Le messi possono inaridire sulla pianura
Il sole può bruciarci, la pioggia farci impazzire…
Clewell si assicurò al sedile dell’ufficiale di rotta, sentendo nuova energia e soddisfazione riempire la vuota stanchezza delle sue membra. Abbassò lo sguardo sulle curvature che correvano lungo il pannello, mentre Bird Alyn, fra le braccia di Shadow Jack, cantava una serenata al gatto fluttuante a mezz’aria per la sala.
La comunione ci porta aiuto contro il dolore…
I rappresentanti della Cintura di Paradiso… Clewell sorrise, vedendo tutti loro, più vecchi e più saggi, fare ritorno su Lansing, molti anni dopo. «Non credevo che lo avrei mai detto, ma vorrei poter vivere per altri sessant’anni.»
Bird Alyn si puntellò contro la parete per guardarlo di traverso. «Non riesco a credere che sia tutto vero, Pappy. Come è potuto succedere? Come siamo arrivati a questo punto?» Shadow Jack la baciò sulla guancia, e lei fece una risatina.
Wadie si allontanò dallo schermo, dove Lansing si stagliava contro la notte ora vuota: una crisalide in attesa di rinascere a un nuovo ciclo vitale. «Da due miliardi e mezzo di secondi niente va più bene per la Cintura del Paradiso, Bird Alyn. Là fuori ci sono cento milioni di cadaveri, e Dio sa quanti esseri che hanno sofferto le pene dell’inferno…» Il sorriso di Bird Alyn si spense; Shadow Jack la strinse ancora di più a sé; mentre il ricordo del passato velava i loro occhi.
Wadie scrollò il capo. «A questo punto dovremmo avere pagato abbondantemente per i nostri errori. E ora che ci capiti un po’ di fortuna, dannazione: È proprio ora.»
I loro volti si rilassarono. Clewell vide che Betha sollevava gli occhi dal quadro comandi, nascondendo altri ricordi, altri dolori. «Direi di sì. Pappy…» con voce inespressiva, «…tutto è pronto, il cielo è vuoto. Comincia a tracciare la nostra rotta; è tempo di ritornare a casa.» Wadie si mise al suo fianco; Clewell scorse la mano di lui che si alzava esitante, per allontanarsi poi di nuovo, ancora incerta. Le era stato accanto per giorni e giorni, aiutando, imparando… osservando Betha Torgussen con un’intensità che non aveva nulla a che fare con l’interesse per la tecnologia spaziale. L’uomo che sarebbe stato un eroe, un giorno, quando la nave sarebbe ritornata; così aveva detto MacWong. Ma per il momento era solo un traditore… e l’unico consulente commerciale capace di soddisfare sia la Demarchia che gli Anelli. Un brav’uomo, pensò Clewell: l’uomo giusto. Come un altro brav’uomo che aveva amato sua moglie e che era stato suo amico.
Clewell sentì gli occhi di Betha toccarlo ancora una volta, azzurri come fiori di campo, appena ombreggiati dal ricordo e dal dolore. Il tempo guarisce tutte le cose… e adesso avevano tutto il tempo che volevano. Betha cambiò l’immagine sullo schermo. Ora mostrava innumerevoli stelle; e una tra quei milioni — raggrinzita, rossa, costante — avrebbe guidato il loro viaggio verso casa.
Una risata proruppe dalla sala e si riversò giù per le scale mentre Bird Alyn e Shadow Jack, inconsapevoli e disinteressati, lasciavano per sempre il passato dietro di sé.
Rusty si sistemò sulla spalla di Clewell, facendo le fusa in dolce armonia con il ricordo di una canzone:
La comunione ci porta aiuto contro il dolore,
Perché niente è semplice, ragazzo mio.
Vide i volti degli altri suoi figli, e sperò che sarebbero sopravvissuti abbastanza per vedere quel mondo migliore che era costato tanto e che sembrava non dover mai giungere. «Rusty» disse piano, «è quasi ora.»