“La ricerca del nostro Motore della Probabilità e dei suoi talismani ha occupato molte lunghe unità del nostro tempo. Abbiamo proseguito la ricerca con diligenza, perché ci rendevamo conto dei pericoli che potevano sorgere se il motore fosse stato usato in malo modo. Abbiamo costruito diversi altri motori dello stesso tipo per aiutarci nella nostra ricerca, ma essi rivelarono che la catastrofe avvenuta nel nostro cosmo, la quale aveva fatto sparire il motore e aveva gettato uno dei talismani nella vostra corrente temporale, sul vostro stesso pianeta, era di natura sconosciuta, che rendeva impossibile rintracciare il percorso del motore. Ora la nostra ricerca è terminata.
“Non cercherò di descrivere a voi il nostro aspetto, vi dirò solo che noi siamo una delle intelligenze dominanti in un cosmo civile di una curva diversa e di diverso contenuto d’energia.
“In quanto al Motore della Probabilità… non avrebbe mai dovuto essere usato nel modo in cui voi ve ne siete serviti. Si tratta essenzialmente di un calcolatore, progettato per prevedere i risultati di ogni azione presa in considerazione, vagliandone tutti i fattori. È posto al di fuori dello spazio-tempo per potere considerare tutti i fattori spaziotemporali senza diventarne parte. Quando ci troviamo di fronte a un problema che presenta diversità di scelta, inseriamo ogni possibilità che presenta, esaminiamo i risultati e agiamo di conseguenza. Ce ne serviamo per evitare un dispendio di energia mentale in decisioni molto semplici, e anche per gli scopi più profondi, come, a esempio, la determinazione dei possibili destini finali del nostro cosmo.
“Tutto ciò, vedete, comporta solo una previsione… non la realizzazione di queste previsioni.
“Ma nessuna macchina è assolutamente perfetta. Per il solo fatto che il Motore della Probabilità non è stato costruito per creare, non bisogna concludere che non possa creare, con un sufficiente apporto mentale. Come posso spiegarvi questo concetto? Dalle vostre menti capisco che avete quasi tutti dimestichezza con un tipo di veicolo a ruote, alimentato da una combustione interna di gas, simile ai veicoli usati da alcune delle specie inferiori del nostro cosmo. In esso voi vedete soltanto un mezzo di trasporto. Ma immaginate che uno dei vostri selvaggi… qualcuno in possesso di conoscenze minori perfino delle vostre… ne venga in possesso. Egli potrebbe considerarlo un’arma… un ariete, una sorgente di vapori venefici, o una bomba. Nessun dispositivo di sicurezza che voi possiate inserire in esso potrà evitare che, un giorno o l’altro, il veicolo venga usato come un’arma.
“Voi, scoprendo il Motore della Probabilità, vi siete trovati nella stessa situazione di questi ipotetici selvaggi. Sfortunatamente, il motore è stato strappato al nostro mondo con tutti i comandi in funzione… pronto per l’uso. Voi avete provato e provato, lo avete usato, come vedo, in diversi modi, alcuni vicini a quello autentico, altri incredibilmente assurdi. Finalmente siete riusciti a eliminare alcuni blocchi interni, e avete cominciato a realizzare dei mondi alternati.
“Facendo questo, avete completamente capovolto la funzione del Motore della Probabilità. Lo abbiamo costruito per evitare di prendere decisioni sfavorevoli. Voi l’avete usato per assicurarvi che le decisioni sfavorevoli venissero prese. Avete reso possibili mondi che in massima parte non sarebbero mai potuti esistere, se aveste lasciato la decisione agli abitanti del vostro mondo. Normalmente, anche individui del vostro calibro avrebbero usato una minima prudenza nel manovrare un apparecchio del genere, considerando le possibili conseguenze sfavorevoli delle decisioni prese. Voi, invece, avete forzato sia le scelte positive che quelle negative… e avete continuato anche quando gli uomini della vostra stessa razza hanno acquistato una saggezza ben maggiore della vostra.
“Perché il Motore della Probabilità non ha aumentato in alcun modo il vostro livello mentale. Anzi, ha sortito l’effetto contrario, perché vi ha fornito poteri che vi hanno permesso di sfuggire alle conseguenze dei vostri errori… e ha alimentato le vostre illusioni mostrandovi solo quello che volevate vedere. Capite, si tratta soltanto di una macchina. Un perfetto servitore… non un educatore. E i perfetti servitori sono i peggiori educatori. Certo, avreste potuto usarlo per migliorarvi. Ma avete preferito giocare agli dèi, con la scusa di eseguire esperimenti scientifici su un mondo che voi non riuscivate neppure a capire. Come dèi, avevate la presunzione di giudicare e benedire e condannare. Alla fine, cercando di applicare le vostre condanne, siete stati sul punto di distruggere molto più di quanto non voleste… avrebbero potuto esserci delle ripercussioni spiacevoli anche nel nostro cosmo.
“E ora, piccole cose, cosa dobbiamo fare di voi e dei vostri mondi? Ovviamente, non possiamo permettervi di conservare il Motore della Probabilità, o uno solo dei poteri concessi dai talismani. Inoltre, non possiamo neppure prendere in considerazione la possibilità di distruggere uno solo dei mondi alternati, per semplificare le cose. Se la vita è data bisogna concederne l’uso, e se vengono dati problemi bisogna concedere la possibilità di risolverli. Se le divisioni temporali fossero state più recenti, avremmo potuto cercare di ripararle; ma ormai la cosa è fuori questione.
“Potremmo restare qui e sorvegliare i vostri mondi, dando giudizi, impedendo conflitti distruttivi, e portandovi gradualmente a un livello mentale e spirituale più alto. Ma non ci piace di giocare agli dèi. Tutte le nostre esperienze in questo campo si sono rivelate spiacevoli, facendoci concludere che, come qualsiasi individuo, nessuna specie può raggiungere una maturità vera e propria se non con i propri sforzi.
“Infine, potremmo restare qui a eseguire diversi esperimenti servendoci dell’apparato che voi avete creato. Ma questo sarebbe degradante.
“Così, piccole cose, non essendoci alternativa migliore, porteremo via il nostro motore, e lasceremo che la situazione da voi creata si sviluppi da sola… senza l’immediata prospettiva di invasioni transtemporali e di guerre tra i mondi, ma con il pericolo sempre presente, oscura minaccia di un remoto futuro. Con le sofferenze e le miserie e le incomprensioni esistenti, ma con un futuro libero, con la prospettiva di una scelta libera e indipendente, priva di controlli da parte di semidei capricciosi. E con la promessa di sviluppi vasti e insoliti davanti a voi, perché, per quanto ne sappiamo, la vostra corrente temporale dai molti rami è del tutto unica nei vari universi. Osserveremo con interesse il vostro futuro, sperando un giorno di darvi il benvenuto nella comunità degli esseri maturi.
“Potreste dire che è stata colpa nostra se il Motore della Probabilità è caduto nelle vostre mani… e, infatti, faremo sforzi anche maggiori in futuro per impedire il ripetersi di questa eventualità. Ma ricordate questo. Giovani e primitivi come siete, non siete bambini, ma esseri responsabili e coscienti, e avete nelle vostre mani la chiave del vostro futuro, e in caso di errore il biasimo ricadrà su di voi.
“In quanto agli individui che sono responsabili di tutti questi sbagli, ebbene, io comprendo la vostra ignoranza e voglio ammettere che le vostre intenzioni fossero in parte buone. Ma avete deciso di giocare agli dèi, e anche degli dèi ignoranti e pieni di buone intenzioni devono soffrire le conseguenze delle loro creazioni. E questo sarà il vostro destino.
“In quanto a te, Thorn, il tuo caso è, naturalmente, molto diverso. Tu hai risposto al nostro richiamo spedito alla cieca, hai rubato un talismano, e finalmente sei riuscito a chiamarci per impedire una catastrofe. Ti siamo grati. Ma non possiamo offrirti alcuna ricompensa. Trasportarti dal tuo ambiente al nostro sarebbe un gesto privo di significato, che tu stesso rimpiangeresti in seguito. Non possiamo permetterti di conservare alcun potere del talismano, perché a lungo andare tu non ne faresti un uso migliore degli altri. Saremmo lieti di far continuare il tuo soddisfacente stato di personalità triplice… presenta molti lati interessanti… ma neanche questo è possibile, visto che hai tre destini da completare in tre mondi diversi. Comunque è possibile una soluzione di compromesso, che ti permetta di conservare alcune cose che desideri.”
Da nascondigli scelti frettolosamente e da trincee seminascoste intorno alla Croce d’Opale, un piccolo esercito improvvisato si sollevò. Alcuni individui vestiti di abiti di volo scesero dal cielo e in silenzio si unirono a esso. Le uniche uniformi visibili tra loro erano quelle di alcuni membri del Settore Extraterrestre. Tra i civili c’erano molti Recalcitranti infiltratisi nel Mondo I, convinti all’ultimo istante della necessità di collaborazione con gli abitanti di quel mondo.
L’aria aveva ancora un sentore acre. Fumo bianco e vapori venivano da una dozzina di zone nelle quali terra e vegetazione erano state bruciate dalle armi subtroniche. E c’erano coloro che erano stati colpiti, e i loro corpi erano carbonizzati o addirittura disintegrati.
La superficie tra loro e la Croce d’Opale portava ancora le fresche tracce di pesanti veicoli. C’erano macchie di vegetazione frantumata. In un punto un gruppo di piccoli edifici era stato raso al suolo. E sembrava che l’aria, sopra di loro, tremasse ancora per il passaggio di possenti apparecchi da guerra.
Ma della grande armata meccanizzata che li aveva circondati da ogni parte, non rimaneva neppure un soldato in uniforme nera.
Essi continuarono a guardare.
Nella Sala del Cielo della Croce d’Opale, i membri del Consiglio Mondiale si guardarono intorno, e videro un vuoto simile a quello esterno. Solo i resti del corpo di Clawly restavano a provare in maniera concreta quanto era accaduto. L’uomo era stato spaccato in due, ma il volto era intatto. E quel volto non mostrava più il sorriso di trionfo che era apparso un istante prima della morte. Al suo posto, c’era un’espressione di sorpresa piena di orrore.
Il duplicato di Clawly era svanito con le altre figure in uniforme nera.
Il primo a riprendersi sia pure parzialmente dalla sorpresa fu Shielding. Si rivolse a Conjerly e a Tempelmar.
Ma le espressioni di quei volti non erano più espressioni di conquistatori, seppure sconfitti e in trappola. Su quei volti c’era uno stupore immenso e nebbioso, e una familiarità da troppo tempo dimenticata, che fece concludere a Shielding che le menti straniere erano scomparse e che i vecchi Conjerly e Tempelmar erano tornati indietro.
Firemoor cominciò a ridere istericamente.
Shielding sedette.
Nel Mondo II, là dove si era trovata la testa di ponte transtemporale, là dove fino a pochi istanti prima si era innalzata la Croce d’Opale, ora era aperto un grande pozzo nero e fumante, pieno di un indescrivibile ammasso di relitti di macchine e di uomini: e uomini e macchine continuavano a cadere in quel pozzo fumante dal pigliastelle scomparso… e sembrava di assistere a una scena d’inferno. Da una parte sorgeva la costruzione metallica incredibilmente contorta del trasferitore temporale. Si udivano rumori laceranti. Soffiavano venti di tempesta.
Sopra a tutto questo Clawly volò come un nero avvoltoio che fuggiva dal calore di un vulcano in eruzione. Neppure la titanica confusione che lo circondava, né la scossa della divisione temporale, né l’orrore per il suo futuro, poterono cancellare il sorriso ironico che brillava sul suo volto al pensiero che l’altro Clawly, tentando di ucciderlo, aveva provocato lo scambio delle loro menti e praticamente la sua stessa morte.
Ormai era confinato per sempre nel Mondo II, nel corpo di Clawly II. Ma i ricordi di Clawly II, che si erano trovati nelle camere più oscure della sua mente, erano aperti davanti a lui, perché la mente di Clawly II non esisteva più e non poteva più tenerli nascosti, e così in un colpo solo aveva assunto la personalità e i ricordi e le nozioni di un abitante del Mondo II. Sapeva dove si trovava. Sapeva che cosa doveva fare. Non aveva tempo per i rimpianti.
Pochi minuti di volo lo portarono alla Croce d’Opale e non ci volle molto tempo prima di essere ammesso nella Sala dei Servitori.
Gli undici vecchi sconvolti sollevarono su di lui occhi pieni di desiderio di vendetta, occhi che fino a pochi istanti prima avevano letto rapporti di fallimenti e disastri.
Le labbra del loro presidente si strinsero, quando egli lo accusò:
— Clawly, ti avevo già avvertito del fatto che la tua mancanza di prudenza avrebbe segnato la tua fine. Ti riteniamo in gran parte responsabile di questa calamità. È possibile che il modo imperdonabile in cui hai trattato il prigioniero Thorn sia stato ciò che ha permesso al nemico di sapere qualcosa dell’invasione. Abbiamo deciso di eliminarti. — Fece una pausa, poi aggiunse, con voce un po’ esitante. — Prima che la sentenza sia eseguita, comunque, hai qualcosa da dire in difesa delle tue azioni?
Clawly fu sul punto di ridere.
Conosceva questa scena… dalla leggenda.
Gli dèi dell’Alba incolpavano Loke del loro fallimento, cercavano di spaventarlo… sperando che lui riuscisse a escogitare il modo di salvarli dal loro destino. I Servitori stavano bluffando. Non stavano neppure cercando una via d’uscita.
Cercavano solo aiuto.
Comprese che quello era il suo mondo.
Il mondo insidioso e pericoloso che lui aveva sempre sognato. Il mondo per il quale era stato formato il suo carattere. Il mondo in cui avrebbe potuto interpretare il ruolo di traditore, come segreto alleato dei Recalcitranti nella roccaforte dei Servitori, e impedire e annientare future invasioni del Mondo I. Il mondo in cui le sue dita avrebbero potuto manovrare le corde del destino.
Fiducioso, con un sorriso ironico sulle labbra, si fece avanti per ri spondere ai Servitori.
Per pochi istanti Thorn indugiò nell’oscurità extracosmica, prima che la sua personalità e consapevolezza triplice si scindessero nuovamente. Sapeva che i Veri Possessori del Motore della Probabilità gli avevano concesso questo perché lui potesse trovare la migliore soluzione del problema. E aveva trovato la soluzione.
D’ora in poi, i tre Thorn si sarebbero scambiati i corpi a intervalli, distribuendo così fortune e disgrazie delle loro vite.
Era la più strana delle esistenze da affrontare… per ognuno, una settimana delle libertà e dei piaceri del Mondo I, una settimana della tirannia e dell’odio del Mondo II, una settimana della dura vita e dei pericoli del Mondo III.
Sarebbero sorte delle difficoltà. Ora, essendo uno, i tre Thorn acconsentivano. Separatamente, avrebbero potuto ribellarsi e cercare di ottenere la massima porzione di buona sorte. Ma ciascuno di loro avrebbe portato in sé il ricordo di quell’istante e di quella decisione.
La più strana delle esistenze, pensò nuovamente, mentre la sua mente cominciava a dissolversi, cominciava a scindersi in tre parti.
Ma era davvero più strana di qualsiasi altra vita?
Una settimana in paradiso…
Una settimana all’inferno…
Una settimana in un gelido mondo di spettri…
E in sette differenti mondi dalle civiltà incredibilmente diverse, sette uomini vestiti degli abiti antiquati e goffi del Tardo Medio Evo dell’Alba della Civiltà cominciarono a guardarsi intorno, pieni d’orrore e di delusione, e a vedere le conseguenze delle loro creazioni.