CI SONO INFINITI UNIVERSI CHE IMPLORANO DI AVERE UN DIO

eppure Lui continua a stare su questo, in cerca di lavoro

dal manoscritto del Nonno


Il nonno prende posto al periscopio. Ride. — L’Ufficio Imposte Dirette! Il fisco! Credevo che l’avessero liquidato! Chi diavolo ha un reddito abbastanza alto, oggi? Pensi che l’Ufficio sia ancora in attività per causa mia? Potrebbe anche darsi.

Richiama Chib al periscopio, puntato verso il centro di Beverly Hills. Chib può osservare una lunga prospettiva chiusa tra gruppi di sette uova poste sui piedistalli ramificati. Può vedere una parte della piazza centrale: gli ovoidi giganteschi del municipio, degli uffici federali, il Centro delle Arti Popolari, parte della massiccia spirale su cui sorgono gli edifici del culto, e la dora (da pandora) dove quelli che vivono del salario purpureo ritirano i beni garantiti e quelli che hanno redditi extra ritirano i beni voluttuari. Si vede anche un’estremità del grande lago artificiale: vi navigano barche e canoe, e c’è gente che pesca.

La cupola di plastica irradiata che avvolge le case di Beverly Hills è celeste. Il sole elettronico è quasi allo zenith. Ci sono alcune immagini molto autentiche e molto bianche di nubi, e persino uno stormo a V di oche che migra verso sud: le loro grida giungono fioche. Tutto questo è molto bello per quelli che non sono mai usciti dalle mura di Los Angeles, ma Chib ha trascorso due anni nel Corpo per la Reintegrazione e Conservazione Mondiale della Natura, il CORECOMON, e conosce la differenza. Per qualche tempo, aveva quasi deciso di disertare insieme a Rousseau Falco Rosso e di unirsi ai neoamerindi. Però, aveva avuto anche una mezza intenzione di diventare guardia forestale, e questo significava che avrebbe finito per sparare a Falco Rosso, o per arrestarlo. E non voleva diventare un samista, un uomo dello Zio Sam. Soprattutto voleva dipingere.

— C’è Rex Luscus — dice Chib. — Lo stanno intervistando davanti al Centro Popolare. Una vera folla.

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