19. Risveglio

Louis si nutrì e si nascose.

Strisciò fra le piante, s’inoltrò nella giungla. Visse sul ventre, protendendo nelle ombre la mano per estrarre le radici gialle. Il giardino pensile era troppo esposto. In questo lui non poteva farci niente, non poteva abbandonare la fonte di cibo. Ogni specie ominide sulla Terra e sul Ringworld aveva di sicuro mantenuto almeno questa caratteristica: un riproduttore che si mutasse in difensore si sarebbe nascosto per non farsi trovare da altri difensori.

Ombre e luci: passarono giorni.

Nessuno pareva cercarlo. Louis se ne meravigliò. Un difensore in libertà sarebbe dovuto essere fonte di preoccupazione. Il fatto suggeriva che i difensori del Ringworld avessero altre preoccupazioni: erano coinvolti nel problema della Guerra Periferica e non badavano ai mortali giochi di dominio. Di sicuro la situazione era brutta. Sarebbe tornata a suo vantaggio.

Cambiamento del corpo, irrequietezza della mente. Perché mangiava l’albero-di-vita a un’età effettiva di venti anni più o meno? La risposta era ovvia, ma le implicazioni erano serie. L’automed gli aveva dato i sintomi, ma non l’aveva reso in realtà un adolescente. Perché?

Armonista aveva aperto l’automed sperimentale di Carlos Wu e l’aveva dispiegato come un cadavere durante l’autopsia per risolvere tutti gli enigmi. Vi aveva tenuto dentro Louis Wu molto più del necessario per mettere alla prova le sue nozioni e per un altro motivo. La nanotecnologia dell’automed aveva riscritto la genetica di Louis Wu, forse ripetutamente, finché non l’aveva ritenuto pronto a divenire difensore in qualsiasi momento Armonista avesse deciso. Se aveva studiato la nanotecnologia fino a questo punto, Armonista conosceva ora l’argomento meglio di qualsiasi mente nello spazio conosciuto. Come la utilizzava?

Anche questa risposta era evidente, visto il furto della Long Shot.

La mente di Louis vagabondò, spumeggiando d’ispirazione, cercando altri enigmi. Dov’era Ultimo? A bordo della Hot Needle. Una nave fatta come una bottiglia di vetro poteva contenere anche sale comando nascoste. Dov’era la Hot Needle? Non importava. Louis poteva raggiungere la nave mediante disco passatoio,solo questo importava, a meno che… era in condizione di volare, la nave? Avrebbe dovuto scoprirlo.

Perché il naso di Armonista era così largo mentre quello di Proserpina era quasi piatto? Louis Wu aveva figli o D-figli tra le navi della Guerra Periferica? Dov’era la Long Shot? Forse Armonista studiava la nave dove lui aveva lavorato alla Needle e all’automed, nella Sala Lancio sotto la Mappa di Olympus Mons. La Sala Lancio era abbastanza spaziosa. Ed era il primo posto dove Louis avrebbe guardato, se mai avesse superato quel… torpore. Aveva l’impressione di pensare con grande rapidità, ma la mente gli pareva come diecimila farfalle in un campo, che si posano dappertutto e non vanno da nessuna parte. Il corpo… non avrebbe saputo dire.

Si nascose e si nutrì.

Roxanny dove aveva portato Wembleth? Era fuggita da Louis Wu e dai suoi alleati difensori. Ovviamente si era bruciata i ponti alle spalle, aveva cambiato la regolazione dei dischi passatoio; forse aveva bruciato l’ultimo ponte, prima di nascondersi. Come avrebbe fatto a trovarla?

Centocinquantuno giorni passarono in un lampo. Poi fu come se si fosse svegliato da un pisolino.

Rimase dov’era, semisepolto nel terriccio e fra gli steli di piante. Mosse le mani sul viso e lungo il corpo, scoprì una nuova figura. Giunture ingrossate. Testicoli scomparsi, pene ridotto a un niente. Il cranio si era ammorbidito, espanso, indurito di nuovo, lasciando una cresta ossea secondaria. La faccia era una maschera dura, labbra fuse alle gengive e ossificate. Il naso si era allargato. Avrebbe avuto l’aspetto di un jolly. E il fiuto era diventato quasi magico.

Ah! Aveva risolto il problema dei nasi. Un naso umano forma una sorta di cappa: trattiene per esempio una bolla d’aria per chi nuota. Le scimmie non hanno narici a cappa perché non nuotano. Gli umani si sono evoluti per metà in ogni direzione, compresa quella acquatica: gran parte della pelle è glabra, come la liscia pelle dei delfini.

Il fato intendeva proprio che la razza umana nuotasse.

I riproduttori perdono gran parte del fiuto perché impazzirebbero. Ucciderebbero qualsiasi estraneo che si avvicinasse ai loro figli, anche un medico o un insegnante. Proteggerebbero i figli da qualsiasi cosa, diventerebbero pazzi.

Dal naso Louis seppe che il rifugio di Penultimo, vasto come un’arcologia, non conteneva nemici. Lì le uniche forme di vita erano scavatori e l’analogo degli insetti; c’era anche un vecchio odore che gli andava dritto al rombencefalo.

Louis guardò l’orologio tatuato sul dorso della mano. Le nocche enfiate e le ossa del polso distorcevano il visualizzatore digitale. L’orologio segnava l’ora di Canyon. Con un calcolo Louis scoprì di avere bighellonato per due falan. Davvero troppo. Però non si era sbagliato, aveva contato 151 giorni di 30 ore. Un vecchio documento della ARM diceva che Jack Brennan aveva impiegato molto meno tempo per mutarsi in difensore.

Qualcosa, pensò Louis, aveva rallentato la sua metamorfosi. Cercò di alzarsi, sospettando già la risposta. Non riusciva a stare ritto. Quando aveva cominciato a mangiare la radice gialla, era guarito solo in parte. Le ferite erano incluse nello schema di ricrescita. Era diventato un difensore, ma un difensore storpio. Ginocchio, gamba, anca e costole sul lato sinistro erano distorte. Il corpo era quasi privo di grasso, bruciato in un letargo troppo lungo.

Louis zoppicò per il giardino pensile, imparò di nuovo a muoversi. Un difensore non in grado di combattere. Protese la mano verso un animale simile ai tassi e lo afferrò per la zampa solo perché quello era troppo lento. Lo mangiò rapidamente e giudicò che bastasse.

Alcune rampe più in basso vide la catasta di servizio, bruciacchiata e mezzo fusa. Zoppicando, scese a guardare da vicino: ormai era fredda, ovviamente. Cercò di aprire il quadro comandi e vide che era bloccato da una colata di metallo fuso. Salì faticosamente sul disco passatoio. Non accadde niente.

Con il pugno diede un colpo al bordo. Marte! Si contorse e si protese a colpire a due mani il disco passatoio capovolto prima di caderne giù. L’attimo seguente era in verticale sulle mani, in un campo d’alta erba. Rotolò subito in piedi (dov’era Armonista?) e si trovò sotto un emisfero blu, nel giardino di alberi-di-vita dove aveva ucciso Teela Brown.

Armonista?

Niente.

Aprì il quadro comandi del disco passatoio e cominciò a lavorarci. Prima l’essenziale.

C’era una nave lunga un miglio nel Grande Oceano. La Hidden Patriarch aveva portato degli Kzinti a conquistare la Mappa della Terra, secoli prima, e su quella nave c’era un disco passatoio. Louis non ricordava il codice, ma lo trovò.


Hidden Patriarch. Louis entrò di scatto, teso come un arco, pronto a combattere o morire. Nessuna resistenza. Vide una bronzea ragnatela frattale che lo fissava da un rugginoso muro di ferro: uno degli occhi-rete di Ultimo. Per il resto il luogo pareva incustodito.

Aveva lasciato la Hidden Patriarch quasi sotto il muro di tribordo del Ringworld. Una simile vista poteva ridurre un uomo alle dimensioni di un protone. Montagne alte come l’Everest fiancheggiavano la base, verdi di vita rigogliosa. Le montagne di drenaggio erano tutte fanghiglia di fondo marino, tutte fertilizzante. I bibliotecari non avevano spostato la nave. Ultimo aveva detto che erano stati riportati a casa. Probabilmente sulla Hidden Patriarch non c’era nessuno.

Louis aprì il quadro comandi, portando quel disco fuori della rete. Adesso era irraggiungibile. Per qualche momento si limitò a riflettere. Aveva ricordi confusi…ricordi di una lunga vita di riproduttore. I ricordi di quell’ultima ora erano chiari come diamante.

Molto tempo fa, pareva, aveva studiato una mappa del sistema di dischi passatoio di Ultimo. Ora attinse a quei ricordi per trovare regolazioni e tarature per varie località. Erano in gran parte perdute… ma a lui serviva un disco messo in funzione solo di recente. Riflessione e ricordi gli diedero il codice con il quale Ultimo designava i dischi passatoio. Era probabile che Armonista avesse mantenuto quel sistema. Così lui avrebbe avuto una manciata di regolazioni da provare.

Meglio procurarsi una tuta pressurizzata.


Sbucò a bordo della Hot Needle e gridò: — Voce di Ultimo! Sono Louis! — Malgrado cambiamenti nella struttura della gola, riuscì a fare in modo che la voce risuonasse come quella di Louis Wu.

— Non muoverti, tu non sei Louis Wu — disse una voce piatta, simile a quella di Ultimo.

Louis non si mosse. Si trovava nella cabina dell’equipaggio. Per un istante prese in considerazione cibo ben noto, una doccia e un cambio d’abiti, ma lasciò perdere. Disse: — Riferisci a Ultimo che Louis Wu è diventato un difensore. Devo parlare con lui.

— Louis? — disse la stessa voce. — Ti avevo avvertito!

— Lo so. Non dirmi dove sei. Sono venuto per una tuta pressurizzata. Hai osservato la Guerra Periferica? Ci sono novità?

— Un missile di antimateria ha distrutto uno statoreattore sul muro del bordo — rispose la voce del burattinaio. — Ventotto giorni fa. L’esplosione è stata tremenda, non solo antimateria, ma kiloton di plasma in fusione. Montagne di drenaggio fuse. Non ho scoperto quale fazione sia stata. Ho pensato che ne sarebbe derivato il caos. Mi sono preparato alla partenza, ma non è accaduto niente.

— Quei jet di assetto sono sempre stati troppo vulnerabili. Ormai Armonista avrà installato qualcos’altro. — Con la mente spaziò al di là delle parole. — I costruttori del Ringworld hanno sempre considerato i jet di assetto una soluzione temporanea per garantire sicurezza. Costruirono la griglia di superconduttore per muovere magneticamente il sistema, facendo leva sul sole. Armonista controlla questo sistema.

— Tiri a indovinare.

— E colgo nel segno. Sono un difensore. Liberami, Ultimo, e uscirò dalla tua proprietà.

— Come ti senti?

— Confinato. Sono storpio. Non posso combattere e non posso fuggire. Penso molto più velocemente di quanto non abbia mai saputo fare. Vedo molte risposte. Anche questo mi pone confini, in un certo modo. Se ogni volta vedo la risposta giusta, non ho scelta. Armonista ha un piano. Non interferirò, a meno che non minacci i miei D-figli, ma dovrei parlare con lui. Ci sono cose che devo fare prima, tutto qui. E tu? Hai un piano?

— Svignarmela, alla prima occasione.

— Bene. Ricordi dove Armonista lavorava sulla Needle? Hai occhi-rete là dentro?

— Sotto Olympus Mons.

— La Long Shot è là? Funziona?

— Ha smontato la nave e l’ha rimontata. Da allora non l’ha provata.

— E l’automed di Carlos Wu?

— Non è stato toccato.

— Ancora disseminato a terra?

— Sì.

— Aspetta che io provochi un diversivo. Poi porta a bordo della Long Shot l’automed in condizione di lavoro. Puoi farlo?

L’urlo di un’orchestra impazzita. — Perché dovrei anche solo pensare a commettere un furto nel terreno di un difensore?

— Ma avrai a fianco un difensore. Ultimo, siamo di fronte a una data di scadenza. Armonista non penserà ai nostri comodi. Agirà non appena potrà, perché non può prevedere quando la Guerra Periferica andrà al diavolo. Se non ci allontaniamo presto dal Ringworld, tu perderai per sempre la tua casa e io la mia. E peggio.

Seguì un momento di silenzio, interrotto da Louis. — Pensi che potresti tenermi prigioniero fino al momento di passarmi ad Armonista. E ottenere qualcosa. Sai perché non puoi farlo? Ricordi i tre sedioli su braccio snodabile, nella Sala Difesa Meteore?

— Ricordo.

— Ad Armonista ne serve uno solo.

Ultimo capì. Era pronto come alcuni altri difensori. — Triunvirato.

— Me li ha fatti vedere di proposito. Un messaggio, una promessa. Armonista, Proserpina e io. Ha estrapolato un difensore Pak superstite e sapeva che mi avrebbe fatto mangiare l’albero-di-vita. Non si aspettava che restassi in libertà. Probabilmente se ne frega se sono storpio come un antico schiavo greco. Ha bisogno del mio input. Non può calcolare bene come me i risultati della Guerra Periferica. Vedi, puoi vendermi ad Armonista, ma dovrai vedertela con me, dopo.

— Sei libero di muoverti per la nave — disse Ultimo.

— Dammi accesso al comando principale dei dischi passatoio. Devo riscrivere alcune istruzioni.

— Per rendere più difficile rintracciarti? Ti aiuto.

— Me e un paio d’altre persone. Non mi serve aiuto.

Riprogrammato il sistema di dischi passatoio, si trasferì nello scomparto da carico della Needle. Ne trasse una tuta pressurizzata: non gli si adattava bene, vista la sua nuova figura fisica, ma gli sarebbe servita. Prese anche una fune, occhiali ingranditori, una torcia laser.

Si mise a battere alcuni tasti sui comandi del disco passatoio e traslò.


Era in orbita. Aveva previsto quella possibilità. Le regolazioni che voleva erano quelle dispiegate più di recente e alcune si riferivano a cataste di servizio orbitanti. Spese qualche istante a guardare in basso la faccia del Ringworld. Quella era una regione che non aveva mai visto nei particolari, posta in parte fra i Grandi Oceani. C’erano deserti ocra e minuscole cicatrici di crateri d’impatto e tre piccoli grumi di nubi: cicloni. Armonista non faceva riparazioni, se non era costretto. Forse sarebbe stato contento di trovare luoghi dove il terreno era scalzato fino allo scrith.

Non vide veicoli aerei o spaziali. Meglio di quanto non avesse previsto. Ormai la Guerra Periferica si sarebbe potuta estendere giù fino alla superficie. Aveva ancora tempo. Ma avrebbe dovuto fare quel viaggio collaterale malgrado la Guerra Periferica. Non accadeva spesso che un difensore avesse scelta. Batté sui tasti un’altra regolazione.


Sempre in orbita, ma in un altro punto. Una telecamera della ARM delle dimensioni di un moscerino ora lo fissava da due metri.

Era proprio nei guai! Adesso la ARM aveva un avvistamento verificato di un difensore. O la tuta pressurizzata e la Needlema contorta avrebbero nascosto abbastanza a lungo la sua natura? Batté in fretta sui tasti e sparì.


La notte del Ringworld non era particolarmente buia. Lì non c’era niente, a parte sabbia e arbusti e la catasta di servizio di Armonista e la calma superficie di un mare. Louis si aggirò lì intorno per un poco, ma non vide orme sulla sabbia.

C’era però un lieve odore.

Erano stati lì, ma non si erano trattenuti a lungo. Avevano un’aviobici con cui giocare. Louis girò intorno all’isola e usò gli occhiali ingranditori per esaminare la riva lontana. Una aviobici sarebbe risaltata.

Niente. Riprovare.


Chissà dove. Louis comparve e rimase intrappolato fra rami e spine. Si guardò e tastò intorno, prime di tentare movimenti. Le spine non facevano grandi danni alla pelle coriacea. Dietro il duro guscio della faccia, la mente sogghignò.

Armonista aveva mandato una catasta di servizio a incontrarsi con l’aviobici di Louis.

Sei mesi fa. Forse Roxanny, pilotando l’aviobici, si era spostata varie volte prima di rinunciare. La programmazione di Armonista avrebbe retto: la catasta di servizio avrebbe seguito l’aviobici. Per quanto Roxanny ne sapeva, l’aviobici poteva essere coperta di sensori e di telecamere. Forse alla fine lei era finita in una giungla e aveva lasciato che piante spinose crescessero sia sull’aviobici sia sulla catasta di servizio.

Louis procedette a cauti tagli, usando la torcia laser. La boscaglia cominciò a prendere fuoco. Male. Louis strisciò giù fra le spine, girò intorno al bordo del disco passatoio, graffiandosi e tagliando altri arbusti mentre procedeva. Spense il disco passatoio e fece sollevare la catasta di piastre levitanti prima di rimanere arrostito.

La foresta si estendeva parecchio, seguendo un fiume, e lui era comparso al centro. Ora, dall’alto, aveva un’ottima visuale. Dove sarebbe andato, un paio di forestieri, dopo avere abbandonato il mezzo di trasporto?

Non lontano. Wembleth avrebbe condotto Roxanny al più vicino centro civile: lui sapeva che gli stranieri erano ben accolti ovunque. Seguendo a valle il fiume, qualcosa avrebbero trovato.

Louis trovò un piccolo villaggio alla confluenza di due fiumi. Si avvicinò alle case a forma di cono. Da qualche parte una voce gridò: — Vasneesit! — e Louis pensò: “Stet!”

Nella foresta si era sviluppato un incendio. Una colonna di fumo da richiamare l’attenzione, proprio dove Roxanny e Wembleth avevano lasciato il loro veicolo. Guardando in direzione dell’incendio, avrebbero visto una catasta di piastre levitanti stagliate contro il fumo. E allora? Si sarebbero nascosti o sarebbero fuggiti?

Nascosti. Non potevano battere in velocità una catasta di servizio.

Louis annusò. Popolazione tra 1000 e 1500 individui, carnivori dall’odore, pochi anziani, un mucchio di parassiti, ma poche malattie. E…

Laggiù. Louis scese nella piazza del villaggio. La gente locale si radunava. Uomini e donne bassi, robusti, d’aspetto lupesco. Occhi incassati. Mascelle aguzze un po’ sporgenti.

Un anziano gli rivolse la parola. Louis non capì la lingua, ma cercò di tranquillizzare l’uomo, con il linguaggio del corpo. Non funzionò e allora Louis lo prese per il naso e lo buttò a terra. Un breve incontro dimostrativo e l’uomo gli strisciò ai piedi.

Bene. Louis seguì l’odore. La fonte aveva cambiato case, ma l’odore sarebbe stato più forte se loro si fossero mossi all’aria aperta. Forse sotto il villaggio c’erano cunicoli. Un giovane uomo sbucò dal vano di una porta, tenendo in mano la pistola sonica di Roxanny.

Louis, appena sfiorato dal ronzio, toccò con il raggio laser il calcio metallico. Facendo bene attenzione. L’uomo lasciò cadere la pistola sonica e corse dentro casa. Non apparteneva al popolo Lupo. Era solo qualche centimetro più basso di Louis, aveva ricci castani intorno alla faccia e alla testa, pelle nuda nelle altre parti. Chiaramente umano. Con il fiuto Louis lo riconobbe.

— Wembleth! — chiamò. Zoppicò all’inseguimento. — Voglio solo parlare. — Entrò, temendo che corressero più forte di lui, ma zoppicava più velocemente di loro. Con la mano fermò un oggetto metallico vibrato contro la sua testa, si girò e si ritrovò a stringere un polso e una sbarra metallica. — Roxanny.

La donna fu svuotata dalla voglia di combattere. Lo fissò, con orrore insondabile. — Cosa sei?

— Non credi nei Vashneesht? — Lei non reagì. Poco divertente? — Sono Louis Wu. La tua pistola sonica mi ha lasciato deforme, ma per il resto sono un difensore. Sei stata fortunata. Avresti mangiato albero-di-vita, se fossimo andati dove mi indicavi.

— Louis.

Louis annusò: Roxanny portava in grembo un figlio della sua linea di sangue. Ora avrebbe potuto ucciderlo, prima che lui le facesse del male.

— Sai che…

— Sono incinta. Succede. — Lo guardò negli occhi. — Dicesti d’essere fertile.

— È figlio di Wembleth. Lo fiuto.

Stet. Perché eri fertile? Quasi tutti gli uomini esauriscono i propri diritti di nascita. Louis Wu no?

— Roxanny, ogni vita è improbabile.

Lei sorrise, un semplice tremolio delle labbra. — E perché sono fertile io? Questo di sicuro non l’hai stabilito tu.

— Qualcuno ha pasticciato le tue caratteristiche mediche. A bordo della Gray Nurse usavate tutti lo stesso automed, vero? Qualcuno voleva che tu restassi incinta, così ha annullato il tuo periodo di sterilità. — Era la risposta più logica.

— Il Primo Coroner Zinna Hendersdatter — disse Roxanny. — Pensa che gli abbia strappato Oliver. — Ricuperò l’aplomb. — Così i difensori fanno sbagli?

— Non ci sono mai dati sufficienti. Ecco perché i difensori cercano di prevedere le azioni l’uno dell’altro. Roxanny, voglio solo parlare, poi me ne vado. Wembleth?

— Non farle del male.

Testa e braccia spuntarono da un buco nel pavimento di terra. Wembleth era lì da qualche tempo. Aveva la barba castana e riccia, bianca in punta. La droga di vita l’aveva reso giovane e in quello stato assomigliava un poco a Teela Brown e un mucchio al giovane Louis Wu. Reggeva una balestra.

— Non c’è bisogno che ti avvicini — disse Louis. Lasciò andare Roxanny, che arretrò subito. Rimase immobile, chiedendosi se Wembleth gli avrebbe sparato e se lui avrebbe potuto afferrare al volo un dardo di balestra. — Fai pratica nell’interlingua?

— Sì, Roxanny vuole raggiungere la flotta della ARM.

Louis si domandò come avrebbe fatto. Se Wembleth aveva trovato un modo, doveva impedirlo.

Disse: — Roxanny, dove hai lasciato la libreria della Snail Darter?

— L’ho portata a bordo della Gray Nurse. Perché?

— I miei figli, i loro D-figli… un paio di loro potrebbero essersi arruolati nella flotta della ARM. Devo vedere il ruolino. Ce n’è una copia in ogni nave della flotta.

Roxanny rise. — Ci sono decine di migliaia di persone nelle navi della ARM. Le esaminerai tutte?

— Sì.

Roxanny si strinse nelle spalle. — Forse Proserpina l’ha presa.

— Dovete andarvene di qui — disse Louis. — Ho riportato la catasta di servizio. La riprogrammerò in modo che smetta di seguire l’aviobici. È molto importante che non vi trovino. Io vi ho trovato seguendo semplicemente la programmazione nei dischi passatoio. Dalla foresta, Wembleth, ho seguito il tuo odore.

— Con un naso così, non sono sorpreso — replicò sgarbatamente Wembleth.

Louis si toccò il naso ingrossato. — Sai d’essere mio figlio?

Wembleth sbuffò, incredulo. — Avrei pensato che tu fossi il mio! Ma sei più vecchio di quanto non sembri.

— Tu sei più giovane. Non ho mai visto un essere umano che non abbia usato moderne tecniche mediche. Né depilatori, né pillole abbronzanti, né programma dentale. Ti credevo di un’altra specie. Ma Teela Brown era tua madre.

Roxanny scosse la testa. — Avrebbe avuto un periodo quinquennale.

— Avrà deciso che voleva un figlio da me. Prima che lasciassimo la Terra avrà fatto invertire il trattamento per la sterilità. Le sarà costato entrambi i diritti di nascita. A me non l’ha mai detto.

— Un momento — disse Wembleth. — Dici sul serio? Sei davvero mio padre? — Parve inorridito.

— Già…

— Perché ci hai lasciati?

— Teela ha lasciato me. A quel tempo pensai che mi avesse lasciato per Cercatore…

— Ma tu cos’hai fatto?

— Non l’ho difesa. — Come avrebbe potuto farlo, andando contro alla fortuna di lei? — Entrò in un ciclone e la perdemmo. Quando la ritrovammo, era con Cercatore. Ti portava in grembo, quando li lasciai presso il Grande Oceano; in quanto a ciò che ha fatto dopo, tiro a indovinare.

— Tu sei Vashneesht — disse Wembleth. — Sei bravo a indovinare. Non ho mai capito. Perché mia madre ci ha lasciati?

Louis capì di doversene andare. Ogni secondo era prezioso. Una volta il popolo di Proserpina aveva ripulito il sistema del Ringworld da ogni sasso minaccioso. Adesso il sistema era infestato di navi…

Ma in presenza di suo figlio e del futuro nipotino, Louis era incline a trattenersi e Wembleth aveva bisogno d’essere rassicurato.

— Lasciai Teela vicino al Grande Oceano. A quel tempo nel Ringworld non esistevano dischi passatoio. Cercatore, l’uomo per cui lei mi ha lasciato, forse sapeva in che modo usare il trasporto che corre lungo il muro del bordo. È un sistema di levitazione magnetica, Roxanny. Trovarono un modo per arrivarci, in giro è rimasta sufficiente tecnologia dei Costruttori. Hanno usato il sistema di levitazione magnetica per girare intorno all’Altro Oceano. Sembrerebbe una follia, a meno che non sia stato un tentativo di sfuggire a qualcosa di terrificante. Non da me, penso, ma forse era ciò che lei pensava che avrei portato. La Guerra Periferica. Può darsi che Teela avesse paura dei burattinai. Nessus si è impicciato nella sua vita, in pratica l’ha distrutta, e lei non voleva che la cosa si ripetesse. Sapeva che avremmo cercato dove era stata vista per l’ultima volta. Così trovarono un posto a metà dell’arco e vi si stabilirono e lei visse con Cercatore e con te. Mi auguro che sia stata felice.

— Mia madre era felice — disse Wembleth — ma anche irrequieta. Non ebbe altri figli…

— Naturalmente. Cercatore non era della sua specie.

— Lei e Cercatore… mio padre… — un’occhiata feroce — facevano a turno a esplorare. Non ho mai saputo che cosa cercassero. Uno di loro doveva restare con me. Quando crebbi, si dedicarono maggiormente alle ricerche. Avevo quasi otto falan, quando lei scomparve.

— E non tornò più?

— Mai più — disse Wembleth.

— Trovò alberi-di-vita. — “La fortuna di Teela” pensò. “Povera Teela. Erano i suoi geni, se non altro, ad avere fortuna.” Poi disse: — Non so come sia accaduto, ma quel tubero cresce in ognuna delle mappe del mondo Pak e molte mappe un tempo contenevano un difensore prigioniero. Alcuni prigionieri avranno trovato un modo d’infettare le radici usando il virus dell’albero-di-vita, proprio come ha fatto Proserpina. Credo che Teela abbia trovato il giardino di Penultimo. Anche Cercatore sarebbe rimasto infettato, se Teela non avesse fatto ricerche da sola. Al risveglio era diventata difensore. Wembleth, non ti avrebbe abbandonato, se non per difenderti da un pericolo maggiore.

Wembleth lo guardò, torvo.

— No, realmente. Lei vide ciò che vedemmo tutti. Avrà immaginato cosa c’era sotto la Mappa di Marte. Roxanny, è un volume enorme, un’area che eguaglia tutta la superficie solida della Terra ed è alta quaranta miglia. Non si può non vederla. È il Centro Manutenzione di tutto il Ringworld. Teela poteva vedere che gran parte degli statoreattori del bordo mancavano. Qualcuno doveva andare nel Centro Manutenzione per tentare di stabilizzare il Ringworld prima che sfiorasse il proprio sole.

E pensò: “Voleva anche il potere. Futz, era un difensore”. Poi disse: — Viaggiò con il sistema magnetico di levitazione e poi con qualsiasi mezzo potesse raggiungere la Mappa di Marte nel Grande Oceano. Forse andò prima nella Mappa della Terra, per vedere come se la passavano gli arcaici Pak, e lì prese la Hidden Patriarch. Ecco come la nave finì su Marte…

Roxanny disse: — Ossia?

— Non importa. Ciò che avvenne dopo è che Teela cercò di uccidere Bram.

— Bram? — ripeté Roxanny e Wembleth aggiunse: — Uccidere? Mia madre?

— Nel Centro Manutenzione c’era già un difensore — spiegò Louis. — Teela non sapeva di Bram, ma sapeva che se lì c’era qualcuno, quel qualcuno non stava facendo il proprio lavoro. Stava lasciando rubare i jet di assetto del bordo. Quindi andava sostituito. Wembleth, ho parlato con Bram. Ho ascoltato la sua versione dell’accaduto. Bram non era il più intelligente dei difensori. Non ha mai calcolato la parte che segue.

“Teela era un difensore. Ha fatto ciò che doveva fare. Ha preso un uomo più vecchio, probabilmente da una delle altre mappe, e si è travestita. È andata con lui nella Mappa di Marte, facendosi passare per una coppia di riproduttori. Hanno esplorato il Centro Manutenzione. Quando hanno trovato il giardino con alberi-di-vita, Teela aveva di sicuro visto abbastanza o fiutato l’altro. Ha capito che da qualche parte c’era un difensore. Ha lasciato che l’uomo mangiasse l’albero-di-vita e ne ha mangiato anche lei.

“L’uomo è morto e Teela ha finto di cadere in coma. Sarà rimasta immobile per parecchi giri. In teoria Bram doveva venire a esaminarla per scoprire che cos’era e poi ucciderla prima che divenisse difensore. Sicuramente Teela l’avrebbe colto di sorpresa e ucciso. Ma Bram non venne. Forse aveva deciso di lasciare che lei si svegliasse. Teela doveva passare al piano di riserva. Lasciò la Mappa di Marte senza far sapere a Bram d’essere al corrente di lui. Si dedicò a riparare i jet di assetto e poi… escogitò il modo per farsi uccidere.”

— Come, Louis, come? — chiese Wembleth. Reggeva ancora la balestra.

Teela aveva assalito Louis e i suoi compagni e aveva fatto in modo di perdere la battaglia. Louis in persona l’aveva uccisa.

— Bram ci aveva in pugno — rispose Louis. — Eravamo ostaggi, finché Teela era viva. Sarebbe stata la sua serva e lui era incompetente. Teela doveva morire per salvare il Ringworld e perciò morì.

— Ma…

Louis lo interruppe. — Ciò che importa ora è che per voi farei qualsiasi cosa. In pratica, devo lasciarvi liberi di nuovo. È d’enorme importanza che i difensori al potere, Armonista e Proserpina, non vi trovino.

— Cosa farebbero, ci ucciderebbero? Ci interrogherebbero?

— Vi difenderebbero.

Wembleth posò la balestra. Gli tremavano le mani. — Vashneesht! Stet. Questa gente mi piace, ma possiamo trasferirci. Devi sapere dove?

— No, non devo — rispose con fermezza Louis.

Uscì. Giovani del popolo Lupo si arrampicavano sulla catasta di servizio. Louis li scacciò. Riprogrammò i comandi del disco passatoio e anche quelli di levitazione.

Wembleth e Roxanny l’avevano seguito fuori. — Sto per andare via — disse Louis. — Quando sarò sparito, cambiate questa regolazione e poi premete questo pulsante zigrinato. Andate dove volete.

— Non ci possono rintracciare?

— Ci ho pensato io, Roxanny. Sarete fantasmi finché premerete il pulsante zigrinato prima di traslare. Comunque Armonista scoprirà presto il trucco, perciò saltate intorno per non più di mezza giornata, poi smettete di fare balzi e allontanatevi dalla catasta di servizio. — Traslò.

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