CAPITOLO PRIMO

L'atteggiamento dell'uomo seduto a capotavola era come una maschera. In un altro luogo e in un altro tempo, l'intensità dei suoi gesti e delle sue parole sarebbero sembrati forzati, ma nell'ambiente in cui si trovava, erano perfettamente adatti. Era un tipo grassoccio, con la testa sormontata da un corto ciuffo di capelli scompigliati che gli scendevano fino al colletto della camicia. Al contrario del suo eloquio, gli abiti che indossava erano semplici e lindi. Con la bocca chiusa avrebbe potuto passare per un tipo assolutamente comune. La stessa cosa poteva dirsi per i suoi cinque compagni, con un unica eccezione. E sempre con quell'unica eccezione, nessuno di loro era particolarmente alto o muscoloso. Differivano nel colore della pelle, ma non c'era nulla di strano in questo. Avevano età differenti, venivano da ambienti e mondi diversi.

Era stato un ardente fanatismo a riunirli in quella piccola stanza, un legame più forte di un cavo di epoxene o di duralega… una causa per la quale ognuno di loro era pronto a dare la vita. Avevano una fede autentica e sapevano, senza ombra di dubbio, che la loro causa era giusta.

E, quando ne discutevano, parevano trasformarsi, scrollandosi di dosso i loro personaggi e le loro vite di tutti i giorni, come le lucertole si scrollano di dosso lembi di pelle vecchia. Sedevano uno di fronte all'altro, raggianti, convinti di partecipare ad una santa crociata. Ognuno di loro dava alla causa un apporto diverso. L'uomo che stava parlando contribuiva con il denaro. Un'altra donna portava intelligenza e forza fisica. L'uomo seduto accanto a lei, invece, la sua naturale scaltrezza. Pur condividendo la stessa passione, quei sei individui si completavano a vicenda.

Erano i capi di un gruppo in continua crescita, scelti dai loro compagni per prendere le decisioni più dure, per determinare gli obiettivi e i metodi d'azione.

L'uomo che parlava in quel momento era conosciuto dai suoi compagni con il nome di Spider e questa era un'accurata descrizione della sua mente, anche se non del suo aspetto fisico. Quando parlava della causa, non aveva più un'aria così affabile, gli occhi sembravano schizzargli dalle orbite e la bocca si piegava in una smorfia priva di allegria.

Nessuno di loro conosceva il vero nome degli altri: era una questione di sicurezza. Si erano dati nomi come Flora, Lizard, Ormega, soprannomi presi dai mondi vergini alla cui salvezza si erano dedicati. L'ecologia era il loro credo, ed essi la veneravano senza esitazioni o remore. Avevano creato relazioni contro natura per meglio mantenere quelle naturali tra le varie specie. Relazioni che la civiltà del Commonwealth si era impegnata a distruggere. Questo, almeno, era quello che essi pensavano.

Non erano i soli ad avere quella convinzione, ma erano i soli ad usare quei metodi. Dal regno della ragione erano passati a quello della religione, dove i non credenti erano semplicemente eretici che andavano fermati con qualunque mezzo. Per anni erano rimasti nascosti nell'ombra, prendendo tempo, raccogliendo le forze, sperimentando i limiti della loro organizzazione con piccole azioni qui, minuscoli sondaggi là. Il sabotaggio di un impianto chimico, l'improvviso e inspiegabile ritardo nella costruzione di uno spazioporto, un certo numero di voti di importanza cruciale influenzati dal denaro, dalla persuasione e a volte dal ricatto: tutto nel nome della Causa. Ad ogni nuovo successo, ad ogni piccolo risultato, la loro fiducia era aumentata, guadagnando loro nuovi adepti.

Almeno fino ad ora. L'organizzazione era cresciuta, diventando qualcosa di più che una semplice seccatura: era stata ufficialmente definita un “problema”, anche se ancora di importanza minore. Uscire maggiormente allo scoperto significava essere sottoposti ad un più attento vaglio da parte delle autorità, significava maggiore difficoltà nel reclutamento di nuovi membri. Non predicavano più a gente già convertita; l'organizzazione, infatti, aveva raggiunto il suo tetto: poteva crollare su se stessa, limitarsi a ristagnare, oppure compiere finalmente il grande balzo. Era giunto il tempo di trasformarsi da causa a movimento attivo.

E compiere quella metamorfosi significava annunciarsi pubblicamente a tutto il Commonwealth. Significava dichiararsi in modo da non poter più venire ignorati, mostrando fino a che punto erano pronti a spingersi per sostenere la loro fede. Era finalmente giunto il momento del grande sforzo, dell'azione clamorosa che avrebbe garantito loro il riconoscimento universale che avevano sempre evitato ma che ora esigevano. Era giunto il tempo di una dimostrazione su vasta scala, tale da portare sotto le loro bandiere il doppio, il triplo del solito gregge di indecisi e titubanti.

Era tempo di mostrare alle forze della distruzione che avevano di fronte una potenza con la quale dovevano fare i conti.

Era per questo che i sei si erano radunati in quella stanza angusta e scomoda, protetti da quegli pseudonimi che erano giunti a considerare come i soli importanti, per decidere il dove, il come e il quando di quell'annuncio che si preparavano a fare. Anche se fra loro non c'era un capo riconosciuto, fu Spider quello che parlò per primo e più a lungo, perché più degli altri aveva il dono della concretezza.

Quando era infiammato dalla Causa, Spider sapeva essere avvincente. Il suo corpo era solo un errore dei geni di famiglia: nell'involucro di quel corpo gioviale e grassoccio, ardeva l'anima di una figura alta e sepolcrale i cui antenati spirituali avevano un tempo dimorato nelle camere di tortura dell'Inquisizione. Non aveva mai esitazioni, non ritrattava mai ciò che aveva detto. Perché lui sapeva. Sapeva ciò che era giusto, ciò che era sacrosanto, ciò che andava fatto. I suoi compagni lo ascoltavano con rispetto. Anche loro provavano le stesse emozioni, ma non erano in grado di esprimerle con la sua stessa facilità.

In quei giorni, per loro costituiva un pericolo trovarsi tutti insieme in uno stesso luogo, come in quel momento. Come risultato delle loro recenti attività, l'organizzazione aveva subito delle ferite, anche se non mortali. Ma proprio quelle attività avevano suscitato più di un interesse casuale da parte delle autorità, quanto bastava perché i sei si fossero visti costretti a prendere parecchie precauzioni per raggiungere quel luogo senza essere scoperti. Ognuno di loro era certo di non essere stato seguito. L'estrema cautela era il loro scudo, l'anonimato la loro protezione. Nessuno di loro sapeva su quali mondi esistessero cellule dell'organizzazione. I governi erano tenaci, ma sciocchi, facili da raggirare.

Comunque presto la cosa non avrebbe più avuto importanza. Con un unico eclatante gesto in nome di Madre Natura, si sarebbero volontariamente spogliati del manto della segretezza per annunciarsi al Commonwealth attonito. Ogni bollettino, ogni notiziario tri-di avrebbe rivelato i loro nomi e i loro scopi. Il loro gesto purificatore avrebbe riscosso un ampio sostegno che avrebbe messo in ginocchio gli empi industriali, e in quella parte della galassia sarebbe sorta una nuova èra di rispetto e di amore.

Naturalmente non si sarebbe trattato di una dimostrazione del tutto spontanea: erano individui troppo intelligenti e troppo dediti alla causa. Persino un gesto a scopo pubblicitario doveva racchiudere un legittimo proposito.

E poiché quel cancro era molto esteso, non mancavano gli obbiettivi. C'era così tanto da fare e così poco tempo per farlo. Ora, finalmente, dopo tanti anni di progetti, trame, piani condotti in segreto, poteva cominciare il lavoro vero. D'ora in avanti, il governo, le grandi corporazioni e gli industriali famelici si sarebbero trovati ad affrontare l'angelo vendicatore dell'organizzazione.

E se qualcuno fosse morto? Già da tempo tutti loro avevano riconosciuto che la santità e la giustezza della causa valevano qualche vita. Che importanza aveva la vita di qualche individuo, quando la posta in gioco era la purezza di interi mondi?

Spider concluse il suo discorso con una breve ricapitolazione dello stato dei fatti, poi fece un cenno alla donna seduta alla sua destra, che si faceva chiamare Flora. Aveva gli occhi azzurri e i capelli simili a fili d'oro. Era più alta di tutti gli uomini, eccezion fatta per Stecco, seduto in silenzio dall'altra parte del tavolo. Il suo corpo era come un miraggio del deserto: guardandola, gli uomini cadevano in preda alle allucinazioni. La fama e la gloria del mondo dello spettacolo avrebbero potuto essere suoi in tutta la galassia, ma quelle frivolezze non la interessavano. Era molto più affine a Spider, a Stick e agli altri uomini seduti intorno a quel tavolo. La Causa la eccitava come nessun uomo era mai stato in grado di fare.

Era una biologa, non una diva. Quando parlava, la naturale seduzione del suo tono di voce mascherava l'intensità della sua devozione alla causa. La sua dedizione, unita al severo addestramento militare fin dai primi tempi, aveva avuto ragione delle resistenze dell'organizzazione a causa della sua bellezza. E così ora essi la consideravano alla stregua di un soldato. Da sola, era riuscita a indurre due governi a cambiare posizione su argomenti estremamente importanti per i suoi colleghi: una volta grazie alla persuasione, l'altra grazie al ricatto.

In quel momento teneva in mano qualcosa che assomigliava ad un frammento di tessuto largo mezzo metro e spesso cinque centimetri.

— Sapete tutti cos'è questo? È un prodotto nuovo, attualmente disponibile in quantità limitate e solo nei negozi di lusso. — La linea perfetta delle labbra si scompose, riuscendo, cosa quasi impossibile, a minare la perfezione della sua bellezza. — Vi dico io che cos'è: è l'ultima, più grande perversione dell'ordine naturale a scopo di profitto.

— È il Verdidion, vero? — chiese Ormega, sporgendosi in avanti per vedere meglio.

Flora annuì con un gesto brusco. — Un organismo mai toccato prima, proveniente da un mondo originariamente intatto. È stato alterato geneticamente per aumentare il comfort di pochi privilegiati, e presto inizierà la produzione su vasta scala, diminuendo così i costi. — Il suo tono trasformò quella frase in un giuramento tra virgolette di fuoco. — In altre parole, i bastardi responsabili di tutto questo progettano di espandere le loro operazioni su tutto il pianeta.

Spider incrociò le braccia sul ventre. — È un mondo perfetto per la nostra prima grande operazione pubblica. Non ci sono circostanze attenuanti. Non è come se quei vermi si limitassero ad alterare del grano per nutrire qualche bocca in più. Questo è un deliberato tentativo di manipolare un ambiente naturale solo ed esclusivamente per profitto. Noi li soffocheremo, li distruggeremo così in fretta che ogni altra società coinvolta nell'affare ci penserà due volte prima di tentare qualche impresa simile su un altro mondo vergine.

«Come tutti sapete, le nostre operazioni fino ad oggi si sono limitate a salvare una specie qui, una forma di vita là. Ma questa volta, amici miei, è un intero mondo che guarda a noi in attesa della propria salvezza. Ci troviamo di fronte all'opportunità di assicurare la futura tranquillità di un sistema ecologico completo. Questa volta agiremo con la spada, non più col bisturi!

«Sarà pericoloso e costerà parecchio. Chi lo vuole può tirarsi indietro, e questa decisione non lo sminuirà ai nostri occhi. Se il tentativo preliminare ci fornirà le informazioni di cui abbiamo bisogno, le nostre probabilità di successo aumenteranno di molto.

— Credo di non saperne granché di questo Verdidion, tantomeno delle sue origini, al contrario di voi. — Ormega era l'altra donna del gruppo. Era piccola, di carnagione scura e molto più vecchia di Flora, ma tra le due donne c'era un fortissimo legame. Erano come vescovi di una stessa chiesa. Ormega non invidiava Flora per la sua bellezza e la sua giovane età, e Flora rispettava l'esperienza e le conoscenze della donna più anziana.

— È un organismo complesso e altamente adattabile, come la maggior parte della vita fino ad ora catalogata su quel mondo di frontiera — spiegò Flora, stendendo il campione sul tavolo. — Strutturalmente assomiglia ad un muschio, anche se è molto più avanzato dei suoi analoghi della Terra o di Hivehom o di qualunque altro dei mondi umidi. All'inizio si era creduto che le reazioni dell'organismo fossero di natura prettamente piezoelettrica, ma ulteriori ricerche da parte degli sfruttatori, hanno indicato che si tratta di una cosa molto più complessa. — Fece un sorriso da predatore. — È da un po' che intercettiamo le trasmissioni riservate della compagnia.

«Nel suo stato naturale non reagisce positivamente, ma quella gente senz'anima si è messa a giocare con il suo DNA.

— A che scopo è stato modificato? — chiese Lizard.

— Per farne dei tappeti — fu la risposta tagliente. — Solo tappeti.

— Intendi dire perché la gente ci cammini sopra? — mormorò Ormega. — Su di una creatura vivente?

Flora sistemò il quadrato di materiale vivente sul pavimento. Tutti si alzarono o si volsero per vedere meglio. E sotto i loro sguardi, Flora salì sul folto riquadro. I tentacoli verde e ruggine risposero a quel gesto spostandosi verso i suoi piedi per offrire un sostegno migliore.

— Se vi appoggiate da una parte o dall'altra — spiegò Flora, — il tappeto si sposta per aiutarvi ad andare nella direzione voluta. — I suoi compagni videro che effettivamente quella sostanza lucente la stava spostando leggermente verso sinistra, come se si trattasse di una colonna compatta di formiche.

Cautamente, Flora scese dal tappeto vivente. I tentacoli smisero di muoversi. — È un organismo comunitario che può essere fatto crescere in sezioni molto più larghe. Oppure le sezioni possono essere modellate e unite per coprire un'intera stanza. Ricava dall'aria l'umidità necessaria e non ha bisogno di luce, perché non opera la fotosintesi. Camminarci sopra è come camminare in aria ed emana persino un debole profumo di ibisco. — Gli splendidi occhi azzurri fiammeggiarono e la voce si fece concitata. — Ma non è stato creato per servire da tappeto ai privilegiati dell'umanità!

— Allo stato naturale — disse Spider, — reagisce allontanandosi dalla pressione, e non muovendosi per sostenerla. Una reazione molto più sensata e naturale. Questo — disse indicando il muschio alterato con un cenno del capo, — è un'abominazione, non dovrebbe esistere.

Flora prese una minuscola boccetta di profumo dalla tasca superiore del suo abito e versò il contenuto nel centro del quadrato di Verdidion. Spider vi gettò sopra una piccola capsula incendiaria. In silenzio, i sei guardarono il muschio bruciare, accartocciandosi.

A nessuno di loro venne in mente che l'oggetto di quel trattamento avrebbe potuto provare molto più dolore essendo incenerito che non usato per camminarci sopra, ma la cosa non aveva importanza. Non si trattava di un organismo naturale, ma del prodotto di un esperimento perverso e quindi non aveva il diritto di esistere. Per cui non sprecarono un solo pensiero per la sua distruzione, non più di quanti ne avrebbero sprecati per la distruzione dei responsabili di quell'oltraggio biologico. Il Verdidion, come coloro che erano responsabili della sua esistenza, non valeva la loro simpatia o comprensione. Il muschio continuò a fumare, emettendo un odore pungente per parecchi minuti dopo che l'ultima cellula era stata cremata.

Prima che svanisse l'ultimo refolo di fumo, l'uomo che si faceva chiamare Lizard si alzò in piedi e cominciò a parlare. Era un tipo snello senza essere magro, e il suo viso non era emaciato come quello di Stick. In effetti, il suo aspetto era alquanto comune, di altezza e corporatura media, ed era più giovane dei suoi colleghi. E proprio questa normalità lo rendeva per molti versi il più pericoloso del gruppo: infatti lui poteva muoversi inosservato tra la folla, sbirciare fra la gente senza attirare l'attenzione, avvolgersi nel manto dell'innocuità.

Anche la sua professione era innocua, come pure la sua vita privata. Neppure sua moglie sospettava che fosse un adepto dell'organizzazione. Nessuno sarebbe stato più sorpreso di lei nell'apprendere che il marito era uno dei membri di grado più alto di quell'organizzazione che lei riteneva una tranquilla confraternita di affari.

Eppure, quando Lizard discuteva di argomenti cari al cuore dell'organizzazione, sopravveniva in lui un cambiamento inaspettato. La sua espressione si faceva tesa e un tic nervoso gli tormentava l'occhio sinistro, aumentando di intensità a seconda della passione che metteva nel suo discorso.

In quel momento, le sue emozioni erano completamente sotto controllo. Era necessario mantenere la freddezza, ora che avevano deciso di rivelarsi alla civiltà corrotta: le menti fredde erano necessarie per condurre al successo la loro missione. Lizard aveva svolto il ruolo di uomo di punta in più di una occasione.

Si doveva a lui anche l'immagine ingrandita che lampeggiava sulla parete dietro la seggiola di Spider. Tuttavia, né la tavola, né il muro, né il pavimento sembravano in grado di nascondere un oggetto tanto sofisticato come un proiettore olografico, e questo era un tributo all'abilità di Lizard. Era in grado di dissimulare i macchinari nell'ambiente che li circondava con la stessa facilità con cui egli stesso si confondeva tra la folla. La chiamava tecnologia dell'omogenizzazione.

L'ologramma mostrava una parte della galassia. Mentre i sei la guardavano, si restrinse finché solo le stelle del Commonwealth furono visibili. Poi la visuale si restrinse ancora e rimase solo una normalissima stella attorno alla quale orbitavano cinque pianeti.

Quando l'immagine si focalizzò sul terzo pianeta, si arrestò, e il pianeta cominciò a roteare davanti a loro come un ballerino sul palcoscenico. Lizard riprese a parlare, sciorinando dati statistici. I suoi colleghi mostrarono solo un interesse fuggevole per il diametro e la gravità. Quello che più li interessava era l'ecologia particolare e finora indisturbata del pianeta.

— Longtunnel — stava dicendo Lizard. — Fino a questo momento ne è stata esplorata solo una piccola parte, ma è quanto basta per dare un'idea delle meraviglie naturali che contiene. Per quanto l'atmosfera sia respirabile, il clima è assolutamente impossibile. È un luogo inospitale su cui vivere.

— Siano rese grazie per le piccole benedizioni — sussurrò Ormega.

— Troppo piccole, purtroppo. — Il sopracciglio sinistro di Lizard cominciò a fremere. — Voi conoscete il nemico: se intravede un profitto, non sarà certo il clima a fermarlo. — Riportò la propria attenzione sull'ologramma.

— Fino ad ora c'è un solo insediamento, poco più di un avamposto scientifico. — Fece un gesto con un dito: rispondendo al calore del suo corpo, l'immagine si tramutò in una sezione leggermente curva della superficie del pianeta, su cui torreggiavano ammassi di nubi ribollenti.

— La società che ha impiantato questa base non è una branca di una delle grandi Case Commerciali. — Un lampo gli attraversò gli occhi e la voce si fece intrisa di veleno. — Ma la sua piccola dimensione non ha affatto minimizzato la quantità di danni che sono stati in grado di causare in breve tempo. Ne è prova la velocità con cui hanno immesso quel deprecabile Verdidion sul mercato.

Quando abbassò il dito che controllava l'immagine, dai suoi compagni si levò un mormorio. — Al momento, la scala di sviluppo commerciale è limitata, ma sfortunatamente, sul mercato non c'è nulla come il Verdidion. La richiesta è salita alle stelle da quando sono state rese note le sue proprietà. Coloro che l'hanno ordinato non sanno, oppure fingono di non sapere, che lo sviluppo di quell'organismo è un crimine contro la natura. «Non ci saremmo riuniti qui se si fosse trattato di discutere il raccolto di qualche normale erba; il Verdidion è il prodotto della peggior specie di sregolata manipolazione genetica. E la società che la produce sta facendo ogni sforzo per piegare altre forme di vita alle proprie esigenze. — La sua voce si era alzata di tono e il tic nervoso era aumentato.

«Il Verdidion è il prototipo di una panoplia di abominazioni. Le indifese forme di vita di Longtunnel sono particolarmente adatte alle alterazioni genetiche. Per chi fa dello sfruttamento degli innocenti il proprio credo, quel mondo è una miniera d'oro biologica! — Rendendosi conto che stava gridando, cercò di abbassare la voce.

«Ho visto alcune delle loro proposte per altri prodotti di bioingegneria, ricavati manipolando le forme di vita di Longtunnel. La maggior parte è il prodotto di una sola mente, brillante ma moralmente corrotta, quella del capo della divisione di bioingegneria della società. Quell'individuo è l'unico ingranaggio nella macchina della compagnia che non credo potranno rimpiazzare facilmente. L'abilità come ingegnere genetico si trova a poco prezzo. L'intuizione non ha prezzo.

— È lui il responsabile della creazione del Verdidion? — volle sapere Stick.

Lizard annuì.

— Allora credo che non ci siano dubbi su quello che dobbiamo fare. — Il viso squisito di Flora non era piacevole a vedersi. — Eliminando quella persona, con un unico colpo concluderemo con successo la nostra missione e al tempo stesso elimineremo una possibile pecca futura nell'ordine naturale.

— Quello era il mio intento — Spider si appoggiò alla sedia congiungendo le mani sul ventre. — Longtunnel è il luogo giusto e al tempo stesso adatto per la nostra festicciola di presentazione. I crimini contro natura commessi in quel luogo sono della peggior specie, ma la società che sta dietro di essi non è troppo grande o troppo pericolosa perché non possiamo occuparcene con efficienza. E inoltre, per ora hanno aperto una sola ferita sul quel mondo peraltro vergine. Una ferita, amici miei, che noi sutureremo e guariremo. Nello stesso momento ci annunceremo al mondo, lanceremo un monito ai nostri nemici e cureremo un cancro prima che abbia il tempo di diffondersi. Siamo d'accordo, allora?

Non ci fu bisogno di un'alzata di mani, e nemmeno di parole, anche se qualcuno di loro annuì con un cenno del capo.

Spider si volse verso Lizard. I due uomini erano i componenti di un tutto molto più grande, ognuno di loro era come la gamba di un insetto che lavorava per portare il corpo alla destinazione prescelta.

— Immagino che la tua gente sia pronta a muoversi? Lizard annuì brusco. — Pronti e ansiosi. È da molto che si esercitano e non aspettano altro che l'opportunità di fare qualcosa.

— L'avranno. Tutti noi avremo la nostra opportunità. — Lo sguardo cogitabondo di Spider percorse il tavolo. — Non ci nasconderemo più nell'ombra, non ci limiteremo più a mandare in giro volantini o inserire messaggi in trasmissioni fax dall'oscuro significato. Niente più supplicare per avere gli spazi sui tre maggiori canali tridi. Dopo Longtunnel, il nostro nome sarà sulla bocca di tutti. Tutto il Commonwealth saprà per cosa ci battiamo. Gli indecisi si precipiteranno ad abbracciare la nostra causa. Allora potremo davvero cominciare a combattere la marea di sfruttamento che per troppo tempo ha dominato la politica del governo!

Avrebbero potuto fare un brindisi alla decisione o a loro stessi, se non fosse stato per il fatto che nessuno di loro beveva alcoolici o prendeva sostanze stupefacenti di alcun genere. Come si poteva predicare la purezza del mondo naturale se non si era neppure in grado di mantenere puro il proprio corpo? L'unica cosa che li ubriacava era la passione per la Causa. La vera causa, la guerra santa contro i rapaci predatori degli ambienti, contro gli inquinatori e i DNAnarchici.

C'erano altre organizzazioni che proclamavano di lavorare a quello scopo, ma quei sei le conoscevano fin troppo bene: deboli, indecise e prive di passione. Solo quelle radunati attorno a quel tavolo erano le vere truppe d'assalto della jihad ecologica che stava per essere lanciata.

Lizard fece qualcosa e l'ologramma scomparve come se non fosse mai esistito. Si alzarono dai loro posti e cominciarono ad uscire dalla stanza, scambiandosi sussurri eccitati ma contenuti. Ognuno di loro sapeva come doveva agire per fare dell'operazione un successo. E doveva essere un successo. I baroni del latrocinio e i loro servi frankensteiniani avevano avuto mano libera per troppo tempo. Ora era giunto il momento di amputarla.

Parlarono a voce bassa e si dispersero in fretta. Il tempo aveva insegnato loro ad essere pazienti e l'esperienza aveva insegnato la cautela. Mentre uscivano ad uno ad uno dall'edificio per entrare nelle macchine in attesa o si incamminavano verso il più vicino mezzo di trasporto pubblico, ognuno di loro stava già mentalmente ripassando la prossima mossa, completamente concentrato sul compito che gli era stato assegnato.

Di certo, non avevano l'aspetto di membri del consiglio di un'emergente organizzazione terroristica.

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