WINNEGAN’S FAKE

“il falso di Winnegan”, come a gloriarsi del fatto che il Winnegan laggiù seppellito è fasullo.

Venti miliardi di dollari sepolti sotto il doppio fondo della fossa bruciano furiosamente. Alcune banconote, sollevate dal geyser dei fuochi artificiali, vengono portate via dal vento mentre uomini dell’UID, uomini del fideo, addetti delle pompe funebri e funzionari municipali le rincorrono.

Mamma è stupefatta.

Accipiter sembra sull’orlo di un infarto.

Chib piange e poi ride e si rotola pazzamente per terra.

Il Nonno ha fregato ancora una volta lo Zio Sam, e ha programmato il suo massimo gioco di parole in modo che tutto il mondo possa vederlo.

— Oh, vecchio mio! — singhiozza Chib, tra gli attacchi di risa. — Oh, vecchio mio! Come ti voglio bene!

Mentre si rotola di nuovo per terra, sghignazzando così forte che gli dolgono le costole, qualcuno gli mette in mano un pezzo di carta. Smette di ridere, si solleva in ginocchio e chiama l’uomo che glielo ha consegnato. Questi dice: — Sono stato pagato da suo nonno per consegnarglielo quando lo avessero sepolto.

Chib legge:


Spero che nessuno si sia fatto male, neppure gli uomini dell’UID.

Ultimo consiglio del Vecchio Saggio della Grotta. Squàgliatela. Abbandona Los Angeles. Abbandona il paese. Va’ in Egitto. Lascia che tua madre si arrangi da sola con il salario purpureo. Può riuscirci, se impara la parsimonia e il sacrificio. Se non ci riesce, non è colpa tua.

Sei veramente fortunato perché sei dotato di talento, se non di genio, e perché sei abbastanza forte per recidere il cordone ombelicale. Quindi devi farlo. Va’ in Egitto. Immergiti nell’antica cultura. Fermati davanti alla Sfinge. Rivolgi a lei (che in realtà è un lui) la domanda con la D maiuscola.

Poi va’ in una delle riserve zoologiche a sud del Nilo. Vivi per qualche tempo in un ragionevole facsimile della Natura, quale era prima che l’umanità la profanasse e la sfigurasse. Là, dove l’Homo sapiens (?) si è evoluto dalla scimmia assassina, assorbi lo spirito di quel luogo e di quel tempo antico.

Tu hai sempre dipinto con l’uccello, che però, temo, era irrigidito più dalla bile che dalla passione per la vita. Impara a dipingere con il cuore. Solo così diventerai grande e sincero.

Dipingi.

Poi, va’ dove vuoi andare. Sarò con te finché ti ricorderai di me. Cito Runic: “Io sarò l’Aurora Boreale della tua anima”.

Aggràppati alla certezza che altri ti ameranno quanto ti amavo io o anche di più. E quel che più conta, devi amarli quanto amano te.

Pensi di esserne capace?

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