V

Ci volle del tempo prima che Barrent potesse riprendersi dalle emozioni della sua violenta immissione nella vita di Omega. Partito dallo stato d’impotenza di un nuovo nato, per mezzo di un assassinio era divenuto proprietario di un negozio di antidoti. Da un passato ormai dimenticato e trascorso su di un pianeta chiamato Terra, era stato catapultato in un presente incerto, in un mondo zeppo di criminali. Aveva cominciato a capire la complessa struttura delle classi; intuiva anche l’esistenza di una vera e propria programmazione dell’omicidio. In se stesso aveva scoperto una certa fiducia e una sorprendente rapidità nel maneggiare un’arma. Ma sapeva che c’erano molte altre cose da scoprire su Omega, sulla Terra, e su se stesso. Sperò di vivere il tempo sufficiente per fare queste necessarie scoperte.

Una cosa alla volta. Anzitutto doveva guadagnarsi da vivere. E per questo doveva imparare a conoscere i veleni e gli antidoti.

Si ritirò nell’appartamento, nel retro bottega, e cominciò a leggere i libri che Draken gli aveva lasciato.

La lettura sui veleni fu affascinante. C’erano i veleni vegetali conosciuti sulla Terra, quali l’elleboro, la mortale morella, e la pianta di tasso. Apprese l’azione della cicuta, dall’intossicazione preliminare alle convulsioni finali. Poi lesse dell’acido prussico estratto dalle mandorle e della digitalina estratta dalla digitale purpurea. Lesse della spaventosa efficienza dell’acotina con la sua carica mortale. E prese visione di tutte le varie specie di funghi velenosi. Inoltre erano menzionati tutti i vari tipi di veleni vegetali particolari di Omega quali il redcup, il flowering lily, e l’amortalis.

Ma i veleni vegetali, anche se numerosi, non erano che parte dei suoi studi. Dovette considerare gli animali della Terra, dei cielo e delle acque. Le diverse specie di ragni dal morso mortale, i serpenti, gli scorpioni e le vespe giganti. Poi c’era una spaventosa quantità di veleni minerali, (piali l’arsenico, il mercurio e il bismuto. C’erano i corrosivi comuni: l’acido nitrico, idrodorico, fosforico e solforico. E c’erano i veleni distillati o estratti in diverse maniere, e tra questi la stricnina, l’acido formico, l’hyoscyamine e la belladonna.

Per ciascuno di questi veleni erano catalogati uno o più antidoti. A Barrent però venne il sospetto che molte di quelle formule complicate il più delle volte rimanessero senza effetto. Per rendere le cose più difficili, sembrava che l’efficacia di un antidoto dipendesse dalla esatta diagnosi del veleno che era stato propinato. E il più delle volte i sintomi prodotti da un veleno somigliavano esattamente a quelli di un altro.

Barrent meditò su tutti questi problemi mentre studiava i libri. E nel frattempo, con comprensibile nervosismo, cominciò a servire i primi clienti.

Scoprì presto che la maggior parte delle sue paure erano infondate. Nonostante esistessero dozzine di sostanze letali, gli avvelenatori ricorrevano quasi esclusivamente all’arsenico o alla stricnina. Erano veleni a buon mercato, sicuri, e quasi inodori. L’acido prussico aveva un odore facilmente riconoscibile, il mercurio era difficile da introdurre nel corpo, e i corrosivi, anche se producevano effetti spettacolari, erano pericolosi per chi doveva maneggiarli. I veleni vegetali poi, con tutto il loro fascino macabro, appartenevano a un’età ormai sorpassata. La giovane generazione impaziente, specialmente le donne, che erano il novanta per cento degli avvelenatori di Omega, veniva soddisfatta dall’arsenico o dalla stricnina a seconda delle occasioni.

Le donne di Omega erano conservatrici. Non seguivano gli ultimi sviluppi della scienza sui veleni. A loro non interessava il mezzo, solo la fine. Rapida e meno costosa possibile. Le donne di Omega erano famose per il loro buon senso. Nonostante che i teorici dell’Istituto dei Veleni cercassero di apportare delle innovazioni come quella del veleno a contatto, o studiassero sistemi complessi, come quello degli aghi nascosti, non trovavano troppi seguaci tra le donne. L’arsenico e la stricnina continuavano a essere i veleni più usati.

Questo, naturalmente, semplificava parecchio il lavoro di Barrent. I rimedi — procurato vomito, lavaggio, agente neutralizzante — erano di una facilità estrema.

Incontrò qualche difficoltà con persone che rifiutavano di credere di essere state avvelenate con comune arsenico o stricnina. In questi casi faceva bere un intruglio di erbe, radici, foglie, e una dose omeopatica di veleno. Però questo trattamento precedeva invariabilmente quello che portava al vomito, al lavaggio e all’agente neutralizzante.

Dopo qualche tempo, Barrent ricevette la visita di Danis Foeren e di Joe. Foeren aveva un lavoro temporaneo al porto per lo scarico dei battelli di pesce, Joe organizzava ogni notte dei giochi d’azzardo con quelli che lavoravano negli uffici governativi. Nessuno dei due era avanzato di rango, senza uccisioni erano progrediti solo fino a Residenti di Seconda Classe. Erano nervosi, dal momento che si trovavano alla presenza di un Libero Cittadino, ma Barrent fece in modo che si sentissero a loro agio. Quei due erano i soli amici che lui avesse su Omega, e non intendeva perderli per una questione di rango sociale.

Barrent non riuscì a sapere da loro granché sulle leggi e i costumi di Tetrahyde. Anche Joe non era riuscito a scoprire qualcosa di preciso dagli amici che lavoravano negli uffici del governo. Su Omega le leggi venivano tenute segrete. I vecchi residenti usavano la loro conoscenza delle leggi per aumentare il dominio sopra i nuovi venuti. Questo sistema era permesso e rafforzato dall’assoluta ineguaglianza tra gli uomini, base di tutto il sistema legale di Omega. Attraverso l’ineguaglianza pianificata e la costrizione all’ignoranza, il potere e la determinazione del rango rimanevano nelle mani dei vecchi residenti.

Naturalmente non si potevano fermare i movimenti sociali verso l’alto, però potevano venire ritardati, scoraggiati, ammantati di pericolo. Venire a contatto con le leggi e i costumi di Omega implicava una strada pericolosa fatta di tentativi ed errori.

Per quanto il negozio gli occupasse la maggior parte del tempo, Barrent insistette negli sforzi per ritrovare la misteriosa ragazza bruna. Ma non riuscì neppure a trovare tracce della sua esistenza.

Divenne amico dei negozianti che avevano la bottega accanto alla sua. Uno di questi, Demond Harrisbourg, era un allegro ragazzo baffuto, che gestiva un negozio di alimentari. Era un lavoro socialmente quasi ridicolo, ma, come Harrisbourg aveva detto, anche i criminali dovevano mangiare. E lui non considerava il suo lavoro inferiore a quelli che avevano in qualche modo attinenza con le morti violente. Inoltre uno zio di sua moglie era ministro dei Lavori Pubblici, e per mezzo suo Harrisbourg sperava di ricevere un certificato di assassino. Con questo importante certificato avrebbe potuto fare la sua uccisione semestrale, e salire al rango dei Cittadini Privilegiati.

Barrent lo approvava. Però si chiedeva se la moglie di Harrisbourg, una piccola donna irrequieta, non sarebbe riuscita a uccidere il marito prima di allora. Sembrava stanca di lui, e su Omega il divorzio non era concesso.

L’altro vicino, Tem Rend, era un tipo molto magro di circa quarant’anni, con una cicatrice che gli andava da un orecchio all’angolo della bocca. Gestiva un negozio di armi, e si allenava costantemente al tiro. Secondo le voci che circolavano su di lui, Rend era stato scelto da qualcuno speranzoso di procurarsi un avanzamento sociale, ma la scelta era caduta sull’uomo sbagliato. Unico risultato, quella cicatrice, e un Privilegiato di meno. Il sogno di Tem era di diventare membro dell’Ordine degli Assassini. La sua domanda giaceva da tempo sul tavolo di quella vecchia e austera organizzazione e Tem sperava di essere accettato quel mese stesso.

Da lui Barrent comprò una pistola. Seguendo il consiglio di Tem, scelse una Jamiason-Tyre ad ago. Era molto più rapida e più precisa di qualsiasi arma a proiettile, e aveva gli stessi effetti di una pistola di grosso calibro. Non era come le pistole termiche usate dagli Hadji. Quelle erano armi a vasto raggio, ma imprecise, che tutti potevano usare. Per maneggiare una pistola ad ago con efficacia, una persona doveva mantenersi in costante allenamento. E l’allenamento dava i suoi frutti. Un buon tiratore di pistola a ago poteva valere quanto due tiratori di armi termiche.

Barrent tenne per buono il consiglio del negoziante apprendista assassino, e trascorse lunghe ore nella sala di tiro dietro la bottega di Rend, per rendere più pronti i riflessi e acquistare dimestichezza con la nuova arma.

Per sopravvivere su Omega bisognava imparare molte cose. Barrent non si preoccupò della fatica spesa per imparare dato che si trattava di una meta importante. Sperava solo che la situazione si mantenesse calma finché lui non fosse stato in grado di affrontare i vecchi abitanti.

Ma la situazione su Omega non era mai tranquilla.

Un giorno, verso il tardo pomeriggio, quando già Barrent stava per chiudere il negozio, ricevette la visita di un cliente dall’aspetto molto strano. Era un uomo sulla cinquantina, dal volto abbronzato e di corporatura massiccia. Indossava una tunica rossa che giungeva alle caviglie, e calzava dei sandali. Alla vita, una cintura sosteneva un piccolo libro nero e un pugnale dall’impugnatura rossa. E tutta la sua persona ispirava una non comune forza, e autorità.

Barrent fu incapace di stabilire a quale rango appartenesse.

«Stavo chiudendo, signore. Ma se desiderate comperare qualcosa…»

«Non sono venuto per comperare» rispose lo strano cliente, con un leggero sorriso «ma per vendere.»

«Vendere?»

«Sono un prete» disse l’uomo. «Voi siete nel mio distretto. E io non vi ho mai visto ai miei servizi.»

«Io non sapevo che…»

Il prete sollevò una mano.

«Sia sotto la legge sacra che quella profana, l’ignoranza non è una scusa per evitare i doveri. Infatti, l’ignoranza può essere punita come un atto di volontaria negligenza. Ma non sono venuto da voi per parlare di punizioni.»

«Sono felice di sentirvelo dire, signore» disse Barrent.

«Zio. Questa è la forma con cui ci si deve rivolgere a me» corresse il prete. «Sono lo Zio Ingemar, e sono venuto per parlarvi della religione ortodossa di Omega, che è il culto di quel puro e trascendente spirito del Male che è la nostra ispirazione e il nostro conforto.»

«Sarò felice di sentirvi parlare della religione del Male, Zio» dichiarò Barrent. «Volete accomodarvi in soggiorno?»

«Molto volentieri, Nipote» rispose il prete. E seguì Barrent nell’appartamento dietro il negozio.

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