XVIII

Come per ognuna delle altre volte non ci furono preavvisi. Ma, d’improvviso…

Non pioveva più. Una luce vivida, invece, che non sembrava provenire da sorgenti visibili. E la strada — di un bianco alabastro — non era fangosa sotto i suoi piedi, ma liscia come il vetro. La figura bianco-vestita, al cancello di fronte a lui, fissò Charlie sbigottita.

Disse: — Come ci sei arrivato, qui? Non sei neanche…

— No, — disse Charlie. — Non sono neanche morto. Ma senta, devo assolutamente vedere il… Chi è il responsabile della stampa?

— Il capo compositore, naturalmente. Ma non puoi…

— Devo vedere lui, allora, — disse Charlie.

— Ma i regolamenti vietano…

— Guardi, è importante. Si stanno verificando alcuni errori tipografici. È nell’interesse di voialtri quassù — come lo è nel mio — che questi errori siano corretti, non le pare? Altrimenti ci troveremo in un tremendo pasticcio.

— Errori? Impossibile. Stai scherzando.

— Allora, — chiese Charlie, in tono persuasivo, — allora, come ci sono arrivato in Heaven (“Cielo”), senza morire?

— Ma…

— Vede, si doveva supporre che io stessi per entrare in Haveen. C’è la matrice di una e che…

— Vieni.

Загрузка...