Come sempre, non ci fu preavviso. Ma tutt’a un tratto…
Non pioveva più. C’era una luce abbagliante, che però non veniva da alcuna fonte visibile, e la strada sotto i suoi piedi non era più piena di fango, ma liscia come il vetro e candida come l’alabastro. L’essere vestito di bianco che stava presso il cancello fissò Charlie, stupito.
— Come siete entrato qui? — domandò. — Non siete neppure…
— No — disse Charlie — non sono neppure morto. Ma sentite, devo assolutamente vedere il… Chi è il responsabile della stampa?
— Il Compositore Capo, naturalmente. Ma non potete…
— Devo vederlo.
— Ma il regolamento proibisce…
— Sentite, è importante. Qui si stanno facendo degli errori tipografici! È anche nell’interesse di voialtri quassù, e non solo nel mio, che vengano corretti. No?
— Errori? Impossibile. State scherzando.
— Allora — disse Charlie — come ho fatto a entrare in Paradiso senza essere morto?
— Ma…
— Io, un minuto fa, avrei dovuto entrare in una cittadina chiamata Haveen. E invece mi sono trovato qui[2]. Come lo spiegate?… Secondo me, nella vostra tipografia, c’è una matrice delle “e” che…
— Venite — disse l’essere vestito di bianco.