— Louis — chiese Accolito — non puntiamo dalla parte sbagliata?
Quattro motori a fusione brillarono sulla Long Shot, ora un puntino minuscolo. La grande nave non aveva molta accelerazione e il puntino tutto fiamme risaltava in un cielo pieno di nemici.
La ARM e il Patriarcato avrebbero tentato di distruggere la Long Shot? No, se avevano una minima speranza di riprendersela. Il motore iperspaziale Quantum II era troppo prezioso. A meno che una terza fazione non fosse sul punto d’impossessarsene. Come poteva aspettarsi, il difensore, di nascondere la grande nave? Un miglio di diametro… anche se un’inezia, su scala spaziale. Ma i problemi di Armonista non avevano importanza sul comportamento di Ultimo, diretto verso lo spazio interstellare, verso la sua patria.
Louis non aveva risposto subito e Accolito riprese: — Spesso mio padre presume che io sappia cose che ignoro. Lui le ha imparate troppo presto. Gli sembrano ovvie. Geometria sferica, forza centrifuga, stagioni, il modo in cui la luce cade su un Mondo Globo…
— Cerca di fuggire — disse Louis.
— Fuggire?
Ultimo di sicuro era in grado di ascoltare e anche Armonista poteva farlo, ma lui cos’aveva da nascondere? — Ora Ultimo ha un’astronave intatta — disse. — Ritiene fragile il Ringworld. Si sente in trappola. Ora è fuori. Correrà verso la Flotta di Mondi… i Mondi Globo dove vivono i burattinai.
— Allora sono stato rapito! Ultimo!
Il burattinaio non rispose.
— Ha rapito anche me — disse Louis. — Cerca di rilassarti. Abbiamo tempo. Questa nave non potrebbe raggiungere lo spazio umano in meno di due anni. Perfino la Flotta di Mondi dista alcuni mesi. Abbiamo il tempo di pensarci.
— Louis, cosa farai quando avrai finito d’insegnarmi la pazienza?
Louis sorrise. — Ti metterò come una statua nel palazzo di tuo padre.
Perciò Ultimo era diretto alla Flotta di Mondi, dove vari anni prima aveva perduto per beghe politiche la posizione suprema. Forse non sarebbe stato il benvenuto fra quelli della sua specie.
La speranza è l’ultima a morire.
In quanto a Louis Wu, le Nazioni Unite lo volevano perché aveva tenuto per sé conoscenze riservate… per il crimine di sapere troppo. Le NU avevano grande potere fra i mondi dello spazio umano, Tuttavia non governavano tutto. Il loro governo comprendeva la Terra e la Luna… e tutti gli obiettivi che minacciassero quel dominio. Ultimo aveva trovato Louis Wu su Canyon, una quindicina d’anni prima, e se l’era portato via. Il governo locale o la ARM avrebbero reclamato le sue proprietà, si era detto Louis. Le sue case sulla Terra erano perdute. Perciò dove poteva andare? C’era senz’altro un posto sicuro. In realtà non aveva visto l’arrivo di quel giorno.
— Dovrò essere persuasivo — disse. — Forse riesco a convincere Ultimo a lasciarci da qualche parte nello spazio umano. Poi troverò il modo di riportarti a casa. Prima ti mostrerò una parte dello spazio umano. Potrebbe essere divertente.
— Perché lo spazio umano? Portaci nel Patriarcato! Lascia che sia io a guidare te.
Louis si era fatto fama d’eroe per varie specie, brevemente, quando avevano riportato la Long Shot. - Sono stato nel palazzo del Patriarca e nel suo parco di caccia. E tu?
— Guidami, allora. Mostrami dove è cresciuto mio padre.
— Ho paura di andarci. Ti mostrerei delle registrazioni, se potessi tornare sulla Terra o su Canyon, ma anche quello è troppo rischioso. — Perfino in un sogno a occhi aperti la ARM avrebbe reclamato i suoi possedimenti. — Ma ti potrei documentare la Guerra Periferica, prima di tornare qui. Armonista non ne sa abbastanza. Forse nessuno ne sa abbastanza. Sarà come la guerra delle due Rose o la guerra del Vietnam o quella per vendicare la Mecca: potrebbe durare in eterno. Nessuno sa come spegnere una guerra.
— E va bene, portami nello spazio umano. Mi accorderanno il mio rango e i miei diritti?
Louis scoppiò a ridere. — No. Continua con l’interlingua, come Chmeee e io ti abbiamo insegnato. Diremo che vieni da Sheathclaws o da Fafnir, che sei cresciuto in una comunità di Kzinti e umani. Si aspetteranno che tu sia un po’ strano. Tanj, perché non ci siamo mossi? Ultimo!
La Long Shot era perduta nel panorama stellare e nel bagliore del sole, mentre la Needle non faceva un bel niente.
— Fa’ qualcosa, Ultimo! — gridò Louis.
Il burattinaio emise uno stridio. Poi, in tono piatto, disse: — Louis, Accolito, il mangiatore di carogne ha disinserito il motore iperspaziale.
Louis rimase senza parole.
— Avrei fatto il giro nell’iperspazio per nascondere il punto di ritorno nel sistema del Ringworld! — si lamentò il burattinaio. — Ora ogni telescopio del sistema starà a guardare, mentre cerco di mettermi in salvo. Saremo sotto tiro per… due giorni, nella stima più favorevole. Armonista ha molte cose di cui rispondere.
— Saresti scappato — disse Louis.
Il burattinaio sbuffò una dissonanza orchestrale. La Needle virò.
Nugoli di missili e una ventina di navi cominciarono a spostarsi dalle comete un’ora dopo che Ultimo iniziò la corsa. Sulla Needle le guardarono arrivare, mentre la nave accelerava verso il sole. Ultimo rimase sul ponte di volo. Accolito e Louis erano chiusi nel loro alloggio. Parlarono della novità, a voce bassa, come se pensassero che così nessuno li avrebbe sentiti.
Louis guardò l’arrivo della Guerra Periferica. I missili più veloci non erano un pericolo. Nessun congegno con forte spinta propulsiva avrebbe portato antimateria. Non si poteva rischiare che sbattesse nel campo di contenimento. Alcune navi, in particolare quelle a forma allungata della AEM, potevano portare proiettili di antimateria e un motore lineare per scagliarli, ma erano troppo lente per raggiungere la Needle.
Seguire la Long Shot non era affatto un problema per gli invasori. La sfera larga un miglio era ben visibile e indifesa.
Il secondo giorno i missili cominciarono ad arrivare. Per la maggior parte si raccolsero in una nube intorno alla Long Shot. Armonista aveva aggiunto alla Needle una torretta laser. Ultimo abbatté le decine di missili diretti contro di loro. Il sole divenne più grande. Louis si domandò se altre navi erano in attesa all’interno del sistema.
— Non dovremmo fare dietro front, Ultimo?
— È proprio ciò che si aspettano — rispose il burattinaio.
Louis si domandò che cosa intendesse dire. Poi, guardando avanti, capì. “Quali pericoli potrebbero esserci? I burattinai sono codardi, no?” Non poteva mostrare paura davanti a uno Kzin. Meglio costringersi a fingere di divertirsi. Era solo una corsa! Tuttavia Ultimo aveva più paura degli inseguitori che di ciò che faceva.
Louis si prese un momento per cercare le parole giuste. — Ultimo — disse poi — tutte le novità della Needle, anche il motore iperspaziale, sono state costruite o ricostruite da Armonista e mai messe alla prova. Ti fidi ancora di tutto? Anche del campo di stasi?
— Devo — rispose Ultimo. — Qua fuori sono una preda. Qualsiasi creatura con un telescopio potrebbe avere visto il nostro attacco alla Long Shot. Siamo un semplice diversivo? Armonista getterà via la nostra vita per ingannare il nemico? Louis, è più vicino alla tua specie che alla mia.
Louis espresse la sua opinione su Armonista. — Non fidarti di lui. Usa il tuo colpo migliore. Presumi che reagisca molto rapidamente.
— Anche se raggiungiamo il Ringworld, sono sempre suo prigioniero — disse Ultimo. — Ma questo non lo accetto. Sono stufo di essere messo in pericolo per scopi che non capisco.
— Parlamene.
La Hot Needle aveva preso considerevole velocità e accelerava ancora quando sorpassò il muro del bordo. Navi si alzarono dalla buia parte inferiore del Ringworld. poi la Needle fu dentro l’arco del Ringworld, in un bagliore di luce solare e un alone di migliaia di minuscole sonde.
Louis udì un ululato da gelare le ossa e una ritmica serie di colpi sordi, ma non girò intorno ala parete della cucina per vedere di cosa si trattava. Era Accolito che assaliva la parete per fare esercizio.
La nave zigzagava nel cielo, ma solo il panorama a sbalzi lo mostrava. La Needle aveva un’accelerazione enorme, ma la gravità della cabina ne era all’altezza. E anche le sonde. Nessuno assaliva la Needle, ma ogni specie voleva guardare.
Cosa avrebbero visto? Uno scafo General Products n. 3, prodotto dai burattinai, e un burattinaio nella sezione di comando. In teoria la Needle era al sicuro. Molte EL evitavano di spaventare un burattinaio.
Il punto nero che nascondeva il sole diventava più grande. Sarebbe stata una corsa con i fiocchi. Un bagliore improvviso passò dal bianco al nero. — I missili non portano antimateria, eh? — disse Accolito, in tono sarcastico.
— Forse è una nave colpita da un proiettile di antimateria. Il bagliore era quello giusto. La mia è solo un’ipotesi, ovviamente. Ultimo, continua a schivare.
— Al posto di cosa? — cantò il burattinaio. — Non pensarci. E se uccidono Armonista? Sceglierai un altro difensore? O nessun altro?
— Come se la cava?
Ultimo aprì una finestra virtuale. Frotte di missili e di navi convergevano intorno alla sfera di cristallo larga un miglio. Laser e bombe brillavano fra essi. Contro ogni buon senso, una nave aveva sparato contro la Long Shot e ora altre la imitavano. La sfera girò, alternanza di chiaro e di scuro nella luce laser, facendo divampare i quattro arcaici motori a razzo. Poi scomparve.
— Ha schivato nell’iperspazio — disse Louis. — Pazzo bastardo. Li perderà, se non si fa mangiare.
— Cosa farai, se Armonista è morto? — insistette Ultimo.
— In giro c’è troppo albero-di-vita — rispose Louis. — Dovrò fare qualcosa. Altrimenti i difensori nel muro del bordo prenderanno il comando su tutto. E questo non è bene. Si sono evoluti troppo oltre la normale linea di sviluppo degli ominidi e non sanno abbastanza. Ultimo, un Ghoul, è ancora la scelta migliore. Gli altri vivono come sciacalli. Fanno meglio per la propria specie a rendere la vita migliore e più sicura per tutti. A parte questo, il loro sistema di eliografi è meraviglioso. Ne abbiamo bisogno.
— Armonista è arrogante — replicò Ultimo. — E abile ad abbindolare.
La chiazza nera che copriva il sole si allargò e li inghiottì.
discontinuità