70

Ritrovai questa capanna vicino al posto dove fanno il nido gli uccelli-spada, proprio come me la ricordavo. Gli impianti idraulici non c’erano, le pareti non erano sane, però mi sarebbe bastata. Doveva bastarmi. Il terribile calore di quel posto sarebbe stato la mia penitenza. Mi sistemai nell’interno, tirai fuori le mie cose, tirai fuori i quaderni che avevo comprato in città per scrivere il diario della mia vita e di quel che era successo, misi in un angolo il cofanetto tempestato di gemme con l’ultima quantità di droga, ci ammucchiai sopra i miei vestiti e spazzai via la sabbia rossa. Il primo giorno mi detti da fare per occultare il mio carro da terra in modo che non tradisse la mia presenza se mi fossero venuti a cercare: lo guidai in una fossa poco profonda in modo che il tetto fosse quasi al livello col terreno intorno, raccolsi delle piante frondose per ricoprirlo e gettai sabbia tra un ramo e l’altro delle piante. Quando ebbi finito, soltanto occhi molto acuti avrebbero potuto vedere la macchina. Prudentemente presi nota del posto per non mancare di ritrovarlo quando fossi stato pronto a partire.

Per qualche giorno non feci altro che camminare per il deserto, pensando. Andai nel posto dove gli uccelli-spada avevano ucciso mio padre e non provai alcun timore degli uccelli dal becco acuminato che mi volteggiavano sulla testa: che ammazzassero pure anche me. Considerai gli eventi del mio tempo delle metamorfosi e chiesi a me stesso: È questo che volevi? È questo quel che speravi di fare? Ti soddisfa? Rivissi una per una le mie molte divisioni dell’anima, da quella con Schweiz a quella con Halum, e mi chiesi: È stata una buona cosa? Hai commesso degli errori che potevi evitare? Hai guadagnato o hai perso da ciò che hai fatto? Arrivai alla conclusione che avevo guadagnato più di quanto avessi perso anche se le perdite erano state terribili. Se avevo dei rimpianti era perché avevo usato le tattiche sbagliate, non perché fossero sbagliate le idee. Se fossi rimasto con Halum fino a quando non fossero scomparse le sue incertezze, ella non si sarebbe arresa alla vergogna che l’aveva distrutta. Se fossi stato più sincero con Noim… se fossi rimasto a Manneran a fronteggiare i miei nemici… se… se… se… Ma non rimpiangevo di essere mutato, rimpiangevo soltanto di essere stato maldestro nella mia rivoluzione dell’anima. Perché ero convinto dell’ingiustizia del Comandamento e del nostro modo di vivere. Il vostro modo di vivere. Che Halum avesse trovato giusto uccidersi dopo aver provato per due ore l’amore umano era l’accusa più atroce possibile al Comandamento.

Finalmente, non molti giorni fa, cominciai a scrivere quel che avete letto. Il mio stile fluente mi sorprese: forse ero addirittura loquace, anche se mi era difficile all’inizio usare la. grammatica che mi sono imposto. Io sono Kinnall Darival e intendo dirvi tutto di me stesso. Così ho cominciato le mie memorie. Sono stato fedele all’intenzione? Ho nascosto qualcosa? Giorno dopo giorno la mia penna ha grattato sulla carta e io ho messo giù per voi, senza abbellimenti, tutto me stesso. In questa sauna di capanna mi sono messo a nudo. Nel frattempo non ho avuto più alcun contatto con il mondo esterno, ad eccezione, di tanto in tanto, dell’idea, forse irragionevole, che gli agenti di Stirron stessero rastrellando le Terre Basse Bruciate per trovarmi. Sono convinto che le guardie stazionano alle frontiere di Salla, Glin e Manneran, e probabilmente anche alle frontiere occidentali e al Passo Stroin, nel caso che cercassi di raggiungere il Golfo di Sumar attraverso le Terre Basse Bagnate. La mia fortuna aveva retto bene, ma presto avrebbero finito col trovarmi. Li aspetterò? O andrò avanti, fidando ancora nella fortuna, sperando di trovare un’uscita senza guardie? Ho questo grosso manoscritto, cui dò più valore che alla mia stessa vita. Se voi poteste leggerlo, se poteste vedere come ho incespicato e inciampato nella strada della conoscenza di me stesso, se poteste ricevere le vibrazioni della mia mente… Ho scritto tutto, credo, in questa autobiografia, in queste memorie, in questo documento unico nella storia di Velada Borthan. Se mi catturano qui, il mio libro verrà preso insieme a me e Stirron lo farà bruciare.

Devo andare avanti, dunque. Ma…

Un rumore? Motori?

Un carro da terra viene rapidamente sul piatto terreno rosso verso la mia capanna. Mi hanno trovato. È finita. Almeno sono riuscito a scrivere fin qui.

Загрузка...