?»
«Ma allora perché non lo dice? Perché non le ha detto quello che provava?»
«Con il tuo fidanzato e Cadiz appiccicati l’uno all’altra?»
«Jay non è il mio fidanzato!»
«Sì, be’, io so solo che un ragazzo deve avere qualche indizio che la ragazza non gli riderà in faccia prima di dichiararle quello che prova,» ribatté Sonny, «e se lei continua a fare giochetti, non puoi biasimarlo se tiene la bocca chiusa.» Sbatté giù il cofano del solaris. «Adesso andrò a parlare con B.T.,» annunciò, poi andò via in fretta e furia.
«E noi non siamo sposati!» gli gridò dietro Delanna, ma a voce non troppo alta.
Nonostante avesse tentato di difendere Cadiz, sapeva che Sonny aveva ragione: non ci si poteva aspettare che B.T. dicesse a Cadiz che era venuto per lei, se pensava che le piacesse Jay, e Cadiz questo lo aveva fatto intendere fin troppo chiaramente.
Delanna avrebbe voluto andare al solaris di Jay prima che Cadiz commettesse sul serio qualche stupidaggine, ma aveva paura che questo sarebbe servito soltanto a peggiorare la situazione. Si ricordò di quanto fosse stata furiosa quando Sonny era venuto a salvarla da Jay.
E non era neppure ansiosa di sentire cosa avesse da dirle Jay. I suoi modi erano cambiati da quando Delanna era riuscita a configurargli il programma: aveva smesso di tentare di sedurla ricorrendo a quel comportamento da dongiovanni da strapazzo e lei era stata compiaciuta che avesse iniziato a considerarla una vera persona, invece di un’altra conquista di cui fregiarsi. Sperava che adesso che avevano attraversato le Pianure non avesse intenzione di tentare di sedurla di nuovo.
E poi non osava lasciare da sola Cleo. Si girò e guardò lo scarabeo. Aveva poggiato le zampe anteriori contro il finestrino laterale e sbirciava fuori come se fosse un bambino con la faccia premuta contro il vetro di una finestra. Delanna sperò che Jay avesse ragione e che i Toricelli non avessero visto Cleo. Ma B.T. l’aveva detto: ci sarebbero state delle urla, se non di peggio, qualcuno sarebbe venuto a riferire a Jay che un enorme scarafaggio si aggirava tra i veicoli della carovana. Ma non si udiva alcun rumore oltre quelli soliti delle persone che si preparavano ad accamparsi per la notte. Il sole era quasi del tutto tramontato, il cielo e il lago avevano assunto una tenue sfumatura giallo-verde.
Delanna rivolse un’ultima occhiata a Cleo, poi si sedette contro la fiancata del solaris e pensò a quello che le aveva detto Sonny. Aveva avuto ragione su Cadiz e sul suo vizio di fare giochetti, ma ovviamente non si era reso conto di quanto fosse stata ferita Cadiz quando B.T. l’aveva ignorata.
O forse se ne era reso conto. Un ragazzo deve avere qualche indizio che la ragazza non gli riderà in faccia prima di dichiararle quello che prova, aveva detto, e Delanna si chiese se avesse davvero voluto riferirsi a Cadiz. O se, in realtà, si fosse riferito a lei, che non gli aveva riso in faccia quando Maggie l’aveva informata che erano sposati, però aveva commentato: E così, grazie alle vostre stupide leggi, sono sposata con un Neanderthal. E che a Last Chance lo aveva buttato fuori dalla loro camera di fronte a tutti. E che aveva fatto una doccia sonica nel solaris di Jay. E che, appena pochi istanti prima, gli aveva ripetuto che non erano sposati sul serio. E Sonny le aveva detto che non c’era da meravigliarsi se le scimmie incendiarie fossero pazze di lei. E poi aveva salvato sia Cleo che lei dalle scimmie incendiarie e dal veterinario.
Il crepuscolo scese gradualmente e nell’aria si diffuse l’odore dei pasti che venivano messi a cuocere, ma Sonny e B.T. non tornarono; non tornò neppure Cadiz. Delanna riuscì ad accendere una specie di fuoco, riscaldò quello che era rimasto dello stufato di Cadiz, si sedette e ricominciò ad aspettare.
Cadiz tornò poco dopo il calare dell’oscurità: aveva un’aria decisamente pulita e profondamente abbattuta. «Dov’è B.T.?» chiese in tono triste.
«Non lo so,» rispose Delanna. «Penso che sia con Sonny alla pozza.»
«Oh,» mormorò Cadiz e si sedette accanto al fuoco. Si era tolta il cappello e Delanna notò che i suoi capelli biondi erano lavati e ben spazzolati.
Cadiz raccolse un ramo di arbusto reddsie e, per un po’, lo usò per giocherellare con il fuoco.
«Vuoi qualcosa da mangiare?» le chiese Delanna.
«No,» rispose Cadiz, tenendo il ramo nel fuoco e osservando i rametti più piccoli cercare di allontanarsi dalle fiamme. «Ho cenato con gli Hansen.»
«Gli Hansen?»
«Ho deciso che, dopo tutto, non avevo voglia di usare la doccia sonica di Jay,» rivelò Cadiz. Il ramo prese fuoco e iniziò a bruciare, contorcendosi come un essere vivente. Guardarlo era uno spettacolo doloroso. «E così sono andata dagli Hansen e ho chiesto loro in prestito un po’ d’acqua, in modo da potermi dare una ripulita.» Rivolse a Delanna un’occhiata di sfida. «Sono solo a mezza giornata da casa, hanno acqua a volontà.» Gettò nel fuoco il ramo, che si contorceva ancora. «Oh, Delanna, lui non mi ha detto neppure ciao!»
Delanna tentò di pensare a qualche modo per dirle, Ma tu non sei stata molto carina con lui, però, considerando lo stato d’animo di Cadiz, sarebbe stato come prendere a calci un cane bastonato. Invece replicò, «Ha fatto tutta questa strada.»
«Sì,» ammise Cadiz. «Per aggiustare il solaris. Mi piace da quando ero piccola,» sbottò. «Ho sempre fatto tutto quello cui riuscivo a pensare affinché mi notasse!»
E continui a farlo, pensò Delanna, ma non disse neppure questo. «Forse dovresti dirgli ciò che provi,» suggerì.
«Certo! Per vederlo guardarmi come se non fossi neppure lì e rispondermi che ama Mary Brigbotham.» Cadiz si alzò. «Me ne vado a letto. Posso dormire sul sedile posteriore?»
«Certo, se riesci a sopportare Cleo. Ho paura che se dorme qui fuori, andrà di nuovo da quelle galline non appena mi sarò addormentata.»
«Posso sopportarla,» replicò Cadiz in tono cupo. «Almeno a lei piaccio.»
Piaci anche a B.T., pensò Delanna e desiderò che il fratello di Sonny potesse vedere Cadiz, il suo bel volto che aveva lavato apposta per lui, la sua espressione disperata. Se avesse visto Cadiz in quel momento, di sicuro avrebbe dato sfogo al sentimento che Delanna era sicura provasse per Cadiz. Così tolse lentamente il sacco a pelo dal retro del solaris, nella speranza che lui e Sonny tornassero.
In effetti tornarono, ma quando ormai le due ragazze dormivano profondamente, perché la cosa seguente che Delanna seppe era che Sonny era piegato su di lei, scuotendola e dicendo, «Andiamo. È ora di partire.»
Era ancora buio pesto. Delanna si limitò a fissarlo con aria sonnolenta. «Cosa c’è? Qual è il problema?»
«Non c’è nessun problema. Partiamo presto, ecco tutto. La carovana vuole arrivare dai Flaherty per mezzogiorno.»
Delanna si mise a sedere, ancora non del tutto sveglia. B.T. era in piedi e beveva una tazza di cava accanto al solaris che si era fatto prestare e che doveva aver portato lì durante la notte, Cadiz stava riponendo il suo sacco a pelo nel bagagliaio del solaris di Sonny. «Non capisco,» affermò Delanna. «Come fanno i solaris a funzionare al buio?»
«Useremo le batterie fino a quando non spunterà il sole,» le spiegò Sonny, poi si raddrizzò. «Andiamo. Faremo colazione per strada.»
Delanna si alzò goffamente in piedi, arrotolò il suo sacco a pelo e lo portò a Cadiz. «Dov’è Cleo?» le chiese.
«Dorme sul sedile posteriore,» rispose in tono brusco Cadiz. «Ed era ora: ha passato metà della notte a zampettare contro il finestrino, tentando di allontanarsi da me.» Strappò di mano a Delanna il sacco a pelo e lo mise a posto nel bagagliaio. «È ovvio che anche lei avrebbe preferito dormire con Mary Bigbottom.»
Quella mattina in Cadiz non c’era un briciolo di tristezza. E non era visibile neppure un ricciolo dei suoi capelli: Cadiz si era calcata sulla testa il cappello floscio a tal punto che Delanna non riusciva a vedere neppure un capello. Quando B.T. si avvicinò con il suo sacco a pelo, Cadiz commentò, «Poi, quando Cleo si è finalmente arresa ed è andata a dormire, qualche imbecille ha portato il suo solaris fin qui, svegliandomi di nuovo.» Strappò il sacco a pelo dalle mani di B.T. con una violenza tale che Delanna fu contenta che non fosse un’arma.
«Okay, andiamo,» commentò Sonny, dando a Delanna una tazza di cava e una spessa fetta di pane. «Come viaggiamo?»
Vi fu un altro di quei silenzi mortali. Delanna guardò speranzosa B.T., ma lui stava studiando la sua tazza di cava. Delanna non poté biasimarlo: Cadiz lo stava fulminando con lo sguardo. Anche se fosse riuscito a trovare il coraggio di chiederle di viaggiare con lui, Cadiz non era dell’umore per accettare e, se Sonny si fosse intromesso e le avesse detto di farlo, era probabile che lei e B.T. si uccidessero a vicenda prima che Little Dip fosse scomparsa alla vista, dunque era estremamente improbabile che sarebbero riusciti ad arrivare dai Flaherty!
«Viaggerò io con B.T.,» propose Delanna in tono disinvolto e, come ricompensa dei propri sforzi, ottenne un’occhiata minacciosa da parte di Cadiz e una delusa da parte di B.T. «Solo un istante,» aggiunse. «Devo prendere Cleo.» Scivolò nel retro del solaris e prese lo scarabeo, che le rivolse un’occhiata tanto malevola quanto lo era stata quella di Cadiz, e si aggrappò al cuscino del sedile come se ne andasse della sua vita. Quando Delanna riuscì a staccarlo da lì, metà della carovana era già partita e B.T. stava aspettandola con impazienza accanto al suo solaris.
«Mi dispiace,» si scusò Delanna, poi si sistemò sul sedile del passeggero, staccò di nuovo Cleo e la scaricò sul sedile posteriore. «Adesso va’ a dormire,» la ammonì.
B.T. attivò il solaris e si incolonnò nella carovana alle spalle di Sonny. Delanna si girò per controllare cosa stesse facendo Cleo. Lo scarabeo non stava dormendo. Era aggrappato allo schienale del sedile anteriore e stava tentando di risalirlo. Un solaris si accodò dietro di loro e suoi fari illuminarono direttamente Cleo.
«Oh, no!» esclamò Delanna, si girò e iniziò a staccare le unghie di Cleo dal sedile.
Lo scarabeo le affondò ancora di più. «Cleo, sta giù! Finiranno per vederti.»
«Qual è il problema?» le chiese B.T.
«Ho paura che dal solaris dietro di noi possano vedere Cleo,» spiegò Delanna, tentando di staccare le unghie di Cleo dal sedile. Fu inutile. Ogni volta che riusciva a staccarne una, Cleo si aggrappava allo schienale con un’altra.
«Tieni,» disse B.T. Le passò la sua giacca. «Mettigliela sopra.» Sterzò leggermente in modo che le luci dei fari non illuminassero direttamente il sedile posteriore. «Come va adesso?»
«Meglio, grazie,» rispose Delanna. Tese la giacca sul sedile posteriore come se fosse una tenda e la fissò con una torcia e due bottiglie di ambrosia vuote. «Okay,» disse a B.T. e lui tornò in fila.
«Ma come hai fatto a contrabbandare qui il tuo scarafaggio sotto il naso di Doc Lyle?» chiese mentre Delanna si sedeva e si guardava intorno.
«Non sono stata io, ma Sonny.» Gli raccontò tutta la storia su come Sonny avesse sottratto Cleo alla quarantena e ingannato Doc Lyle, facendogli credere che Cleo fosse finita nello smaltitore di rifiuti a Last Chance. Però iniziò a sbadigliare e continuò a mormorare, «Scusa.»
«Perché non ti concedi un’oretta di sonno?» le propose infine B.T. «Poi potrai guidare tu, mentre io dormo.»
«Okay,» approvò Delanna. «Però prima sarà meglio che dia un’occhiata a Cleo.» Sbirciò sotto uno dei bordi della giacca: Cleo si era ritirata all’angolo opposto del sedile posteriore e si era raggomitolata a palla. «Dorme,» annunciò Delanna, poi si addormentò anche lei, quasi immediatamente.
Dormì molto più a lungo di un’ora. Quando si svegliò era giorno fatto; le pianure piatte e marroni erano scomparse. Ora stavano viaggiando tra catene di dolci colline e qua e là crescevano chiazze di erba grigioverde.
«Che ore sono?» chiese, stiracchiandosi.
«Le dieci passate.»
«Le dieci? Oh, cavolo, mi dispiace. Vuoi che guidi adesso?»
«No. Tra poco faremo una sosta per pranzare con un po’ anticipo e io sono completamente sveglio. Sarà meglio se dai un’occhiata al tuo scarafaggio. Un po’ di tempo fa l’ho sentito muoversi.»
Delanna si girò per guardare Cleo. Sì, si era decisamente mossa: aveva tirato giù la giacca di B.T. e ora era al centro di essa, completamente raggomitolata.
«Ha usato la tua giacca per fare un nido,» spiegò Delanna a B.T. «La tirerò fuori di lì quando ci fermeremo.»
«Non preoccuparti, se la giacca serve a tenerla fuori dai guai. E poi non credo proprio che ne avrò bisogno: oggi sembra che farà molto caldo.»
Delanna guardò fuori del finestrino. Il cielo era limpido e di un azzurro brillante, il terreno intorno alla carovana stava già scintillando. Continuarono a viaggiare attraverso la catena di colline, che adesso erano un po’ meno spoglie e un po’ più verdi.
«Se aguzzi la vista, vedrai le montagne,» la informò B.T., indicando avanti a sé.
Delanna si protese in avanti e socchiuse gli occhi. In un primo momento non riuscì a vedere nulla, tranne alcune nuvole bianche all’orizzonte, poi comprese che stava osservando la neve che copriva le cime delle Montagne Greatwall, ancora tanto lontane che erano quasi dello stesso colore del cielo. «Le vedo!» esclamò. «Ma sono bellissime! Mi ero dimenticata di quanto fossero alte le Greatwall. Ricordo che da bambina pensavo che era da lì che si andava nello spazio.»
Rivolse un’occhiata a B.T. e vide che la stava fissando con la fronte aggrottata. «Cosa c’è?» chiese. «C’è qualcosa che non va?»
«Nulla,» rispose lui. Sbadigliò fin quasi a slogarsi le mascelle e scosse la testa, come se volesse schiarirsela.
«Sei sicuro che non vuoi che guidi io?» insistette Delanna. «Mi farebbe piacere.»
«Non manca molto,» rispose B.T. e Delanna notò che si era accigliato di nuovo. «Non sei assolutamente come mi ero aspettato.»
«Perché, tu cosa ti aspettavi?»
«Non lo so.» Scrollò le spalle. «Sei una Straniera, sei andata in una scuola esclusiva e tutto il resto. Sonny non è neppure andato alla scuola dei lanzye. Io immaginavo che…» Esitò.
Che avrei pensato che Sonny era uno zotico, concluse mentalmente Delanna, rendendosi conto, con un certo disagio, che aveva pensato proprio questo quando aveva visto Sonny, vestito con i suoi rozzi stivali, la camicia a fiori e i pantaloni a sacco, impegnato a tirare quel rimorchio carico d’oche.
«Immaginavo che non avresti saputo cosa fartene di Sonny,» stava dicendo B.T. «Pensavo che saresti saltata a bordo della prossima navetta.»
Questo lo credevo anch’io, pensò Delanna.
«E se lo avessi fatto, immagino che adesso io e Sonny ci staremmo cercando un lavoro nelle miniere. Le persone venute qui pensando che nelle miniere ci si poteva arricchire in fretta sono molto diverse dai coloni.» Scosse la testa. «Le miniere non sono certo il posto più adatto in cui fare crescere Wilkes e Harry. Ma avremmo dovuto fare qualcosa per tirare avanti dieci anni e immagino che fabbricare mattonelle sia un lavoro onesto. Il fatto che tu abbia deciso di rimanere ci offre molte altre possibilità.»
Ma io non rimarrò qui, pensò Delanna. Sonny non aveva detto a B.T. che lei voleva andarsene il più presto possibile, non appena Maggie avesse trovato un modo? Delanna non poteva biasimarlo, se aveva deciso di tacere: annunciare via radio una notizia del genere avrebbe reso il loro viaggio completamente insopportabile, ma Delanna era sorpresa che Sonny non lo avesse rivelato a B.T. la sera precedente. A meno che non avesse pensato che esistesse una possibilità che Delanna cambiasse idea.
Stranamente, quel pensiero non la fece infunare come al solito. Pensò a Sonny che veniva a salvarla nella macchia di arbusti, alle sue parole, «Non mi meraviglio che le scimmie incendiarie siano pazze di te.» Si sentì bruciare le guance e guardò nervosamente B.T., ma lui non si era accorto di nulla.
«Immaginavo che dopo avere frequentato quella scuola esclusiva su Rebe Primo non avresti sopportato di doverti accampare all’aperto,» proseguì B.T., «e di non avere la possibilità di fare un bagno.»
«Non hai sentito la notizia? Ho fatto un bagno: in un ruscello di sale,» lo informò Delanna in tono triste.
B.T. sogghignò. «L’ho sentita. Ma hai sopportato in maniera sportiva i commenti ironici e hai dato una mano con la tenda, la cucina e la guida. Immaginavo che non avresti fatto altro che rimanere seduta a lamentarti, come…» Si fermò, assunse un’aria imbarazzata e poi aggiunse, «Sarà meglio che controlli via radio com’è il tempo davanti a noi.» Iniziò ad armeggiare con la radio.
Come chi? si chiese Delanna. Non come Cadiz, che poteva anche lamentarsi un po’, ma che certamente non poteva essere accusata di starsene seduta e di non dare una mano. Forse B.T. voleva riferirsi alla ormai leggendaria Mary Brigbotham? Ma non si aspettava certo che Delanna fosse come lei, vero?
La radio non trasmetteva nulla se non statica. «Deve essere colpa delle macchie solari oppure dei temporali,» commentò B.T., poi la sua voce sembrò assumere un tono sulla difensiva. «Sonny può non essere andato in una scuola esclusiva, ma lavora come un mulo per mandare avanti Milleflores.» Armeggiò di nuovo con l’apparecchio ricevente, che emise un lungo stridio che torturò le orecchie di Delanna.
«Lascia che ci pensi io,» si offrì Delanna, sentendosi più confusa che mai. Lei non aveva mai detto che Sonny non lavorasse duro, ma B.T. le era sembrato molto arrabbiato. Nei confronti di chi? Forse Sonny gli aveva davvero raccontato del loro matrimonio pro forma ed era arrabbiato proprio con lei, ma non credeva che le cose stessero così.
Armeggiò ancora un po’ con la manopola della sintonia e la voce di un uomo rimbombò nell’abitacolo, «…per dopodomani.»
«Scusa,» disse Delanna abbassando il volume, anche se pensava che fosse stato B.T. ad alzarlo quando aveva pasticciato con le manopole.
«Com’è il tempo lì?» proseguì l’uomo a un volume meno assordante.
«Nuvoloso, e il barometro sta scendendo,» rispose una voce di donna. «Sarà meglio che controlli di avere un po’ di energia nelle batterie di riserva prima di partire.»
L’uomo interruppe la comunicazione e un altro uomo intervenne prima che Delanna potesse chiedere com’era il tempo.
«Qui è Tom Toricelli che chiama il Valley View. Siamo quasi arrivati alla Strada Meridionale. Sarò a casa per cena, Sugarbabe.»
La voce di Sugarbabe rispose, «Devi aver fatto un bel viaggio.»
«Puoi starne certa,» le assicurò Toricelli. «Quando ho visto quel temporale, ho pensato che ci avremmo messo tre mesi per attraversare le Pianure, ma questo viaggio è stato come bere un bicchiere di ambrosia: Jay ha qualche nuovo programma che…»
«Betty vuole salutarti,» lo interruppe la moglie e una voce di bambina chiese, «Mi hai portato qualcosa, papà?»
«Ma certo,» rispose Toricelli. «Ho delle belle galline con cui potrai giocare e ti racconterò tutto sul viaggio quando arriverò lì.»
«Per caso hai visto qualche scimmia incendiaria?» gli chiese Betty. Delanna si protese in avanti e alzò il volume.
«Neppure una,» rispose Toricelli. «Però a Little Dip ho visto un animale stranissimo. Stava salendo di nascosto sul mio rimorchio. Somigliava a uno scarafaggio, ma…»
«Oh, no!» esclamò Delanna, portandosi la mano alla bocca. «Ma sta parlando di Cleo!»
«…era più grande di qualsiasi altro scarafaggio abbia mai visto,» proseguì Tom Toricelli.
«Scusatemi,» intervenne la voce di Sonny. «Vi chiedo scusa. Devo fare una chiamata con priorità di carovana. Ho bisogno di mettermi in contatto con Jay Madog.»
«Va bene, Sonny,» rispose Tom. «Betty, papà deve andare. Ci vediamo a cena.»
Sonny iniziò il solito controllo con Jay, ma Delanna era sicura che lo aveva fatto apposta.
«Almeno Sonny lo ha fermato prima che dicesse di più,» notò B.T.
«Lo so,» rispose Delanna in tono sollevato. «Jay ha detto che non l’aveva vista nessuno. Non pensi che Doc Lyle fosse in ascolto, vero?»
«Per sorbirsi una serie di saluti e di ‘Sarò a casa per cena?’ No, non preoccuparti. Sonny parlerà a Tom prima che parli di nuovo via radio e si assicurerà che non dica più nulla.»
Delanna annuì, ma ascoltò con ansia il resto delle trasmissioni del mattino e, non appena si furono fermati per il pranzo, saltò giù dal solaris e corse a parlare con Sonny.
Lui le confermò quello che le aveva anticipato B.T. «Ho appena parlato con Tom. L’ho convinto che quella che aveva visto era una tartaruga di stagno. Gli ho detto che l’ultima volta che sono stato a Little Dip ne ho visto una lunga un metro.»
«Sei sicuro che ti abbia creduto?»
«Sì. Non preoccuparti. Tom non parlerà più via radio: è quasi a casa. E Doc Lyle non avrebbe potuto sentire la trasmissione in ogni caso. Oggi è il giorno di atterraggio della navetta. Ha degli animali da visitare.»
La navetta. Delanna pensò a quando era arrivata sulla navetta e Doc Lyle aveva sequestrato Cleo nel magazzino delle merci. Sembravano essere passati mille anni. E mille miglia.
Cinquemila miglia, ricordò a se stessa e un viaggio di almeno due settimane attraverso le Pianure di sale. Sonny aveva ragione: Cleo era al sicuro.
Però continuò a tenere Cleo nascosta nel retro del solaris fino a quando non partirono di nuovo e poi fece accostare B.T. in modo che potesse farla uscire per qualche minuto.
Quando si riunirono alla carovana, i solaris avevano rallentato e tre di essi avevano svoltato ai piedi di una collina.
«Dove stanno andando?» chiese Delanna. «Dovevamo svoltare anche noi?»
«Stanno andando a casa. Quella è la strada diretta a sud, verso il lanzye di Toricelli, il Valley View, e quello di Yamomoto, il Silvan Springs. Per loro sarebbe inutile fare tutta la strada fino ai Flaherty per poi dovere tornare indietro.»
«Noi andiamo dai Flaherty?» chiese Delanna, pensando a Jay e chiedendosi se avrebbero svoltato anche loro, senza neppure salutarlo. Certo, non aveva alcuna intenzione di lasciarsi sedurre da Jay, ma questo non significava che non le avrebbe fatto piacere salutarlo.
«Dobbiamo andarci per forza: questo è il solaris dei Flaherty. E, in ogni caso, la scorciatoia non fa risparmiare così tanto tempo.»
Delanna osservò i solaris che si allontanavano e diventavano sempre più piccoli. «Non si salutano neppure?»
B.T. allungò una mano verso la radio e la accese. «Ma lo stanno facendo.»
«Be’, ricordati che voglio quella ricetta della conserva di ambrosia,» disse via radio una voce di donna, «e dì a Maurey che mi deve un ballo alla festa del raccolto.»
«Allora ci vedremo al raccolto.» Era la voce di un uomo.
Si inserì un altro uomo. «Dite a Mort Sanderson di venirsi a prendere la sua scavatrice. E, lungo la strada, chiedete se qualcuno ha uno schiaccia-palle di cannone.»
«Arrivederci, Ellie!» esclamò la voce di un ragazzo, tanto colma di emozione che ascoltarla fu quasi doloroso.
«Arrivederci!»
«Non camminate sul sale.»
«Guidate con prudenza.»
«Addio!»
Andò avanti così fino a quando i solaris non scomparvero alla vista e il polverone che avevano sollevato si posò, proprio come se gli altri membri della carovana fossero rimasti a salutare e poi fossero tornati a sbrigare le solite faccende.
La radio tornò di nuovo in vita. «Ho una chiamata per Bruno Stern. E cos’è questa voce che ho sentito su Jay Madog e una delle ragazze Flaherty?»
B.T. allungò la mano e fece scattare l’interruttore con una tale violenza che Delanna pensò che avrebbe potuto romperlo.
«Le persone se ne escono con i pettegolezzi più incredibili via radio, vero?» commentò Delanna in tono mite.
«So da chi l’ha sentito,» replicò B.T. in tono cupo.
«Sonny mi ha detto che non bisogna credere a tutto quello che si sente via radio. Abbiamo sentito dire che tu eri andato a fare visita a Mary Brigbotham, mentre in realtà stavi venendo da noi.»
«Mary Brigbotham!» esclamò B.T. in tono rabbioso. «Non le ho mai rivolto più di due parole. È incredibile quante stupidaggini si sentono via radio!»
Delanna non disse nulla.
«Mary,» ripeté pensosamente B.T. «È per questo che Cadiz è così irritata da quando sono arrivato?»
Delanna annuì. «Hanno detto che eri andato a corteggiarla e Cadiz non è riuscita a trovarti quando ha tentato di mettersi in contatto con te.»
«Mary Brigbotham.» B.T. scosse la testa. «Mary è una di quelle creaturine timide che rischiano di cadere, se non le sostieni. Ma perché dovrei volere una ragazza del genere? Cadiz invece…» Si fermò.
«Le hai detto quello che provi?»
«Detto? E lei perché pensa che abbia fatto tutta questa strada?»
«Per aggiustare il solaris di Sonny,» rispose Delanna in tono innocente.
B.T. rifletté su quella risposta per qualche istante. «Ma come faccio a dirle qualsiasi cosa? Non ha nemmeno voluto parlare con me quando ci siamo fermati a pranzo. Era impegnata a civettare con Jay.»
Oh, Cadiz, pensò Delanna, sei assolutamente decisa a combinare un bel pasticcio! «A Cadiz non importa nulla di Jay,» affermò Delanna in tono deciso.
«Be’, di sicuro non saresti in grado di provarlo, visto il modo in cui gli sta appiccicata. Lo faceva sempre anche con Sonny, ma non mi sono mai preoccupato, perché lui non l’ha mai degnata neppure di uno sguardo. Non faceva che parlare di te. Ma Jay è diverso: ha corteggiato ogni donna e ogni ragazza su Keramos, dunque deve essere molto bravo e Cadiz dava l’impressione di prendere ogni sua parola per oro colato.» B.T. fece una breve pausa, poi aggiunse, «Eccone un altro.»
Indicò un solaris che si staccava dalla carovana. Delanna non riuscì a vedere alcuna strada, ma il solaris curvò verso sud e iniziò ad allontanarsi attraverso le colline punteggiate d’arbusti.
«Gli Oshiga e gli Hansen svolteranno tra pochi minuti,» commentò B.T. e prese il microfono. «Qui parla B.T. Tanner. Ho ancora quel vostro distillatore d’acqua. Volete che venga a riportarvelo?»
«Tienilo fino alla festa del raccolto,» replicò Hansen. «A Grassedge ne ho comprato uno nuovo. Cos’è questa voce su Jay e di Cadiz che starebbero per sposarsi? Si è stancata di darti la caccia e ha deciso di volere essere quella che veniva cacciata? Jay…»
B.T. avvicinò il microfono alla bocca ed emise un crepitio molto simile alla statica. «Macchie solari,» commentò, poi rimise il microfono sulla forcella con aria cupa.
«Quanto è lontano il lanzye dei Flaherty?» gli chiese Delanna.
B.T. indicò il punto in cui le colline diventavano più alte e più verdeggianti. «Vedi quel varco tra le colline? Subito dopo c’è il lanzye dei Flaherty. Non è molto lontano.»
«Non molto lontano» significò due ore di viaggio. Le colline divennero più verdi e più dolci e lungo i loro fianchi iniziarono a scorrere numerosi ruscelli. I solaris degli Hansen e degli Oshiga svoltarono seguendo il corso di uno di essi e sparirono quasi immediatamente tra le colline verso nord; subito dopo la carovana sembrò smettere di salire. Le colline divennero più basse e meno aspre; adesso erano coperte di erba alta, spessa e di colore verdazzurro.
Delanna si sporse in avanti, tentando di vedere il lanzye dei Flaherty e chiedendosi se sarebbe stato una delusione come Spencer’s Wagon. Aveva tentato di ricordare come fosse Milleflores, ma conservava solo un vago ricordo di una casetta e di un paio di baracche con i tetti spioventi. Suo padre aveva costruito la casa usando mattoni grezzi, ma gli abitanti di molti lanzye avevano dovuto accontentarsi di semplici tende, circondate da una palizzata per tenere fuori gli animali. E Doc Lyle aveva detto che Milleflores era «in pessime condizioni,» qualsiasi cosa significasse.
Fino a quel momento Delanna aveva evitato di pensare a come sarebbe stato Milleflores. Ci penserò quando sarò lì, si era detta, ma adesso erano quasi arrivati e il lanzye dei Flaherty le avrebbe dato qualche indicazione sul tipo di posto in cui avrebbe trascorso le due settimane seguenti. Oppure l’anno seguente, se l’appello di Maggie alla Corte Itinerante fosse stato respinto.
«Il lanzye dei Flaherty è bello?» chiese a B.T.
«Immagino di sì, e i suoi abitanti sono molto amichevoli, se escludi Cadiz.»
Delanna voleva sapere se si sarebbero accampati di nuovo all’aperto, ma era riluttante a chiedere a B.T. quali comodità avrebbero avuto a disposizione, non dopo che lui aveva lodato il modo in cui aveva sopportato i disagi del viaggio. Almeno i ruscelli che stavano guadando non sembravano del tipo di quelli che facevano bruciare la pelle. Però Delanna giurò a se stessa che avrebbe controllato, prima di immergere nell’acqua un solo dito.
B.T. sembrava ancora più triste di quando Hansen gli aveva chiesto di Cadiz e di Jay, ma non c’era molto da meravigliarsi: Cadiz era quasi tornata a casa e, se Delanna la conosceva, si sarebbe precipitata fuori dal solaris di Sonny e sarebbe entrata nella tenda o nella baracca o in qualsiasi altro riparo disponesse la sua famiglia senza rivolgere neppure un saluto a B.T.
«Rimarremo molto tempo dai Flaherty?» chiese.
«Probabilmente ci fermeremo solo per questa notte. Sonny vorrà tornare a casa il più presto possibile per dare un’occhiata a Harry e Wilkes. Se tu non stessi viaggiando con me, svolterei subito e rimanderei il solaris con Wilkes domani mattina. È assurdo concedere a Cadiz un’altra occasione per ignorarmi.»
Allora sono felice di stare viaggiando con te, pensò Delanna. Avrebbe voluto fare qualcosa per farli mettere insieme, ma erano entrambi così testardi! Se fossero arrivati lì in tempo per la cena… «Quanto hai detto che era lontano il lanzye dei Flaherty?»
«Saremo lì tra un’ora e mezzo. Dietro questa collina,» spiegò B.T. mentre il solaris ne raggiungeva la cima, «c’è il ranch. Vedi, cosa ti avevo detto?»
Per un istante, Delanna non vide quello che le stava indicando B.T. nella valle sotto di loro. Si era aspettata qualche baracca dal tetto spiovente, oppure una tenda dalle pareti sottili. E invece il ranch era dello stesso colore verde delle colline. Anzi, era ancora più verde. Il vasto edificio principale, le dipendenze e i fienili erano tutti costruiti con mattoni di ceramica di un brillante verde smeraldo e riempivano quasi l’intera valle, brillando come i gioielli dello stesso colore, allineandosi lungo il corso del ruscello; il piccolo fiume scorreva al centro del lanzye e poi curvava verso l’edificio principale, che era perfino più grande della locanda di Last Chance.
«Ma…» balbettò Delanna. «È bellissimo!»
B.T. iniziò a scendere lungo il fianco della collina. «Ammesso che gli abitanti si degnino di rivolgerti la parola.»
«Il che mi sembra probabile,» replicò Delanna, indicando una figura che indossava un paio di pantaloni e un cappello sformato e stava salendo lungo il fianco della collina a passo piuttosto svelto.
«Quella non è Cadiz,» replicò B.T., con voce ancora più triste. «Quella è sua madre.»
Mrs. Flaherty li salutò e mentre si avvicinava Delanna vide che il suo cappello era in condizioni peggiori di quello di Cadiz. La donna trottò fino al finestrino di B.T. e gli fece cenno di aprirlo.
«B.T. Tanner,» esordì, «cos’è questa faccenda di Cadiz e di quel buono a nulla di Jay? Pensavo che stavi andando a farle la dichiarazione.»
«Lei…»
«Ed ecco la sposa novella!» La madre di Cadiz allungò il braccio oltre la faccia di B.T. e strinse la mano a Delanna. «L’ultima volta che ti ho visto arrivavi al ginocchio di una palla di cannone, ma adesso, guardati! Non mi meraviglia che Sonny sia stato pazzo di te per tutti questi anni. B.T., cosa ti sei fermato a fare qui? Vieni giù a casa. Delanna, per te abbiamo preparato un ricevimento nuziale che batterà qualsiasi altro ricevimento mai dato!»