XX

Come Eylan gli spiegò, il Gruppo Due aveva un grande difetto. Gli uomini che lo componevano, per la maggior parte, erano persone di una certa età. C’erano dei giovani, naturalmente, ma avevano avuto pochi contatti con la violenza e poche possibilità di sviluppare l’autosuffìcenza necessaria. Sicuri nel sottosuolo, la maggior parte di loro non aveva mai maneggiato un’arma, non aveva mai lottato per la vita, non si era mai trovata in quelle situazioni disperate che Barrent aveva vissute. Erano giovani coraggiosi, ma senza esperienza. Avrebbero intrapreso con entusiasmo la spedizione verso la Terra ma con poche possibilità di riuscita.

«E voi pensate che io abbia queste possibilità?» domandò Barrent.

«Penso di si. Siete giovane e forte, intelligente, e pieno di risorse. Avete un quoziente di sopravvivenza molto elevato. Se c’è qualcuno che può aver successo, siete voi.»

«Perché un uomo solo?»

«Non c’è senso a mandare un gruppo. Le probabilità di essere scoperti aumenterebbero considerevolmente. Usando un uomo solo, avremo la massima sicurezza. Se doveste avere successo, potremmo ricevere tutte le informazioni necessarie sulla natura del nemico. Se il successo dovesse mancare, se foste catturato, il vostro tentativo potrebbe venir considerato come l’azione di un singolo. E noi saremmo liberi di tentare una rivolta generale su Omega.»

«Come farò a tornare sulla Terra?» domandò Barrent. «Avete un’astronave nascosta da qualche parte?»

«Mi spiace, no. Abbiamo intenzione di farvi viaggiare verso la Terra a bordo della prossima astronave di prigionieri.»

«Ma è impossibile!»

«Non del tutto. Abbiamo studiato attentamente ogni atterraggio. Tutti seguono un identico sistema. I prigionieri vengono fatti scendere, scortati dalle guardie. Allora lo scafo, anche se circondato da un cordone di guardie, è praticamente indifeso. Per darvi modo di salire a bordo noi creeremo un’azione di disturbo. Non dovremo far altro che distrarre l’attenzione delle guardie per il tempo che vi sarà necessario a salire.»

«Anche se dovessi riuscire, verrei catturato non appena le guardie ritornassero sullo scafo.»

«Non credo» disse Eylan. «Lo scafo è un’immensa struttura con un’infinità di ottimi nascondigli. L’elemento sorpresa sarà a vostro favore. È la prima volta nella storia di Omega che viene tentata un’evasione.»

«E quando avrò raggiunto la Terra?»

«Sarete vestito come un membro dell’equipaggio» disse Eylan. «Ricordate, l’inevitabile inefficienza della burocrazia lavora in vostro favore.»

«Lo spero» commentò Barrent. «Supponiamo ora che io raggiunga incolume la Terra e che possa raccogliere le informazioni desiderate. Come farò a farvelo pervenire?»

«Le invierete per mezzo dell’astronave successiva» disse Eylan. «Abbiamo intenzione di catturarla.»

Barrent tacque, soprapensiero.

«Cosa vi fa pensare che la mia fuga e la vostra sommossa possano avere successo contro una organizzazione potente come quella della Terra?»

«Dobbiamo tentare» rispose Eylan. «Tentare o finire con tutto il resto di Omega. Sono d’accordo che le probabilità sono contro di noi. Ma non abbiamo altra scelta. Fare il tentativo o morire senza averlo fatto.»

«Inoltre la situazione offre altre possibilità» intervenne Moera. «Il governo della Terra è certamente repressivo. Questo ci suggerisce che debbano esistere dei movimenti clandestini di resistenza. Voi dovreste mettervi in contatto con uno di questi gruppi. Una rivolta simultanea sulla Terra e su Omega darebbe al governo un serio grattacapo.»

«È probabile» disse Barrent.

«Dobbiamo sperare nel meglio» ribatté Eylan. «Siete con noi?»

«Certo. Preferisco morire sulla Terra piuttosto che su Omega.»

«Lo scafo dei prigionieri atterra fra sei giorni. Nel frattempo vi daremo tutte le informazioni che abbiamo raccolto sulla Terra. Parte sono frutto di ricordi, parte rivelate dai mutanti, il resto è stato ricostruito con la logica.»

«Quando cominciamo?» chiese Barrent,

«Subito» rispose Eylan.


Barrent ricevette un’istruzione sommaria sulla formazione fisica della Terra, sul suo clima, e sui maggiori centri abitati. Poi venne mandato dal colonnello Bray, già comandante delle Forze Spaziali.

Bray gli parlò delle probabili forze militari della Terra in base a quanto aveva dedotto dal numero delle astronavi che ruotavano attorno a Omega, e del loro probabile livello e sviluppo tecnologico. Diede una stima di quello che dovevano essere le forze di stanza sulla Terra, e fece una possibile divisione tra quelle terrestri, di mare e dell’aria. Il capitano Carrell, esperto in armi, parlò dei differenti tipi di armi, della loro probabile portata, e di come potevano essere distribuite tra la popolazione della Terra. Il tenente Daoud, infine, parlò dei dispositivi di allarme, dove potevano essere stati collocati, e come si sarebbe dovuto fare per evitarli.

Poi Barrent venne rimandato da Eylan per l’istruzione politica. Da lui seppe che probabilmente la Terra era sotto un regime dittatoriale. Apprese i metodi applicati da una dittatura, le sue forze e le sue debolezze, i ruoli della polizia segreta, l’uso del terrore, l’uso degli informatori.

Quando Eylan ebbe finito, Barrent si recò da un’altra persona che lo istruì sui metodi di distruzione della memoria. Data la premessa che la distruzione della memoria veniva regolarmente impiegata per rendere inefficiente ogni opposizione, il suo istruttore deduceva che sulla Terra doveva esistere un movimento clandestino di resistenza, e spiegò a Barrent come avrebbe forse potuto mettersi in contatto con dissidenti.

Alla fine gli vennero forniti tutti i particolari su come il Gruppo Due lo avrebbe fatto salire sull’astronave.

Quando giunse il Giorno dell’Atterraggio, Barrent provò un senso notevole di sollievo. Il pensiero di agire era già una liberazione.

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