Il tenente di vascello fece capolino con la testa rasata nel quadrato ufficiali della portaerei. «Ci vorranno altre due ore, signori. Dovreste proprio dormire un po'.»
Francis Nobilio, un uomo sulla cinquantina, basso, con i capelli mossi metà castani e metà grigi, stava seduto su una poltrona imbottita con il telaio di metallo. Indossava un completo a due pezzi blu scuro e una camicia azzurrina. La cravatta era sciolta e gli pendeva intorno al collo. «Quali sono le ultime notizie?» disse.
«Come previsto, signore, un sottomarino russo arriverà prima di noi sul posto. E una nave da crociera brasiliana ha cambiato rotta per dare un'occhiata.»
«Una nave da crociera!» disse Frank, alzando le braccia esasperato. Si girò verso Clete, che era adagiato su una poltrona simile con i piedi giganteschi nelle scarpe da tennis sul tavolo di fronte.
Clete alzò le spalle strette e fece un largo sorriso. «Sembra una festa in grande, vero?» disse, con quel famoso accento del Tennessee — Dana Carvey ne faceva un'imitazione devastante.
«Non possiamo fare un cordone intorno alla zona?» disse Frank.
Il tenente di vascello scrollò le spalle. «È in mezzo all'Atlantico, signore — acque internazionali. La nave da crociera ha diritto a essere lì come chiunque altro.»
«Love Boat e Lost in Space si incontrano» borbottò Frank. Alzò lo sguardo verso l'uomo. «Va bene. Grazie.»
Il tenente uscì, con un agile passo oltre il bordo rialzato alla base della porta.
«Devono essere acquatici» disse Frank guardando Clete.
«Forse» disse Clete. «O forse no. Noi non siamo acquatici, eppure di solito scendevamo in mare. Proprio questa nave ha recuperato un modulo Apollo una volta, no?
«Esatto,» rispose Frank «ammaravamo perché era più facile che scendere a terra, e…»
«Pensavo che fosse perché lanciavamo sull'oceano da Canaveral, e quindi…»
«Lo Shuttle va su da Canaveral; noi lo portiamo giù sulla terra. Quando hai la tecnologia, scendi sulla terra — se è lì che vivi; i russi sono scesi sulla terra fin dal primo giorno.»
Clete scuoteva la testa. «Credo che tu stia dimenticando la cosa più ovvia, Frankie. Cosa ha detto quel ragazzo un attimo fa? 'Acque internazionali'. Penso che siano stati a guardare abbastanza a lungo da capire che approdare in qualsiasi paese significa avere un mucchio di guai. L'unico posto in cui si può arrivare sulla Terra che non sia casa di nessuno è l'oceano.»
«Oh, avanti. Dubito che siano stati capaci di decifrare la nostra radio o la TV, e…»
«Non c'è bisogno di niente del genere» disse Clete. Aveva quarant'anni, era esile, allampanato, con le orecchie a sventola e i capelli rossi — non proprio come Ichabod Crane, ma quasi. «Ci puoi arrivare dai principi fondamentali. La Terra ha sette continenti; questo implica l'evoluzione regionale, e questa a sua volta implica il conflitto territoriale non appena la tecnologia raggiunge un livello che ti permette di viaggiare liberamente tra i continenti.»
Frank sbuffò, ammettendo che era così. Guardò l'orologio; era la terza volta negli ultimi minuti. «Dannazione, vorrei che potessimo arrivarci più velocemente. Questo è…»
«Aspetta un attimo, Frankie» disse Clete. Usò una delle sue lunghe braccia per puntare il telecomando al televisore a colori da 17 pollici che era sulla parete, attivando l'audio. La portaerei stava ricevendo il segnale satellitare della CNN.»
«… E ora altre notizie sulla vicenda» disse il canuto Lou Waters. «Gli osservatori civili e militari di tutto il mondo sono rimasti sbalorditi ieri sera quando quella che inizialmente era sembrata una meteora ha attraversato l'atmosfera terrestre sopra il Brasile.» Il viso di Waters fu sostituito da uno sgranato video amatoriale di qualcosa che sfrecciava in un cielo blu senza nuvole. «Ma l'oggetto è volato dentro la nostra atmosfera passando tutto intorno alla Terra, e ben presto quasi tutti i telescopi e i radar pubblici e privati del pianeta erano su di lui. Anche il governo degli Stati Uniti ha ora ammesso che l'oggetto è, con ogni probabilità, un'astronave — e non una delle nostre. Karen Hunt ha altre notizie. Karen?»
L'immagine cambiò e mostrò una graziosa afroamericana che si trovava all'esterno dell'Osservatorio di Griffith Park. «Lu, per secoli ci siamo chiesti se eravamo soli nell'universo. Bene, ora lo sappiamo. Nonostante gli aerei militari americani e russi abbiano rifiutato di rendere pubbliche le loro riprese video, un 747 delle linee aeree marocchine in rotta per Brasilia è passato proprio sopra la zona circa tre ore fa. L'aereo è atterrato senza problemi e noi abbiamo ottenuto queste immagini esclusive, filmate dal passeggero Juan Rubenstein con la sua videocamera.»
Le immagini erano scadenti, ma mostravano chiaramente un grosso oggetto a forma di scudo o di punta di freccia che galleggiava sull'acqua grigia. L'oggetto sembrava cambiare colore — un momento era rosso, poi arancione, poi giallo. Seguiva a rotazione le tinte dell'arcobaleno, ma con un considerevole intervallo di nero assoluto tra il viola e il rosso.
Seguì l'inquadratura di un austero signore di mezza età con la barba arruffata. Sotto di lui apparve la scritta 'DOTT. ARNOLD HAMMERMILL, ISTITUTO SCRIPPS'. «È difficile valutare le dimensioni dell'astronave,» disse Hammermill «dato che non conosciamo l'altitudine esatta dell'aeroplano o l'obiettivo usato per le riprese, ma a giudicare dall'altezza delle onde, e tenendo conto del bollettino del mare di oggi per quella parte dell'Atlantico, direi che la nave è lunga tra i dieci e i quindici metri.»
Un grafico mostrava come la nave fosse circa la metà di uno Space Shuttle. La voce del reporter commentò: «La portaerei statunitense Kitty Hawk in questo momento è in viaggio verso il punto di ammaraggio. Oggi, il consulente scientifico del presidente, Francis Nobilio» (posa in bianco e nero di Frank, un po' datata, in cui aveva quasi tutti i capelli castani) «e l'astronomo Cletus Calhoun, meglio conosciuto come ospite della popolare trasmissione di astronomia della BPS Great Balls of Fire!» (filmato senza audio di Clete sull'orlo del cratere del Barringer, in Arizona) «sono stati accompagnati da un jet militare sulla Kitty Hawk e ora si stanno recando al loro appuntamento con la nave aliena. La Kitty Hawk dovrebbe raggiungere la sua destinazione tra un centinaio di minuti. Bobbie e Lou?»
Ritorno al centro CNN di Atlanta e doppia inquadratura di Lou Waters e Bobbie Battista. «Grazie, Karen» disse Battista. «Prima che il dottor Calhoun lasciasse gli Stati Uniti, il nostro corrispondente scientifico Miles O'Brien è riuscito a intervistare lui e il professore di esobiologia Packwood Smathers per chiedere loro cosa significhi tutto ciò. Vediamo di nuovo la registrazione.»
L'immagine cambiò e mostrò O'Brien di fronte a due giganteschi monitor a parete. In quello a sinistra c'era la scritta TORONTO e mostrava Smathers; in quello a destra c'era Clete con la scritta LOS ANGELES.
«Dottor Smathers, Dr. Calhoun, grazie per averci raggiunto con così poco preavviso» disse O'Brien. «Bene, sembra che sia accaduto l'incredibile, vero? A quanto pare una nave spaziale aliena è ammarata nel bel mezzo dell'Atlantico. Dottor Smathers, cosa possiamo aspettarci di vedere quando la nave si aprirà?»
Smathers aveva la testa quadrata, i capelli bianchi e folti e una barba bianca e ben curata. Indossava una giacca sportiva marrone con delle toppe di pelle sui gomiti — la quintessenza del look del professore. «Be', naturalmente dobbiamo prima supporre che questa nave sia senza equipaggio — che sia una sonda, come le capsule della Viking, piuttosto che portare un equipaggio, è…»
«Guarda le dimensioni» disse Clete interrompendolo. «Per l'amor di Dio, Woody, non ci sarebbe alcun bisogno di una cosa così grossa, a meno che non ci sia qualcuno a bordo. E poi sembra che abbia degli oblò, e…»
«Il dottor Calhoun è famoso per il suo saltare subito alle conclusioni» disse bruscamente Smathers. O'Brien aveva un sorriso che andava da un orecchio all'altro — evidentemente non si aspettava un Siskel e Ebert improvvisato della scienza. «Ma come stavo per dire, se ci fossero degli esseri alieni a bordo, allora mi aspetto che abbiano delle forme quanto meno vagamente familiari, e…»
«Ora stai mettendo le mani avanti, Woody» disse Clete. «Un paio di anni fa ti ho sentito tenere un discorso in cui sostenevi che la forma corporea umanoide sarebbe stata adottata da qualsiasi forma di vita intelligente, e…»
Smathers stava arrossendo. «Be', sì, allora l'ho detto, ma…»
«Ma ora che stiamo andando a incontrare veramente gli alieni,» disse Clete chiaramente divertito «non sei più così sicuro.»
«Be',» disse Smathers «il somatoplasma umano in realtà potrebbe rappresentare un ideale per una forma di vita intelligente. A cominciare dagli organi dei sensi: due occhi sono molto meglio di uno, perché danno una visione stereoscopica — ma un terzo occhio difficilmente aggiunge valore agli altri due. Allo stesso modo due orecchie consentono un udito stereofonico e naturalmente saranno sui lati opposti del corpo, per offrire la migliore separazione possibile. Si può percorrere il corpo umano da capo a piedi e dimostrare perché ogni sua parte è l'ideale. Quando quella nave spaziale si aprirà, sì, resto fedele alla mia convinzione che probabilmente vedremo degli umanoidi.»
Il Clete in televisione si mostrò assolutamente risentito. Quello che stava seduto accanto a Frank a bordo della Kitty Hawk scosse la testa. «Packerwood Smathers» disse sottovoce.
«È una sciocchezza, Woody» disse il Calhoun in TV. «Nella nostra forma non c'è niente di ottimizzato — c'è ottimizzazione quando si ha in mente uno scopo finale programmato, e non ce n'era nessuno. L'evoluzione sfrutta ciò che trova a portata di mano, tutto qui. Lo sai, cinquecento milioni di anni fa, durante l'esplosione cambriana, decine di somatoplasmi diversi apparvero simultaneamente nei fossili. Quello che ci ha dato origine — il progenitore dei vertebrati moderni — non era migliore degli altri; è stato semplicemente fortunato, nient'altro. Se ne fosse sopravvissuto uno diverso, niente su questo pianeta sarebbe come è oggi. No, io scommetto che lì dentro ci sono creature che non somigliano a niente di tutto ciò che abbiamo visto finora.»
«È chiaro che abbiamo a che fare con punti di vista diversi» disse O'Brien. «Ma…»
«Be', è questo il punto, no?» disse Clete. «Per decenni quelli come Woody si sono presi borse di studio per pensare alla vita aliena. Fino a oggi è stato tutto un bel gioco. Non era vera scienza — non si è mai potuta provare neanche una delle loro supposizioni. Ma ora, oggi, si passa dalla scienza teorica a quella empirica. Sarebbe piuttosto imbarazzante se tutto quello che hanno detto si rivelasse sbagliato.»
«No, aspetta un attimo Clete» disse Smathers. «Almeno io metto le mie carte in tavola, e…»
«Bene, se volete sentire la mia… cosa? Tesoro, non vedi che sono in TV?»
Una voce femminile soffocata, fuori campo; Frank riconobbe la segretaria di Clete, Bonnie: «Clete, è la Casa Bianca.»
«La Casa Bianca?» Guardò dritto nella telecamera e inarcò le sopracciglia rosse. Il campo si allargò, mostrando più ampiamente lo studio disordinato di Clete. Bonnie attraversò il quadro con un cordless in mano. Clete prese il telefono. «Sono Calhoun. Cosa… Frankie! Che piacere… no, no. Certo, sì, posso farlo. Certo, certo. Sarò pronto. Ciao.» Clete posò il telefono e guardò di nuovo nella telecamera. «Devo andare, Miles — mi spiace. Mi stanno mandando una macchina. Ho un appuntamento con la nave aliena.» Sganciò il microfono e uscì di scena.
L'inquadratura tornò su O'Brien. «Bene, ovviamente abbiamo perso il dottor Calhoun. Proseguiremo la conversazione con il dottor Smathers. Dottore, può…»
Clete spinse un tasto sul telecomando, e la TV si spense.