Jesus Perez tornò all'ufficio di Monty Ajax. «Non credo sia stato Smathers.»
Ajax alzò lo sguardo. «Ha un alibi?»
«Non proprio. Il medico legale dice che l'omicidio è avvenuto apparentemente intorno alle nove di sera. La maggior parte degli umani e sei dei Tosok erano a una lezione alla USC — Jay Gould era a Los Angeles per promuovere la sua nuova collezione di saggi. Dopo il discorso di Gould c'è stato un grande ricevimento. Non sono rientrati fino alle due. Ma Hask aveva dato forfait — per cambiare pelle, dice ora. E anche Calhoun e Smathers erano rimasti; a Calhoun non piaceva Gould, evidentemente i divulgatori scientifici di successo sono la sua spina nel fianco. E Calhoun aveva detto di aver bisogno di tempo per lavorare sul testo della prossima puntata di Great Balls of Fire! Ma la scientifica non ha trovato nessuna prova del coinvolgimento di Smathers o di qualsiasi altro umano. E una squadra della UCLA ha confermato che la sostanza sulla costola non è di — com'era la frase? — 'non è di origine terrestre'.»
«Quindi probabilmente è proprio sangue Tosok, oppure — che Dio ci assista — sperma Tosok o qualcosa del genere» disse Ajax.
«Stando a quanto siamo riusciti a stabilire, i Tosok non hanno consegnato agli scienziati umani nessun campione di tessuto. Sembra che per loro sia un tabù: considerano i meccanismi interni del corpo un qualcosa di estremamente privato. Sembra che gli abbiano offerto dei libri di anatomia umana e loro abbiano reagito come se gli avessero dato delle copie di Hustler. Dato l'approccio dei Tosok verso questo tipo di cose, è piuttosto improbabile che Smathers abbia avuto accesso al loro sangue.»
Ajax sbuffò rumorosamente. «Quindi è stato un Tosok?»
«Sembrerebbe.»
«E lei sospetta di Hask?»
«Sì. Ovviamente il cambio di pelle sembra fatto apposta. E abbiamo ingrandito l'orma insanguinata. Quasi sicuramente non è di Kelkad, e abbiamo eliminato una degli altri Tosok — una femmina che si chiama Dodnaskak — perché ha i piedi troppo grandi.»
«Rimangono altre cinque possibilità, incluso Hask.»
«Ma Hask aveva la pelle grigio-blu.»
«Esatto. Aveva.»
«E dentro la stanza di Calhoun la scientifica ha trovato questi» disse Perez, mettendo sulla scrivania di Ajax un minuscolo sacchetto a chiusura ermetica. Dentro c'erano tre frammenti di materiale grigio-blu a rombi. Per un momento Perez rimase in silenzio, mentre Ajax metteva il sacchetto davanti alla luce. «Se Hask stava per fare la muta» disse Perez «potrebbe aver perso le scaglie durante tutto il giorno.»
Ajax posò il sacchetto e si massaggiò le tempie.
Il tenente Perez entrò nel salone del sesto piano di Valcour Hall, accompagnato da quattro ufficiali di polizia in uniforme, ognuno più alto di lui di almeno una testa. I Tosok Kelkad e Ged, insieme a Frank Nobilio, erano lì a parlare. Frank si alzò. «Cosa c'è, tenente?»
«Venga con me, dottore» disse Perez. «Qual è la stanza di Hask?»
«È al secondo piano.»
«Ci porti lì.»
«Di cosa si tratta?»
«Ci porti solo lì, per favore» disse Perez. «Lei è Kelkad, vero?» disse guardando il Tosok blu scuro. «Forse vorrà venire anche lei.»
Perez premette il pulsante e immediatamente l'ascensore si aprì. Entrò e tenne la porta aperta, aspettando che Frank, Kelkad e gli uomini in uniforme entrassero. Frank sospirò, e salì in ascensore. Scesero di quattro piani, e con un cenno della mano Frank indicò che dovevano dirigersi verso l'ala est. Oltrepassarono diverse porte a vetri aperte, e finalmente arrivarono alla stanza di Hask — in fondo al corridoio.
Perez bussò alla porta. «Hask, apra. È la polizia.»
Dall'interno della stanza si sentirono suoni di movimento, e un attimo dopo la porta si aprì. «Lei è il Tosok conosciuto come Hask?» chiese Perez.
«Lo sapete» disse Hask.
«Hask, la dichiaro in arresto per l'omicidio di Cletus Calhoun.»
Frank spalancò gli occhi. «Aspetti un momento…»
Perez mise una mano nella tasca della giacca e tirò fuori la sua Miranda consumata. Conosceva i diritti a memoria, ma doveva leggerli dalla carta, per evitare che più tardi qualche avvocato dicesse che una parte era stata saltata. «Ha il diritto di rimanere in silenzio. Se rinuncia…»
«Aspetti un dannato momento» disse Frank, con le sopracciglia che salivano.
«… Al diritto di rimanere in silenzio, qualsiasi cosa dirà potrà essere e sarà usata contro di lei in tribunale. Ha diritto…»
«Non può arrestare un alieno!» disse Frank.
«… Ad avere un avvocato presente durante gli interrogatori. Se vuole un avvocato…»
«Cristo Santo, tenente!»
«… Ma non può permetterselo, ne verrà nominato uno d'ufficio. Capisce i suoi diritti come io glieli ho letti?»
Hask barcollò all'indietro. Pur avendo gli occhi sul retro della testa, sembrava non vedere dove andava. Sbatté contro il tavolo e un oggetto — un disco di circa trenta centimetri di diametro — cadde. Cadendo urtò contro il ripiano più basso di una libreria incassata e si ruppe in due pezzi.
«Capisce i suoi diritti come io glieli ho letti?» ripeté Perez.
«Tenente, di certo non può pensare che Hask abbia commesso l'omicidio» disse Frank.
«Dottor Nobilio, sì, noi crediamo che ci siano prove sufficienti per l'accusa. Ora, Hask, lei capisce i suoi diritti come io glieli ho spiegati?»
Le gambe di Hask si piegarono finché non toccò con due braccia il pavimento. Raccolse i due pezzi e li guardò, uno con gli occhi anteriori e l'altro con quelli posteriori. Gli occhi che Frank riusciva a vedere sbattevano velocemente.
«Capisce questi diritti?» disse Perez per la terza volta.
«Io… credo di sì» disse Hask. Il ciuffo si muoveva avanti e indietro per l'agitazione.
Frank impaziente allungò la mano. «Mi faccia vedere il mandato di arresto, tenente.»
«Hask?» disse Perez.
«Dio Santo, tenente, lui parla inglese, ma non lo legge. Mi dia il mandato.»
Perez tirò fuori le carte dalla tasca e le diede a Frank. Frank non aveva mai visto prima un mandato di arresto, ma sembrava a posto. Diceva:
Il sottoscritto è informato e ritiene che:
Il 22 di dicembre del corrente anno, nella contea di Los Angeles, Hask, un membro della specie Tosok, in violazione della sezione 187(a) del Codice Penale, intenzionalmente e premeditatamente violando la legge, ha assassinato Cletus Robert Calhoun, un essere umano.
Il suddetto reato è un grave crimine ai sensi del Codice Penale Sezione 1192.7 (c) (1).
Si presume inoltre che nel commettere e nel tentativo di portare a termine il reato di cui sopra, detto imputato ha utilizzato un'arma mortale e pericolosa, vale a dire un coltello o altro strumento o attrezzo estremamente affilato, detto utilizzo non essendo un elemento del reato sopracitato, ai sensi della Sezione 12022 (b) del Codice Penale e rendendo anche il reato di cui sopra un grave crimine ai sensi della Sezione 1192.7 (c) (23) del Codice Penale.
Jesus Perez
(Agente Investigativo
del dipartimento di Polizia di Los Angeles — rapine e omicidi)
«Soddisfatto?» disse Perez.
«Gesù» disse Frank. «Non può fare sul serio.»
«Invece sì.» Il tenente si voltò verso Hask. «Sa cos'è un procuratore?»
Hask aveva ancora in mano le due metà del disco rotto; sembravano dipinte su un lato, con una specie di decorazione. «Un avvocato» disse lentamente. «O qualcuno che agisce per conto di qualcun altro.»
«E sa cosa intendevo quando ho detto che ha il diritto di non parlare?»
«Che non potete costringermi a parlare.»
«Esatto. Sa cosa intendevo quando ho detto che qualsiasi cosa dirà potrà essere usata contro di lei?»
«No.»
«'Usata contro di lei'. Registrata e presentata come prova.»
«Ah, sì. Capisco.»
«Se farà dichiarazioni, verranno annotate. Se quello che dice può essere utilizzato per dimostrare che è colpevole, questo verrà fatto.»
«Capisco.»
«Ha un avvocato?»
Hask guardò Kelkad dietro a Frank.
«È chiaro che non ha un avvocato!» disse Frank. «Non ha neanche un commercialista, un dentista, o un personal trainer.»
Perez si voltò verso il capitano alieno. «Lei o qualcuno dei suoi colleghi ha le qualifiche per agire come avvocato?»
«No» disse Kelkad. «Non abbiamo un sistema di leggi paragonabile al vostro. Oh, ci sono degli intercessori che pregheranno Dio per noi, e dei mediatori per le dispute civili. Ma non abbiamo niente di simile al vostro sistema di 'giustizia criminale' — in realtà non sono neanche sicuro di aver capito bene cosa significa.»
Perez si rivolse ancora ad Hask. «Hask, vuole un avvocato?»
«Io non sono…»
«Di' di sì, Hask» disse Frank. «Di' di sì.»
Perez fulminò Frank con lo sguardo, ma Hask disse «Sì».
«Bene, allora venga con me» disse Perez.
«E se scelgo di non farlo?» chiese Hask.
Perez indicò i quattro uomini in uniforme. «Questi signori sono armati — capisce l'espressione? Hanno delle armi che possono uccidere. Se non viene, saranno costretti a…»
«Oh, Cristo Santo, tenente» disse Frank. «Non aprirete il fuoco!» Si girò verso Hask. «Probabilmente non possono obbligarti a seguirli.» Poi si voltò verso Perez. «Immunità diplomatica, tenente.»
Lo sguardo di Perez era fermo. «Quale immunità, dottore? Non ci sono patti tra gli Stati Uniti e il governo Tosok.»
«Ma…»
«Questo è un arresto assolutamente legittimo.»
«Come farete a farlo muovere?» chiese Frank. «Non potete sparargli.»
Perez si girò verso Hask. «Hask, il dottor Nobilio ha ragione. Non useremo la forza per prenderla in custodia. Ma ho il potere di fermare la consegna dei materiali necessari per la riparazione dell'astronave madre. E ho l'autorità per ordinarle di venire con me. Lo farà?»
Finalmente parlò Kelkad. «Il mio subalterno nega di aver ucciso Clete.»
Perez fece uh piccolo inchino. «Non voglio mancare di rispetto, signore, ma questa non è una risposta insolita in circostanze come questa.»
La voce naturale di Kelkad aumentò di volume come sempre, ma la voce tradotta era assolutamente uniforme. «Garantisco io per il membro del mio equipaggio.»
«Avrà occasione di farlo nel luogo e nel momento adatti.»
«Andrò» disse Hask. «Abbiamo bisogno del loro aiuto; è meglio cooperare.»
«Spero che sappia quello che sta facendo, tenente» disse Frank. «Spero che sappia esattamente cosa sta facendo.»
«Grazie, dottore. Ora, a meno che lei non voglia aiutare quest'essere a fare resistenza…»
«Non mi provochi, Perez.»
«E lei non provochi me, dottore. È morto un uomo. È lei che si trova in una situazione che non rientra nelle sue competenze.» Si voltò di nuovo verso Hask. «Venga con me.»
Hask iniziò a muoversi.
«Non si preoccupi» disse Perez. «Le daremo un avvocato.»
«Un avvocato d'ufficio?» disse Frank. «Gesù Cristo, è parlano di chi non ha competenza! Hask, non dire una parola a nessuno. Mi senti? Non una parola finché noi non ti troviamo un avvocato.»