Il sottile fascio di luce bianca rimaneva fisso nell'occhio sinistro di Rachael Rosen, mentre la piastra con il fascio di fili le aderiva alla guancia per mezzo di una ventosa. La ragazza pareva calma.
Seduto in modo da poter vedere le misurazioni sui due quadranti dell'apparato per il test di Voigt-Kampff, Rick Deckard disse: «Le descrivero un certo numero di situazioni. Lei dovra reagire nel modo piu veloce possibile. Naturalmente prendero il tempo di reazione».
«E naturalmente», disse Rachael con tono distaccato, «le mie risposte verbali non contano nulla. Utilizzera come indici soltanto le reazioni dei muscoli oculari e dei capillari. Ma rispondero lo stesso; voglio sottopormi a...» S'interruppe. «Proceda pure, signor Deckard».
Rick, scelta la domanda numero tre, disse: «Per il suo compleanno le regalano un portafoglio di cuoio». Entrambi i quadranti registrarono una risposta che superava il settore verde e arrivava nel rosso; gli aghi sventagliarono con violenza e poi si fermarono.
«Non l'accetterei», disse Rachael. «E poi denuncerei alla polizia la persona che me l'ha dato».
Dopo aver buttato giu un appunto Rick continuo, passando all'ottava domanda del questionario di Voigt-Kampff. «Suo figlio le mostra una collezione di farfalle, e anche il barattolo che usa per ucciderle».
«Lo porterei dal dottore». La voce di Rachael era bassa ma ferma. Di nuovo le due lancette registrarono una risposta, ma stavolta non andarono altrettanto lontano. Annoto anche questo.
«Sta guardando la TV», continuo, «e all'improvviso s'accorge che una vespa le si e posata sul polso».
«L'ammazzerei subito», rispose pronta Rachael. Le lancette, stavolta, non registrarono quasi nulla: solo un debole tremore di un attimo. Lui l'annoto e scelse con molta attenzione la domanda successiva.
«Su una rivista trova un fotocolor a piena pagina di una ragazza nuda». Fece una pausa.
«E un esame per scoprire se sono un androide», chiese Rachael, acida, «o se sono omosessuale?» Le lancette non si mossero.
Rick continuo: «A suo marito la fotografia piace». Le lancette ancora non indicavano alcuna reazione. «La ragazza», aggiunse, «e sdraiata a pancia sotto su una grande, bellissima pelle d'orso». Le lancette rimasero inerti, e Rick si disse: Tipica reazione da androide. Non coglie l'elemento piu importante, la pelliccia dell'animale morto. La mente della ragazza - o della cosa - si concentra su altri fattori. «Suo marito appende la fotografia a un muro dello studio», concluse, e stavolta gli aghi si mossero.
«Di sicuro non glielo lascerei fare», disse Rachael.
«OK», disse lui, annuendo. «Vediamo quest'altra. Sta leggendo un romanzo scritto ai vecchi tempi, prima della guerra. I personaggi sono al Fisherman's Wharf di San Francisco. Hanno fame e cosi entrano in un ristorante famoso per il pesce. Uno di loro ordina un'aragosta, e lo chef tuffa il crostaceo in una pentola d'acqua bollente sotto gli occhi di tutti».
«Oddio!» esclamo Rachael. «Che orrore! Facevano davvero cosi? Che perversi! Ma davvero, un'aragosta viva?» Le lancette, pero, non reagirono. Dal punto di vista formale, una risposta esatta. Ma simulata.
«Affitta una casa in montagna», disse Rick, «in una zona ancora verde. E costruita in travi di pino rustiche e ha un enorme camino».
«Va bene», disse Rachael, annuendo impaziente.
«Alle pareti sono state appese delle vecchie carte geografiche, delle stampe di Currier e Ives, e sopra al camino e stata messa la testa di un cervo, un maschio adulto dalle corna ramificate. Alle persone che sono con lei l'arredamento piace e decidete...»
«Non con quella testa di cervo», interruppe Rachael. Le lancette, pero, oscillarono solo nel settore verde.
«Rimane incinta», continuo Rick, «di un uomo che le ha promesso di sposarla. Ma costui se ne va via con un'altra donna, la sua migliore amica; lei abortisce e...»
«Non abortirei mai», disse Rachael. «E comunque non si puo. C'e l'ergastolo e la polizia vigila continuamente». Stavolta entrambi gli aghi sventagliarono violentemente fino al rosso.
«Che ne sa?» le chiese Rick, curioso. «Di quanto e difficile abortire?» «Lo sanno tutti», rispose Rachael.
«Mi sembrava che lei parlasse per esperienza personale». Si concentro sulle lancette; di nuovo oscillarono per quasi tutta l'ampiezza del quadrante. «La prossima. Una sera esce con un uomo che le chiede di andare nel suo appartamento. Le offre da bere. Mentre gli porge il bicchiere coglie uno scorcio della camera da letto; e abbellita da manifesti che annunciano una corrida, e lei entra nella stanza per vederli un po' piu da vicino. Lui la segue e chiude la porta. Le cinge le spalle e dice...»
Rachael lo interruppe: «Cos'e il manifesto di una corrida?»
«Sono disegni, di solito a colori e molto grandi, di un torero con la cappa e di un toro che tenta di incornarlo». Era sconcertato. «Quanti anni ha?» chiese; l'eta poteva essere un fattore di rilievo.
«Diciotto», disse Rachael. «Va bene, allora il tipo chiude la porta e mi mette il braccio sulle spalle. Cosa dice?» Rick disse, «Sa come andava a finire una corrida?» «Immagino che qualcuno finiva per farsi del male».
«Il toro, alla fine, veniva sempre ammazzato». Attese, fissando i due aghi. Palpitavano senza posa, ma niente piu. Praticamente non segnavano nulla. «L'ultima domanda», annuncio. «E in due parti. Sta guardando un vecchio film alla TV, un film di prima della guerra. Siamo nel pieno di un banchetto e gli ospiti degustano ostriche crude».
«Che schifo!» esclamo Rachael; gli aghi scattarono veloci.
«Il piatto principale», continuo Rick, «era cane bollito con ripieno di riso». Gli aghi si mossero di meno stavolta, meno di quanto s'erano mossi per le ostriche crude. «Per lei le ostriche crude sono piu accettabili di una piatto di cane bollito? Evidentemente no». Ripose la matita, spense il fascio di luce, le tolse la ventosa dalla guancia. «E un androide», disse. «L'esame e finito: questa e la conclusione del test», comunico alla ragazza - o, piuttosto, alla cosa - e a Eldon Rosen, che lo guardava con estrema preoccupazione; la faccia del vecchio si deformo, in preda all'ira e alla preoccupazione. «Ho ragione, no?» chiese Rick. Nessuno dei due Rosen rispose. «Sentite», disse conciliante. «Non c'e conflitto d'interesse; per me che il Voigt-Kampff funzioni e importante quasi quanto lo e per voi».
Il maggiore dei Rosen disse, «Non e un androide».
«Non ci credo», ribatte Rick.
«Perche dovrebbe mentire?» intervenne Rachael. «Caso mai mentirebbe nell'altro senso».
«Voglio che su di lei venga effettuata un'analisi del midollo osseo», le disse Rick. «Lo si puo determinare da un punto di vista organico se lei e un androide o no; richiede tempo e provoca dolore, lo ammetto, ma...»
«Da un punto di vista legale», disse Rachael, «non mi si puo costringere a sottoponili all'analisi del midollo osseo. E gia stato stabilito in giudizio; costituirebbe un atto di autoincriminazione. E comunque, su un soggetto vivente - non sul cadavere di un androide ritirato - ci vuole troppo tempo. Lei ha la possibilita di somministrare il dannato test di Voigt-Kampff per via degli speciali; quelli bisogna sottoporli di continuo a vari esami, e mentre il governo si occupava di questa faccenda, voi poliziotti siete riusciti a far passare l'uso del Voigt-Kampff anche per altri scopi. Ma sono d'accordo con quello che ha detto prima. L'esame e finito». Si alzo, si allontano da lui, e rimase in piedi con le mani sui fianchi, volgendogli la schiena.
«Il punto non riguarda la legalita dell'analisi del midollo osseo», disse roco Eldon Rosen. «Il punto e che il suo test per la determinazione dell'empatia con mia nipote ha fatto cilecca. Le posso spiegare perche il risultato e simile a quello che avrebbe potuto ottenere un androide. Rachael e cresciuta a bordo del Salander3. Ci e nata. Ha passato quattordici dei suoi diciott'anni nutrendosi della videoteca e di quello che gli altri nove membri dell'equipaggio, tutti adulti, sapevano della Terra. Poi, come sapra, la nave ha invertito la rotta dopo aver percorso un sesto del tragitto verso Proxima. Altrimenti Rachael non avrebbe mai visto la Terra - comunque non fino a che sarebbe stata molto piu avanti con gli anni».
«Mi avrebbe ritirato», disse Rachael volgendo solo il capo. «A un controllo di polizia sarei stata ammazzata. Lo sapevo da quando sono arrivata qui quattro anni fa. Non e la prima volta che mi fanno il Voigt-Kampff. Infatti non esco quasi mai da questo palazzo. Il rischio e enorme. Per via dei blocchi stradali che voi poliziotti istituite, quella specie di imbuti a sorpresa disseminati qui e la per incastrare gli speciali non ancora classificati».
«E gli androidi», aggiunse Eldon Rosen. «Solo che naturalmente al pubblico non lo si dice: non si vuole che si sappia che gli androidi sono sulla Terra, tra di noi».
«Non penso che ce ne siano», disse Rick. «Credo che i vari corpi di polizia qui e nell'Unione Sovietica li abbiano presi tutti. La popolazione si e abbastanza ridotta adesso; tutti, prima o poi, incappano in un posto di blocco volante». Questa, comunque, era la filosofia di base.
«Che istruzioni aveva», chiese Eldon Rosen, «nel caso le fosse capitato di classificare come androide un essere umano?»
«Segreto professionale». Comincio a riporre l'apparato del test nella valigetta. I due Rosen l'osservavano in silenzio. «E ovvio», aggiunse, «che mi e stato ordinato di sospendere tutti i test, cosa che sto facendo. Se il test ha fallito una volta non e proprio il caso di continuare». Fece scattare la chiusura della valigetta.
«Avremmo potuto imbrogliarla», disse Rachael. «Nessuno ci ha costretto ad ammettere che con me lei ha sbagliato. E vale lo stesso per gli altri nove soggetti selezionati». Faceva ampi gesti decisi. «Avremmo solo dovuto concordare con i risultati dei suoi test, in un senso o nell'altro».
Rick disse, «Avrei insistito per avere una lista prima del test. I due gruppi separati, in una busta sigillata. E poi avrei controllato la congruita dei risultati del test. Ci sarebbe dovuta essere completa concordanza». E mi rendo conto adesso, penso, che non sarei riuscito a ottenerla. Bryant aveva ragione. Grazie al cielo non sono andato in giro a caccia di taglie sulla base di questo test.
«Si. Credo che sarebbe stato proprio cosi», disse Eldon Rosen. Lancio un'occhiata a Rachael, che fece un cenno d'assenso. «Avevamo gia preso in considerazione quella possibilita», disse poi Eldon, con riluttanza.
«Il problema», disse Rick, «deriva tutto dal vostro modo di operare, signor Rosen. Nessuno ha costretto la vostra organizzazione a sviluppare la produzione di robot umanoidi fino al punto in cui....»
«Abbiamo prodotto quello che volevano i colonizzatori», disse Eldon Rosen. «Abbiamo seguito il principio noto fin dalla notte dei tempi, che sta alla base di qualsiasi impresa commerciale. Se la nostra azienda non avesse prodotto questi tipi sempre piu simili all'uomo, li avrebbero prodotti altre aziende. Sapevamo a quali rischi ci esponevamo quando abbiamo sviluppato l'unita cerebrale Nexus-6. Ma il vostro test di Voigt-Kampff era fallito gia prima che noi immettessimo sul mercato quel tipo di androide. Se lei avesse mancato nel classificare un Nexus-6 come androide, se lei avesse concluso che era un umano - ma non e questo che e successo». La voce gli era divenuta dura, mordace, penetrante. «Il suo dipartimento di polizia - e anche altri - possono aver ritirato, molto probabilmente hanno ritirato, degli umani al cento percento ma con doti empatiche sottosviluppate, come questa mia nipote. La sua posizione, signor Deckard, e estremamente antipatica da un punto di vista morale. La nostra no».
«In altre parole», disse con acume Rick, «non avro la possibilita di controllare nemmeno un Nexus-6. Mi avete messo d'acchitto tra capo e collo questa ragazza schizoide». Eil mio test, si rese conto, e distrutto. Non avrei dovuto accettare, si disse. Ad ogni modo, adesso e troppo tardi.
«La teniamo in pugno, signor Deckard», disse Rachael Rosen in tono calmo e ragionevole. Quindi, si volse verso di lui e sorrise.
Non riusciva ancora a capire, nemmeno adesso, come avesse fatto l'Associazione Rosen a incastrarlo cosi facilmente. Sono deiprofessionisti, concluse. Una compagnia elefantiaca come quella accumula al proprio interno troppa esperienza. Di fatto dispone di una sorta di mente collettiva. Ed Eldon e Rachael Rosen sono i portavoce dell'entita azienda. L'errore compiuto, evidentemente, era stato il considerarli meri individui. Era un errore che non avrebbe ripetuto. «L'ispettore Bryant, il suo superiore», disse Eldon Rosen, «trovera qualche difficolta nel capire come ha fatto a lasciare che smontassimo l'apparato per il test prima ancora che l'esame iniziasse». Fece un cenno in direzione del soffitto e Rick vide l'obiettivo di una telecamera. Il suo colossale errore nel gestire l'affare Rosen era stato registrato. «Credo che la cosa migliore per tutti noi», concluse Eldon, «sia sedersi e...» Con un gesto affabile l'invito ad accomodarsi. «Possiamo metterci d'accordo, signor Deckard. Non c'e bisogno di farsi prendere dall'ansia. La varieta di androidi Nexus-6 esiste, e un dato di fatto. Noi qui all'Associazione Rosen ne prendiamo atto e credo che ora ne abbia preso atto anche lei».
Rachael, chinandosi verso Rick, chiese: «Le piacerebbe possedere una civetta?»
«Dubito che saro mai in grado di possedere una civetta». Ma aveva capito di cosa stava parlando; avevo capito il tipo di transazione che l'Associazione Rosen intendeva concludere. Una tensione come non aveva mai provato in precedenza si manifesto dentro di lui; gli si diffondeva, adagio, in ogni parte del corpo. Senti che la tensione, la consapevolezza di quanto stava accadendo, stavano per avere il sopravvento.
«Ma una civetta», disse Eldon Rosen, «e quello che lei vuole di piu». Lancio un'occhiata alla nipote con aria interrogativa. «Non credo abbia la piu pallida idea...»
«Invece si», lo contraddisse Rachael. «Sa esattamente dove si sta andando a parare. Vero, signor Deckard?» Di nuovo si chino verso di lui, stavolta piu vicina; poteva percepirne una leggera fragranza, quasi un tepore. «Praticamente ce l'ha fatta, signor Deckard. Praticamente ha in mano la sua civetta». Poi, rivolta a Eldon Rosen, disse: «E un cacciatore di taglie, ricordi? Vive delle taglie che raccoglie, non dello stipendio. Non e cosi, signor Deckard?»
Lui annui.
«Quanti androidi sono fuggiti stavolta?» si informo Rachael. Prontamente rispose, «Otto. All'inizio. Due sono gia stati ritirati, da un altro; non da me».
«Quanto prende per ogni androide?» chiese Rachael. Alzando le spalle, disse, «Dipende».
Rachael disse, «Se non ha a disposizione alcun test efficace, non c'e alcun modo con cui possa identificare un androide. E se non c'e alcun modo in cui lei possa identificare un androide, non c'e alcun modo in cui lei possa incassare una taglia. Quindi, se il test di VoigtKampff deve essere accantonato...»
«Una nuova scala», disse Rick, «lo sostituira. E gia avvenuto in passato». Tre volte, per la precisione. Ma di solito la nuova scala, lo strumento analitico piu aggiornato, era gia pronta al momento del bisogno; non c'erano stati periodi scoperti. Stavolta era diverso.
«Col passare del tempo, certo, l'indice di Voigt-Kampff si dimostrera superato», ribadi Rachael. «Ma non oggi. Da parte nostra, abbiamo verificato che serve a individuare i modelli Nexus-6 e le saremmo grati se lei procedesse sulla base di queste considerazioni nel suo strano, stranissimo lavoro». Cullandosi avanti e indietro, le braccia strettamente conserte, lo fissava con intensita. Cercava di sondarne le reazioni.
«Digli che puo prendersi la civetta», gracchio Eldon Rosen.
«Puo prendersi la civetta», disse Rachael, tenendolo ancora d'occhio. «Quella che ha visto in terrazza. Scrappy. Ma vogliamo farla accoppiare se riusciamo a mettere le mani su un maschio. E tutta la prole sara nostra; su questo non ci devono essere equivoci».
«Faremo a meta della covata», propose Rick.
«No», disse Rachael all'istante; alle sue spalle Eldon Rosen scuoteva il capo, d'accordo con lei. «In quel modo lei potrebbe accampare diritti sull'unica linea genealogica di civette per tutto il resto dell'eternita. E c'e un'altra condizione. Non puo lasciare la civetta in eredita a nessuno; alla sua morte ritornera di proprieta dell'associazione».
«Mi sembra», commento Rick, «una specie di invito perche veniate a farmi fuori. Per riprendervi immediatamente la civetta. Su questo punto non sono d'accordo; troppo pericoloso».
«Lei e un cacciatore di taglie», disse Rachael. «Sa sparare con il laser - ne ha uno con se anche adesso. Se non sa proteggere se stesso, come fara a ritirare i sei droidi Nexus-6 rimasti? Sono un bel po' piu svegli dei vecchi W-4 della Gozzi Corporations
«Ma sono io che do la caccia a loro», disse. «Come dite voi, con una clausola di riappropriazione della civetta, ci sarebbe qualcuno che darebbe la caccia a me». E l'idea di essere braccato non gli andava giu; aveva visto come reagivano gli androidi. Provocava dei mutamenti considerevoli, evidenti perfino in essi.
Rachael disse: «Va bene; su questo cediamo. Potra lasciare la civetta ai suoi eredi. Ma insistiamo nell'avere l'intera covata. Se non vuole accordarsi su questo punto, torni pure a San Francisco e comunichi ai suoi superiori del dipartimento che il Voigt-Kampff, per lo meno somministrato da lei, non e in grado di distinguere un droide da un umano. E poi si cerchi un altro lavoro».
«Datemi un po' di tempo», chiese Rick.
«E va bene», disse Rachael. «La lasciamo qui, bello comodo». Guardo l'orologio.
«Mezz'ora», disse Eldon Rosen. Lui e Rachael si diressero uno dietro l'altra verso la porta, in silenzio. Avevano detto quello che dovevano dire, penso Rick. Adesso toccava a lui.
Mentre Rachael si accingeva a chiudere la porta alle proprie spalle, Rick disse in modo brusco: «Siete riusciti a incastrarmi alla perfezione. Avete registrato il mio fiasco. Sapete che il mio lavoro dipende dall'impiego della scala di Voigt-Kampff e siete i proprietari di quella stramaledetta civetta».
«Ormai e suo, caro mio», disse Rachael. «Non ricorda? Gli legheremo l'indirizzo di Rick Deckard alla zampa e lo spediremo giu a San Francisco. Esso l'aspettera a casa quando torna dal lavoro».
Esso, penso Rick. Ha usato ilpronome neutro invece di quello femminile. «Scusate un secondo», disse. Ferma sulla porta, Rachael disse, «Si e deciso?»
«Voglio», le rispose, aprendo la valigetta, «farle ancora una delle domande dal questionario di Voigt-Kampff. Si risieda».
Rachael cerco lo zio con lo sguardo. Egli annui e lei rientro a malincuore, sedendosi al posto di prima. «A che serve?» domando, con le sopracciglia inarcate dal disgusto - e dalla circospezione. Lui colse la tensione muscolare, la noto per esperienza professionale.
Ora Rick aveva il fascio di luce puntato sull'occhio destro della ragazza e le aveva di nuovo applicato la piastra a ventosa alla guancia. Rachael fissava irrigidita la luce, e l'espressione di estremo disgusto era tuttora ben visibile.
«La mia valigetta», disse Rick nel rovistare al suo interno per estrarne i moduli del Voigt-Kampff. «Bella, no? E del dipartimento».
«Si, si», disse Rachael con tono distante.
«Pelle di bambino», disse Rick. Carezzo il rivestimento nero della valigetta. «Cento per cento pura pelle umana di bambino». Vide i due indicatori dei quadranti agitarsi freneticamente. Ma si erano mossi dopo una pausa.
La reazione aveva avuto luogo, ma troppo tardi. Sapeva quale doveva essere il tempo di reazione, senza sbagliarsi di una frazione di secondo, l'esatto tempo di reazione: non ci doveva essere nessun tempo di reazione. «Grazie, signorina Rosen», disse e raccolse di nuovo tutta l'apparecchiatura: aveva concluso il supplemento d'esame. «E tutto».
«Se ne va?» chiese Rachael.
«Si», rispose. «Mi sono convinto».
Con circospezione Rachael chiese, «E gli altri nove soggetti?»
«L'indice ha funzionato adeguatamente nel suo caso», rispose. «Posso estrapolare da quello che ho raccolto; chiaramente e ancora efficace». Rivolto a Eldon Rosen, che si era appoggiato curvo e cupo allo stipite della porta, chiese: «La ragazza lo sa?» A volte essi non se ne rendevano conto; diverse volte erano state sperimentate delle false memorie, generalmente con la malposta intenzione che grazie ad esse le reazioni ai test sarebbero state modificate.
Eldon Rosen rispose: «No. L'abbiamo programmata da cima a fondo. Ma penso che alla fine abbia sospettato qualcosa». Rivolto alla ragazza disse: «Ci sei arrivata quando ti ha chiesto di fare altre domande, vero?»
Pallida, Rachael annui con espressione assente.
«Non aver paura di lui», la rassicuro Eldon Rosen. «Non sei un androide fuggito illegalmente sulla Terra; sei proprieta dell'Associazione Rosen, utilizzato a scopi promozionali per gli aspiranti coloni». Si avvicino alla ragazza, le mise una mano sulla spalla per confortarla; nel sentirsi toccata la ragazza sobbalzo.
«Certo», disse Rick. «Non ho alcuna intenzione di ritirarla, signorina Rosen. Buona giornata a tutti». Si mosse verso la porta, poi si fermo un attimo. Rivolto ai due chiese, «La civetta e vera?»
Rachael lancio un rapido sguardo al vecchio Rosen.
«Tanto se ne va in ogni caso», le disse Edon Rosen. «Non ha nessuna importanza. La civetta e artificiale. Di civette non ce n'e piu nemmeno una».
«Mmm», mormoro Rick, e usci come inebetito nel corridoio. I due lo guardarono allontanarsi. Non c'era piu nulla da dire. Allora, e cosi che funzionano ipiu grandi fabbricanti di androidi, disse Rick tra'se e se. Sono subdoli, infidi; gente cosi non ne aveva mai incontrata prima d'allora. Un nuovo tipo di personalita, strano e contorto; non c'era da sorprendersi se gli organismi di pubblica sicurezza si trovavano in difficolta con il Nexus-6.
Il Nexus-6. Ci si era finalmente scontrato. Rachael, si disse, deve essere un Nexus-6. Ho visto uno di loro per la prima volta. Me l'avevano quasi fatta, accident/'. Sono andati a un millimetro dal distruggere il Voigt-Kampff, l'unico metodo che abbiamo per identificarli. L'Associazione Rosen si da un beel da fare - o almeno, si impegna a fondo - per proteggere i propri prodotti.
E devo affrontarne ancora se, penso, per finire il lavoro.
Si sarebbe dovuto sudare i soldi della taglia. Fino all'ultimo centesimo. Sempre ammesso che sarebbe riuscito a scamparsela fino alla fine.