11

Ann cercò di fermarlo quando lo vide legare un grosso fazzoletto bianco all’estremità di un bastone. — Non puoi andare! Ti spareranno.

John scosse la testa. — No. Non lo faranno.

— Ci hanno già sparato senza che li provocassimo! Spareranno anche a te.

— Senza provocarli? Una banda come la nostra, armata, che avanza lungo la strada? È stato più sbaglio mio che loro. Avrei dovuto immaginare cos’avrebbero pensato.

— Chi? David?

— Probabilmente non lui. Non può stare tutto il tempo vicino alla palizzata. Dio sa chi è stato a sparare. Adesso sarà diverso. Vedranno avanzare un uomo disarmato con una bandiera bianca in mano. Non avranno motivo di sparare.

— Ma potrebbero farlo.

— No.

Ebbe una strana sensazione nel camminare in mezzo alla strada, verso la palizzata, con quella bandiera bianca in mano. Non era esattamente paura. Piuttosto quel senso di stanchezza e di eccitazione che aveva provato a volte quando era febbricitante. Cominciò a contare mentalmente i passi. Uno, due, tre, quattro, cinque… Vide la canna della mitragliatrice che spuntava da una feritoia a circa tre metri da terra. David aveva costruito una piattaforma all’interno.

Si fermò a due o tre metri dalla palizzata e guardò verso l’alto. Una voce gridò: — Be’, che vuoi?

— Vorrei parlare con David Custance.

— Davvero? Adesso è impegnato. Comunque, la risposta è no.

— È mio fratello.

Ci fu un momento di silenzio. Poi la voce disse: — Suo fratello è a Londra. Chi sei?

— John Custance. Siamo scappati da Londra. C’è voluto un po’ di tempo per arrivare fin qui. Posso vederlo?

— Aspetta. — Ci fu un mormorio, ma John non riuscì a capire quello che si dicevano. — D’accordo. Rimani lì, lo mandiamo a chiamare.

John si allontanò di alcuni passi e rimase a guardare il Lepe. Dall’altra parte della palizzata si sentì il rumore di una macchina che si avviava lungo la strada che saliva alla fattoria. Sembrava il rumore dell’utilitaria di David. Chissà quanta benzina avevano ancora di scorta. Probabilmente non molta. Ma non aveva importanza: prima la gente si fosse abituata a un mondo senza motori, e anche senza bestie da soma, meglio sarebbe stato per tutti.

Chiamò l’uomo di guardia. — La gente che sta con me… può uscire dal fossato? Senza che spariate?

— Stanno bene dove sono.

— Non c’è nessun motivo per non farli salire in strada.

— Il fossato va benissimo.

John pensò di polemizzare, poi decise di lasciar perdere. Chiunque ci fosse dall’altra parte, era un uomo di cui in seguito avrebbe dovuto condividere la vita. Dato che voleva fare sfoggio della sua breve autorità, meglio lasciarlo fare. L’irritazione di John era stata mitigata dalla velocità con cui l’altro aveva acconsentito a chiamare David. Questo, se non altro, faceva volatilizzare il timore che David avesse perso il controllo della valle.

— Informo i miei di quello che succede — disse.

— Fa’ come ti pare — rispose la voce con indifferenza. — Basta che li tieni lontani dalla strada.

Pirrie si era ripreso. Ascoltò quello che disse John, ma non fece commenti.

— Pensi che andrà tutto bene? — domandò Roger.

— E perché no? Quello della mitragliatrice ha il grilletto facile, ma non ci darà più fastidio quando saremo dall’altra parte.

— Non sembra molto ansioso di lasciarci passare — ribatté Alf Parsons.

— Esegue solo degli ordini. E… ehi!

Dall’altra parte arrivò il rumore di una macchina in avvicinamento.

— Dev’essere David — disse John, scattando in piedi.

— Ann, vieni a parlargli anche tu.

— Non è un rischio? — domandò Roger.

— Non mi sembra, visto che c’è David.

— Anche Davey e Mary sarebbero contenti di venire — disse Ann.

— Certo.

— No — disse Pirrie a voce bassa, ma in tono deciso. John si voltò a guardarlo. — Perché? Cos’è che non va?

— Credo che siano più al sicuro qui. — Una breve pausa. — Non dovreste andare là sotto tutti insieme.

Ci volle qualche secondo a John per comprendere il sottinteso, e ci riuscì solo perché era stato Pirrie a parlare, con il suo cinico realismo.

— D’accordo — rispose. — Questo m’insegna come si comporterebbe lei al mio posto, vero?

Pirrie sorrise, e Ann chiese: — Dov’è il problema?

In quell’istante John sentì la voce di David che lo chiamava da lontano. — John!

— Niente, non importa, Ann. Tu resta qui. Non ci vorrà molto a chiarire le cose con David.

Si era quasi aspettato di veder aprire il portone, poi capì che la loro cautela, forse eccessiva ma giustificata, avrebbe consigliato di non far scorrere il battente finché il fratello non lo avesse riconosciuto, e lui non avesse dichiarato chi erano le persone che lo accompagnavano. Si fermò a pochi passi dalla palizzata, senza la possibilità di vedere che cosa combinassero dall’altra parte.

— Dave! Sei lì?

Sentì la voce di David. — Sì, certo… Aprite! Come diavolo fa a passare se la porta resta chiusa?

Vide la canna della mitragliatrice spostarsi leggermente nell’attimo in cui socchiudevano il portone. Proprio non volevano correre rischi. Strisciò all’interno, e vide David. Si abbracciarono. Subito il portone venne richiuso alle sue spalle.

— Come hai fatto ad arrivare? — domandò David. — Dove sono Davey, Ann e Mary?

— Fuori, nel fossato. I tuoi uomini a momenti ci ammazzavano tutti.

David lo fissò. — Non posso crederci! Avevo detto a quelli della palizzata che ti aspettavo, ma ormai non speravo più che ce l’avresti fatta. La proibizione di uscire da Londra… e poi le voci sui disordini, sui bombardamenti… Ti avevo dato per morto.

— È una lunga storia — disse John. — Può aspettare. Posso far entrare il mio gruppo?

— Il tuo… gruppo? Ah già, mi hanno detto che c’era una banda.

— Esatto. Trentaquattro persone. Dieci sono ragazzi. Abbiamo fatto parecchia strada insieme, e io li ho portati qui.

Guardò la faccia di David. Gli aveva visto una sola volta quell’espressione: quando alla morte del nonno avevano saputo che lui ereditava tutta la valle. Era un’espressione che tradiva colpa e imbarazzo.

— C’è qualche difficoltà, Johnny — disse David.

— In che senso?

— Siamo già in troppi. Quando le cose hanno cominciato a mettersi male, i vicini si sono riversati nella valle. I River da Stonebeck, eccetera. È stato il loro figlio che ha portato la mitragliatrice… l’ha presa in una caserma vicino a Windermere. Con lui sono venuti tre o quattro militari. Stiamo già tirando la cinghia. Ce la caviamo discretamente, ma non abbiamo un margine per gli imprevisti: un cattivo raccolto di patate, o cose del genere.

— I miei trentaquattro faranno tirare ancora di più la cinghia, ma sanno lavorare — disse John. — Te lo garantisco.

— Non è questo il punto — disse David. — La terra non sarà in grado di mantenere tanta gente. Siamo già al limite.

Seguì un breve silenzio. Il Lepe scorreva fragorosamente alla loro destra. L’uomo che faceva bollire una pentola sul fuoco, e i due sulla piattaforma, non potevano sentire. Tuttavia John abbassò la voce. — Cosa mi consigli? Di tornare a Londra?

David lo afferrò per un braccio. — Dio mio, no! Non essere stupido. Ho cercato di spiegartelo… posso far passare te, Ann e i ragazzi. Ma non gli altri.

— Dave, lascia entrare tutti. Puoi… devi farlo.

David scosse la testa. — Lo farei, se potessi. Non capisci? Quelli che sono con te non sono i primi che rimandiamo indietro. Ne sono già arrivati altri; alcuni erano parenti di quelli che già si trovavano nella valle. Siamo stati inflessibili. Comunque ho sempre detto che tu e la tua famiglia sareste dovuti entrare. Ma trentaquattro… Anche se dessi il mio consenso, gli altri non lo permetterebbero mai.

— La terra è tua.

— Nessuno può più avere della terra senza il consenso degli altri. Sono in maggioranza. Johnny, capisco che non ti vada l’idea di abbandonare della gente che ha fatto il viaggio con te. Ma devi farlo. Non c’è alternativa.

— C’è sempre un’alternativa.

— No. Inventa qualche scusa, e fa’ venire qui Ann e i ragazzi. Gli altri… sono armati, vero? Se la caveranno benissimo.

— Tu non sai cosa sia fuori di qui.

Si fissarono.

— Capisco che non ti piaccia farlo, John, ma devi. Non puoi mettere la salvezza di quella gente alla pari con quella di Ann e dei tuoi figli.

John scoppiò a ridere. I due uomini sulla piattaforma si girarono a guardare.

— Quel Pirrie legge nel pensiero!

— Pirrie?

— Uno di quelli che sta con me. Non credo che ce l’avremmo fatta ad arrivare, senza di lui. Volevo portare Ann e i ragazzi con me, prima. Ma lui me l’ha impedito, facendoli restare insieme agli altri. Ho capito subito che voleva difendere se stesso e gli altri contro un possibile tradimento, e all’inizio mi sono indignato. Ora però… se loro fossero qui, dentro la palizzata, mi chiedo che cosa farei.

— Questo è un grosso guaio. Non lo puoi ingannare in qualche modo?

— No, non Pirrie. — John guardò lontano, verso la cerchia delle colline. — Se respingi gli altri, respingi anche noi… anche Davey.

— Questo Pirrie… forse potrei convincere i miei a lasciar passare una persona in più. Lo si può corrompere?

— Sì, ma gli altri devono avere intuito qualcosa, e si insospettiranno se dirò loro che non possono entrare tranquillamente, come avevo promesso. Non sarà possibile accogliere i ragazzi senza far passare tutti.

— Deve pur esserci una via d’uscita.

— È ciò che ho già detto io. Ormai non abbiamo più libertà d’azione. — Guardò il fratello. — In un certo senso, Dave, siamo nemici.

— No. Troveremo un modo. Ecco… tu torna indietro, e io ordinerò ai miei di fare una sortita, protetti dal fuoco della mitragliatrice… tu potresti dire ad Ann e ai ragazzi di tenersi al riparo fin quando non avremo cacciato gli altri…

John sorrise con ironia. — Anche se io fossi in grado di fare una cosa del genere, non si otterrebbe nessun risultato. I miei sono ormai decisi a tutto. Il fossato presenta un ottimo riparo, e la mitragliatrice non li può spaventare.

— Allora… non so. Ma qualcosa dovremo escogitare.

John tornò a guardare la valle. Il terreno era ben coltivato, quasi interamente a patate. — Ann comincerà a domandarsi perché stia tanto tempo a discutere, per non parlare degli altri. Devo andare. Che facciamo, Dave?

Lui aveva ormai deciso, e il disagio del fratello non poteva fargli cambiare idea. Alla fine Dave disse, forzando le parole a uscire: — Cercherò di convincerli. Torna fra un’ora. Vedrò se sarà possibile farvi passare tutti. Nel frattempo possiamo anche pensare a qualche altra soluzione. Pensaci, Johnny.

— Cercherò. Arrivederci, Dave.

— Salutami tutti… salutami Davey.

— Certo. Naturalmente.

I due uomini scesero dalla piattaforma per aprire il portone. John scivolò per la fessura, e si allontanò senza voltarsi.


Lo stavano attendendo con ansia. Lasciandosi scivolare nel fossato, dalle loro facce capì che si aspettavano brutte notizie. Non poteva essere altrimenti, dal momento che il portale di accesso alla valle non si era spalancato immediatamente.

— Com’è andata, signor Custance? — chiese Noah Blennitt.

— Non bene. — Raccontò il colloquio avuto col fratello, accennando solo di sfuggita all’invito fatto a lui e alla sua famiglia.

— Posso capire il loro punto di vista — disse Roger alla fine. — Ma lui può fare entrare te, Ann e i ragazzi, vero?

— Lui non può far niente. Sono gli altri che decidono. E sembra che non vogliano cedere.

— Accetta i fatti, Johnny — disse Roger. — Tu ci hai portato fin qui, e noi non abbiamo perso niente. Ora non è logica la tua rinuncia solo perché non possiamo entrare anche noi.

Il mormorio degli altri era abbastanza incerto da suonare incoraggiante. Non lo avrebbero fermato, pensò, mentre erano ancora scossi dalla loro stessa generosità. Avrebbe potuto prendere Ann e i ragazzi, raggiungere il portone, e vederlo spalancarsi sulla valle… Guardò Pirrie. E Pirrie ricambiò l’occhiata con calma. La mano destra, con le unghie sempre ben curate, era appoggiata sul calcio del fucile.

Vista scoppiare la bolla della tentazione, John si domandò come si sarebbe comportato se avesse goduto di una libertà reale e non solo apparente. Un feudatario pronto a vendere i suoi sudditi. Probabilmente nel Medioevo si comportavano in quel modo; molti, almeno.

— Ci ho pensato — disse, fissando Pirrie — e francamente non vedo come mio fratello possa convincere gli altri. Come ho detto, molti hanno visto cacciare via i loro parenti. Questo ci lascia due alternative: andarcene anche noi e cercare un rifugio da qualche altra parte, o tentare di conquistare la valle con la forza.

— No! — esclamò Ann, sconvolta.

— Vuoi combattere contro lo zio Dave, papà? — domandò Davey.

Gli altri non parlarono.

— Decideremo soltanto quando avrò parlato di nuovo con mio fratello — disse John. — Forse c’è una possibilità di trattare in via pacifica. Voi, comunque, cominciate a pensarci.

— Io ripeto che dovresti accettare l’offerta che ti hanno fatto — disse Roger.

Questa volta non ci fu alcun mormorio. Il momento di indecisione era stato superato, e i sudditi si aspettavano che il signorotto adempisse i suoi doveri nei loro confronti.

— Che cosa ne pensa, signor Custance? — chiese Alf Parsons.

— Lo dirò dopo aver parlato con mio fratello.

Pirrie rimase in silenzio e sorrise leggermente. Con la testa fasciata sembrava un vecchio fragile e innocuo. Jane gli sedeva accanto in atteggiamento protettivo.

Soltanto quando John si alzò per andare alla palizzata, Pirrie si decise a parlare. — Osservi bene quello che c’è dall’altra parte. Chiaro?

— Chiaro — disse John.


Se aveva sperato che il fratello riuscisse a convincere gli altri, la speranza svanì nell’attimo in cui vide la faccia di David. Quattro o cinque uomini lo avevano accompagnato alla palizzata, forse per dare man forte ai tre di guardia, nell’eventualità che la banda di John tentasse di penetrare con la forza. John vide che c’era un telefono dietro la palizzata. In caso la situazione fosse diventata pericolosa, avrebbero potuto chiamare rinforzi immediatamente. Si guardò attorno in cerca di altri sistemi difensivi.

— Gli altri non sono d’accordo, Johnny — disse David. — Del resto, non possono fare altrimenti.

Gli uomini che lo avevano accompagnato rimasero a pochi passi, e questo fece capire a John, più di ogni altra cosa, quanto il fratello avesse le mani legate.

— Dunque, dobbiamo riprendere il cammino. Va bene. Ho portato i tuoi saluti a Davey. Mi spiace che tu non lo possa vedere.

— Senti… — disse improvvisamente David — ho trovato la soluzione.

John lo guardò con aria interrogativa. E intanto annotava mentalmente l’angolo formato dalla staccionata e dal fiume.

— Di’ loro che non c’è niente da fare — continuò David — e che vi conviene cercare da qualche altra parte. Ma non allontanatevi molto per questa notte. Fa’ in modo che tu, Ann e i ragazzi restiate in coda alla colonna… e poi tornate indietro. Vi lascerò entrare. Rimarrò tutta la notte vicino alla palizzata per evitare sorprese.

John riconobbe che l’idea era sensata, ma per altra gente e in altre condizioni. Non ne fu minimamente tentato. Tantopiù che David non aveva messo in conto un intervento di Pirrie per sventare il piano. Errore comprensibile, non conoscendo Pirrie.

— Sì — disse lentamente — penso che possa funzionare. Comunque, vale la pena di tentare. Ma non vorrei che i ragazzi venissero falciati da quella mitragliatrice.

— Non c’è pericolo — disse David con entusiasmo. — Fammi il fischio dei vecchi tempi, quando sarai nelle vicinanze. E poi, c’è la luna piena.

— Già — disse John.

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